A bordo della CMA CGM Medea, 25 settembre 2015
Viaggiamo sempre con prua a Est, con un vento da NE che va a raffiche da 3 a 7 nodi. Le condizioni meteo sono le stesse di ieri, pochissime nuvole e pochissimo traffico. Nulla da segnalare. Jogging alle 7.15, colazione, leggo e scrivo fino all’ora di pranzo. Ma oggi c’e’ una novita’ eccitante. Nel journal di bord, dove oggi, St.Hermann, ci sono ben tre modelle seminude, e’ annunciato per le 16.15 un briefing su ISPS (International Ship and Port Security Code) sulla passerella, che e’ in concreto un attacco pirata visto che dopo Suez saremo in mari a rischio. Sono curiosissima.
Arrivo puntuale direttamente dalla prua dove ho schiacciato un pisolino su delle cime da rimorchio, inaspettamente morbide. Ci siamo tutti, ufficiali, ciurma in tuta da lavoro e anche il cuoco. Il comandante Carpentier spiega in francese e inglese che si deve fare in caso di allarme, in teoria quando i pirati sono a bordo. Si va in una ‘panick room’ segreta, chiamata ‘citadel’, dove sempre in teoria, si aspetta per i soccorsi. Il capitano ci invita quindi ad andare nella ‘citadel’ in modo da “familiarizzarci” con la sua localizzazione. In fila quindi scendiamo tutti insieme le scale fino all’upper desk e da qui giu’ nella sala motori. Facciamo quindi un lungo corridoio verso poppa e poi attraverso uno stretto passaggio finiamo in un largo spazio dove c’e’un rumore infernale e anche un gran caldo. Mi dicono che ci sono i motori per il timone, quattro enormi motori. Accanto c’e’ la ‘citadel’. Sul pavimento ci sono dei numeri, per contarci,dicono e in un angolo ci sono le provviste. C’e’ anche il “monopoli” dice lo chef, che in quanto non marinaio e’ il piu’divertito da questa esercitazione. Anche a me viene da ridere, immaginarci li’ mentre la nave e’ in balia dei pirati (o terroristi) in attesa di un commando di marines francesi... Filmo tutto con il telefonino e poi, una volta tornata sulla plancia chiedo al comandante se non l’ha mai utilizzata...”no, mai” e’ la laconica risposta.