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Verso il Giro 2010; legione straniera.

Creato il 24 febbraio 2010 da Manuel
Verso il Giro 2010; legione straniera.
Evans si fa serio. Al Giro ci pensa mica poco.
UN MESETTO FA SEMBRAVA CHE I PROTAGONISTI DEL GIRO DOVESSERO ESSERE SOPRATTUTTO ITALIANI. PIAN PIANO, ECCO ALLUNGARSI LA LISTA “ESTERA” DI CHI, ALLA GARA DI CASA NOSTRA, CI FA PIU’ DI UN PENSIERINO.
Alla presentazione del Giro d’Italia, i nomi stranieri previsti al via di maggio erano pochi. Si parlava di Denis Menchov, ma già a metà gennaio eccoti arrivare la notizia che lo zar salterà il Giro. Andy Schleck?; niente. Contador?; meno che niente per quest’anno, anche se dovrebbe farsi rivedere nel 2011. Armstong? idem. Carlos Sastre ancora non sapeva che fare, Cadel Evans era un “forse”, con poco ottimismo. Di Valverde nemmeno a parlarne, e vorremmo anche vedere! Il Giro sembrava una questione quasi esclusivamente italiana. Si parlava di Vinokourov, ma per il resto poca roba d’oltre confine.
Ora arrivano buone notizie dal fronte; Cadel Evans ha deciso di correre il Giro, facendo un pensierino serio alla classifica. Lui vuole il Tour – come altri 1500! – ma sembra avere l’intenzione di correre la corsa rosa, con lo spirito non solo del rompiballe di lusso. A settembre non ha vinto la Vuelta, per un cambio ruote che ha rasentato la denuncia. Che squadra avrà al Giro? Ballan sarà gregario importante, ma – non me ne voglia l’ex iridato – penso che come uomo di fatica, valga di più un piede di un Marzio Bruseghin, che tutte e due le gambe del veneto.
Poi abbiamo Alexander Vinokourov che torna non solo per vedere come pedala dopo la “vacanza biennale”, ma per tornare a vincere un grande giro. Sicuramente si sognerà di avere al Giro la squadra che Martinelli e Contador si porteranno in Francia nel mese di luglio. Penso che dopo la squalifica, già gli stia andando di lusso.
Chi invece ha detto che farà il Giro per vincerlo, è stato Carlos Sastre. Anzi, lo spagnolo ha detto chiaro che il Giro è l’obiettivo primario della stagione, e soltanto dopo penserà se correre il Tour o la sua Vuelta. Lo scorso anno, nelle giornate dove c’era bisogno di fondo, è venuto fuori dal gruppo dei migliori facendo la differenza. Se il suo GS avesse deciso di correre il Giro con una squadra veramente decisa nel provare a vincere la corsa rosa, il podio sarebbe stato diverso.
Sembra quindi che il Giro avrà più protagonisti di quel che si pensava. È un’ottima cosa, anche perché avere solo italiani tra gli attesi protagonisti, fa perdere quello smalto d’internazionalità all’evento. Capisco che già il poter magari rivedere Mario Beccia con il suo parrucchino, possa far anche passare in secondo piano certe emozioni legate alla gara vera e propria, ma lo spettacolo è anche immagine e promozione di quest’ultima.
Quindi, ricapitolando, avremo Evans, Vinoukurov e Sastre da una parte; Pellizotti, Basso, (Cunego?), forse Riccò dall’altra. Alle Alpi la parola finale, visto che il Giro 2010 si divide in tre parti ben distinte. Nei prossimi articoli, la mia analisi sul percorso della corsa rosa.
Verso il Giro 2010; legione straniera.
Carlos, cosa guardi cosi preoccupato? Evans o il Gavia?

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