
Oggi ad attaccare il programma ci ha pensato ancora una volta il presidente della Commissione di Vigilanza, Roberto Fico: «Continuiamo a trattare problemi come quelli dei rifugiati e dei profughi come tv del dolore – ha detto in un’intervista a SkyTg24 -, quello non è servizio pubblico, noi dovremmo innalzare il livello di qualità nel modo di trattare fatti così importanti». «Per la prima volta in Vigilanza è arrivata una petizione firmata da 100mila cittadini per non fare andare in onda Mission», ha ricordato Fico, riferendosi alle firme della petizione avviata su Change.org. Insomma, le critiche continuano anche a ridosso della messa in onda e si temono anche proteste di associazioni contrarie all’iniziativa.
I conduttori, dopo alcuni rifiuti forse dettati dalla volontà di non mettere la faccia su un programma a rischio di polemiche ed incerto sul fronte ascolti, saranno Michele Cucuzza e Rula Jebreal. Il primo ha dato il là ai viaggi umanitari lo scorso anno, imbarcandosi per il Sudan insieme a Barbara De Rossi. La sua avventura sarà documentata nella seconda puntata, che vedrà anche in onda la missione di Emanuele Filiberto e Paola Barale in Congo e quella di Luca Bocci e Lorena Bianchetti in Congo. Nella puntata d’apertura ci saranno invece Francesco Pannofino e Candida Morvillo impegnati in Mali, oltre a Al Bano con le figlie Cristel e Romina Jr da poco rientrati dalla Giordania. Le esperienze dei personaggi famosi sul campo saranno commentate in studio da membri di Unhcr e Intersos, che hanno collaborato nella realizzazione del programma, oltre che da personaggi che hanno vissuto esperienze legate al tema dei rifugiati in Italia.
«Il mondo che il mondo non vuol vedere» è il claim del programma, che lascia trapelare anche il perché della scelta di coinvolgere personaggi famosi (anche tra questi i rifiuti non sono stati pochi). «Se vogliamo arrivare al grande pubblico dobbiamo coinvolgere personaggi noti – ha spiegato recentemente Leone -. Se si raggiungerà il 15% di share e un 10% del pubblico sarà sensibilizzato e magari raccoglieremo soldi per la causa, allora io mi sentirò soddisfatto».