Matesi ha letto per voi un rosa western.
Leggete cosa ne pensa.
Volitiva e indipendente, l'ereditiera Grace Atwood non è tipo da piangersi addosso. Abbandonata dal promesso sposo neppure mezz'ora prima della cerimonia, decide di lasciare per qualche mese la banca che dirige a Chicago: condurrà una carovana di sole donne fino a Kansas City, dove sono attese da uomini sposati per corrispondenza. Ha bisogno però di una guida esperta, e l'affascinante e sfacciato Jackson Blake è l'uomo giusto, in ogni senso. Si dimostrerà infatti il solo a saperle tenere testa, e allo stesso tempo capace di portare alla luce la donna sensuale che si cela in lei. Ma Jackson, perseguitato dai demoni del proprio passato, sembra non poter offrire a Grace altro che una vita in fuga...
Per noi italiani che non conosciamo l’autrice, la prima parte è straniante: infatti solo a poco a poco (lungo l’intera prima metà del volume!) apprendiamo che tutti i protagonisti sono persone di colore. La situazione non manca di inverosimiglianze: che nel 1884 una donna, sia pure benestante, potesse dirigere una banca, anche se, immagino, solo per clienti di colore, non mi pare molto credibile, dal momento che i neri non potevano più fare neppure i ranger. E della condizione femminile meglio non parlare.La Jenkins non brilla per capacità narrative: la sezione sul viaggio in carovana utilizza tutti i luoghi comuni del genere, ma senza creare interesse né tantomeno suspense: basta osservare l’episodio dei banditi. E che in quelle condizioni delle persone non sposate potessero fare sesso di nascosto è un ossequio alle esigenze attuali del genere erotico: tutti immagineranno quanto rumore provochi fare sesso su un carro di pionieri.La parte finale è molto più interessante, anche se Jackson brilla per ostinazione e non per intelligenza. E certo l’autrice avrebbe potuto scrivere una resa dei conti finale che lo vedesse protagonista. Per noi stuzzicante la “profezia” sul futuro presidente nero. Quanto tempo c’è voluto!