Verso il governo di transizione: tra salti della quaglia, velleita’ politiche e l’elefante PD.

Creato il 07 novembre 2011 da Cristiana

Aumentano i salti della quaglia in vista del nuovo governo. Dopo la Carlucci anche Pisanu lascia il PDL verso il terzo Polo. Dovremmo ringraziarli? Di cosa? Di essere stati complici? Speriamo che il prezzo non sia una bella poltrona nel governo di transizione che in settimana (cosi’ dicono) verra’ varato.

Sul tema, a mio parere, il PD deve starci solo se tutti ci stanno, Lega compresa e se ci sono davvero garanzie su alcuni punti (oltre alla gestione immediata della crisi con misure che non potranno mai essere strutturali): riforma elettorale, dimezzamento dei seggi parlamentari, abolizione dei vitalizi. Insomma prendiamoci responsabilita’ se lo fanno tutti, altrimenti si vada al voto e intestiamo la crisi a chi ha governato fin ad oggi, Lega compresa.

Pisanu, passando al Terzo Polo, sostiene che il Terzo Polo possa parlare ai cattolici ed ai movimenti e social network. Quando l’ho letto ho avuto quasi un sussulto. Dove erano Casini e Rutelli ai tempi del referendum? E alle ultime amministrative? Mai visti in piazza. Il Terzo Polo su nucleare ed acqua pubblica non ha interpretato affatto la posizione del Paese e nemmeno nella richiesta di laicita’ tra i candidati a sindaco che ha caratterizzato le ultime amministrative. Ricordare la sconfitta di Rutelli a Roma (ormai all’epoca gia’ completamente clericalizzato), insegni. Le citta’ hanno meno voto clientelare e più di opinione. Il terzo polo rappresenta il ceto medio alto, in alcuni casi i poteri forti, quelli liberisti in economia e sicuramente gli interessi della Chiesa. Forse qualche residuo più “popolare” permane negli ex di AN ma e’ destinato a estinguersi e a trovare altri luoghi di collocazione: trovo infatti quell’alleanza miope e contro natura persino per la destra che Fini ci ha raccontato: laica e fortemente orientata al welfare (per assurdo FLI e’ più vicina al PD di UDC e API).

Pisanu torna sul voto cattolico e ha ragione quando dice che i cattolici non vogliono un partito dei cattolici ma sbaglia, a mio avviso, un passaggio. E’ vero che molti elettori delusi dal PDL voteranno Terzo Polo. E’ falso che la stessa diaspora ci sara’ dal popolo di centro sinistra. Forse il Terzo Polo accogliera’ ancora qualche esponente del PD, ma non flussi elettorali consistenti (se si esclude il voto clientelare che non considero politico, ma cancerogeno, per usare un eufemismo).

Il PD su questo tiene e terra’ bene un rapporto moderno con i cattolici maturi e soprattutto quei cattolici che non si sono mai sporcati le mani con il berlusconismo in questi venti anni. Ma non li terra’ sacrificando la laicita’ o venendo meno alle istanze di modernita’ che provengono anche da quelle piazze che cita Pisanu. Semplicemente incarna e continuera’ a farlo sempre meglio (a rottamazione non dei cattolici, ma dei vecchi e giovani vecchi babbioni bigotti numerosi anche tra le file ex ds) i valori della costituzione. E’ ineluttabile questo processo, lo si percepisce tra le file dei miei coetanei di ogni provenienza geografica e politica.
Solo la nostra alta dirigenza non vuole vedere cosa accade ad un metro dal loro naso.

Sembra sempre più impossibile allearsi con un Polo che sta diventando un nuovo PDL senza Berlusconi. Un errore politico di Fini, ma un vantaggio per noi che possiamo definirlo un accrocco tra un centro estremista clericale e liberista e una destra (ormai li’ minoritaria) laica e con spunti di buon welfare.

Basterebbe spiegarlo bene agli italiani e scrivere il nostro programma dimenticandoci finalmente di Casini. A volte ho l’impressione che il PD si comporti come un elefante in un negozio di cristalli e non usi tutta la sua forza. E questa apparente generosita’ e’ un suicidio, ci restringe, non viene ripagata. Ci si aspetta da noi chiarezza e coraggio. Punto.

Siamo più crudeli con Renzi che con Casini.

Questa e’ la vera follia.


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