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Verso la tutela e promozione del Sistema Salento leccese?

Creato il 01 novembre 2010 da Antoniobruno5
Verso la tutela e promozione del Sistema Salento leccese?
Verso la tutela e promozione del Sistema Salento leccese?
di Antonio Bruno*
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Ieri 31 ottobre 2010 a Parabita (Le) in uno splendido frantoio ipogeo di Palazzo Ferrari ho preso parte alla tavola rotonda organizzata da Italia Nostra – Sezione Sud Salento, in cui si è discusso della Tutela e promozione delle specificità paesaggistico – ambientali, artistico culturali e dei prodotti tipici ovvero il sistema Salento. In questa nota una sfida lanciata al Presidente Mercello Seclì.
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La sfida del futuro del Salento leccese è su temi ben precisi. C’è da mettere in atto un equilibrio tra produzione alimentare e ambiente e fra la produzione agricola globalizzata e quella locale. Elena Faleo, una pedagoga, una magister del Salento leccese mi ha scritto per chiedermi: “Chi è capace di fare un sacrificio? “
Per la mia e la tua vita piante e animali vengono sacrificate per “riempirci la pancia” ma tutte le persone umane hanno questo privilegio?
Ho preso parte alla giornata dell’alimentazione 2010, voluta dalla FAO e realizzata a Lecce dall’Università del Salento, un settimo delle persone umane del pianeta ha fame, si tratta di un miliardo di affamati. Io e te che cosa sacrifichiamo?
Lo spreco alimentare in Italia dal 1974 ad oggi è aumentato del 50% e il 30% dell’immondizia di casa tua è composto da alimenti non consumati. Noi sprechiamo il cibo mentre 1 miliardo di persone umane muoiono letteralmente di fame. Sacrificio? Già! Un miliardo di persone umane si sacrificano per permetterci di buttare il cibo nell’immondizia!
Gli olivi secolari del Salento leccese, ha scritto Carlo Cambi sul Libero del 30 ottobre 2010, finiscono nei giardini delle ville hollywoodiane da quando le star del cinema vengono a girare nel Salento, gli alberi di olivo cresciuti per secoli in questa terra tra i due mari vengono pagati un paio di migliaia di euro.
Gli psicologi parlano della percezione, ed ecco che come l’albero di ulivo del Salento leccese è percepito come un ornamento estetico delle ville degli attori, l’olio non è più percepito come un alimento necessario al benessere, al nutrimento e alla salute; l’olio diviene un fatto estetico, come l’albero che ha prodotto le olive da cui è stato estratto. E non solo l’olio ma tutti gli alimenti prodotti dal nostro territorio.
Questa è la stessa percezione che ci fa dire che siamo “tutti ambientalisti” perché il paesaggio è bello e che sono i politici ad essere “cattivi” perché con le loro scelte lo deturpano.
Che la politica sia la responsabile di alcune scelte nel Paesaggio del Salento leccese è indubitabile; il Prof. Antonio Costantini nella tavola rotonda a cui ho preso parte ieri 31 ottobre 2010 a Parabita (Le) in uno splendido frantoio ipogeo di Palazzo Ferrari e in cui si discuteva della Tutela e promozione delle specificità paesaggistico – ambientali, artistico culturali e dei prodotti tipici ovvero il sistema Salento ha riferito della sua collaborazione nella redazione del Piano Paesaggistico della Regione Puglia in cui si erano individuate tre aree da tutelare e promuovere l’arneo, la valle della cupa e le serre salentine. Bene, i politici hanno pensato bene di prevedere in queste tre aree un sansificio nell’area dell’arneo che potrebbe dare problemi di impatto ambientale, una linea delle ferrovie sud est che collega Copertino a Ekotecne sede dell’Università del Salento che taglia la valle e le sue stupende ville e giardini ed infine l’eolico sulle serre salentine.
Ma se noi tutti saremo chiamati a dare quei 67 euro a testa che potrebbe essere una delle possibili valutazioni economiche dei servizi ecositemici resi dai 200mila proprietari del Paesaggio rurale del Salento leccese le associazioni ambientalistiche che combattono l’invadenza di scelte politiche che deturpano, anzi per usare le parole del Prof. Costantini, violentano il territorio, sosterranno questo contributo economico che la collettività dovrebbe corrispondere ai proprietari del Paesaggio rurale per i servizi ecosistemici resi?
Perché lo chiedo? Ma per la questione che vede folle e capi popolo che si affannano nella protesta, assenze ingiustificate quando si viene chiamati alla proposta ed infine deserti di solitudine quando si tratta di passare alla realizzazione.
Io sfido Marcello Seclì Presidente di Italia Nostra della Provincia di Lecce a farsi promotore di una legge regionale che preveda il pagamento dei servizi ecostemici ai proprietari del Paesaggio rurale. Alla dott.ssa Florinda Spinelli ho chiesto di farsi parte dirigente per iniziare una riflessione sui servizi ecosistemici resi dall’ambiente che è al 95% Paesaggio rurale, ai cittadini del Salento leccese e di fare un tavolo su questo tema con tutti gli stakeholders del Salento leccese.
Per evitare i soliti “parolifici vuoti e velleitari” c’è necessità che chi sarà convocato abbia la certezza di non sprecare il suo prezioso tempo, chi parteciperà deve sapere che gli interessi di cui è portatore troveranno armonizzazione con gli altri stakeholders ed avranno l’epilogo di una progettualità condivisa.
Il 26 maggio 2003 al Parlamento Europeo veniva approvata la Direttiva 2003/35/CE che rafforzava la partecipazione del pubblico nell’elaborazione dei piani e programmi in materia ambientale, e che è il frutto della CONVENZIONE di AARHUS 1998 che garantisce diritto di Informazione e di Partecipazione ante e in itinere a qualsiasi intervento che abbia effetto sull’ambiente.
Ciò che propongo è di fare il primo passo attraverso l' analisi SWOT, conosciuta anche come Matrice TOWS, che è uno strumento di pianificazione strategica che viene usato per valutare i punti di forza (Strengths), debolezza (Weaknesses), le opportunità (Opportunities) e le minacce (Threats) di un progetto o in un'impresa o in ogni altra situazione in cui un'organizzazione o un individuo deve prendere una decisione per raggiungere un obiettivo.
Italia nostra attraverso il suo bravo Presidente Marcello Seclì e attraverso il prof. Costantini in questa tavola rotonda hanno richiamato tutti al dovere di agire culturalmente, ecco un modo per farlo. Non è l’unico modo possibile ma io sono convinto che questo modo sia efficiente ed efficace e che darà i frutti di vedere spingere insieme verso la tutela del Sistema Salento. Allora, Presidente Seclì, che ne dici, si può fare?
*Dottore Agronomo

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