Qualche giorno fa mi è arrivata la proposta di aderire ad una petizione on line, affinché la Rai smetta di produrre e trasmettere la nota trasmissione di intrattenimento "Voyager", condotta da Roberto Giacobbo. Ho deciso di aderirvi, non tanto per mera convinzione che fosse opportuno far tacere una voce, anzi, a dirla tutta, dovessero chiuderla, davvero sarei dispiaciuto, almeno tanto quanto un autore di satira nostrano il giorno dopo la dipartita di Berlusconi.
Preferirei che la trasmissione potesse continuare ad allietare le serate degli italiani, divertendoli con le strampalate teorie, con le presunte sensazionali scoperte che alla fine si rivelano cialtronate spesso persino deludenti.
Ancor di più, ovviamente, gradirei che venisse sostituita da veri programmi di divulgazione, se non scientifica, almeno culturale, per poter sognare di parlare, a tavola con i colleghi, dello splendido viaggio del Voyager I, quello che attualmente dista 17.8 miliardi di km da noi, piuttosto che del Chupacabras visto a Voyager.
Ma tant'è. La realtà è che di Giacobbo e della sua trasmissione non mi importa granché, però mi fa specie, per non dire rabbia, che un agglomerato di castronerie del genere possa vantare il patrocinio del Ministero dei Beni Culturali. Fa rabbia, perché è l'ennesima dimostrazione di quanto alcuni politicanti siano totalmente inetti e quindi dannosi e, più in generale, di come funziona la politica in Italia.
Ultimamente, infatti, coloro di cui sopra hanno dato abbondante sfoggio della loro inettitudine: la politica italiana, infatti, ha partorito in questi anni superbi capolavori: l'aver "piazzato" un creazionista alla vicepresidenza del CNR; l'essersi vantati di aver finanziato un inesistente tunnel detto "Gelmini"; l'aver operato sistematici tagli a scuola e ricerca e, ultimo per importanza (tanto per specificare), appunto, aver concesso il patrocinio ministeriale ad una trasmissione banale, presunta di divulgazione scientifica, che invece auto produce filmati e pseudo documentari di qualità scientifica e storica pressoché nulla. Ora, forse in Italia si vuole far passare l'idea che tutto debba essere democraticamente deciso, anche la scienza. Sarebbe bene ricordare e sottolineare ripetutamente che democrazia e scienza non hanno nulla da spartire, anzi ! La scienza non è e non può essere democratica. Una verità scientifica non è tale perché la maggior parte della gente vi crede , ma semplicemente perché è stata dimostrata ed è dimostrabile. Una teoria scientifica non è qualcosa che si butta lì a caso, ma è un'ipotesi supportata da dati e ricerche che convergono verso ciò che la teoria enuncia. Se si trova un errore la si riformula (se possibile), o la si sostituisce. L'affrontare un tema (presunto) storico o scientifico partendo da panzane e supposizioni di personaggi , spesso comici, presentati come esperti, ridicolizza, a mio avviso, la vera ricerca e genera nella mente dello spettatore impreparato ragionamenti demenziali i quali, più che frutto di una mente aperta, sono sintomo evidente di rimbambimento.
D'altra parte, volenti o nolenti, la TV è (per lo più dis-) educativa, ovvero concorre a plasmare le menti: se lo fa nel modo sbagliato rischia di creare eserciti di sciocchi.
E' così, ad esempio, che hanno hanno avuto origine quei movimenti cosiddetti "complottisti", i cui partecipanti fanno seguire al dubbio, sempre lecito ed auspicabile, spiegazioni pseudoscientifiche e ragionamenti solo apparentemente logici, al fine di supportare una loro tesi, per lo più talmente strampalata da lasciare basiti qualsiasi mente normodotata.
Il pericolo, tutt'altro che infondato, è dunque che molti si facciano convincere da teorie semplicistiche coniuganti cause e conseguenze in modo solo apparentemente logico ; teorie vaghe che possono essere liberamente interpretate affinché non muoiano e dunque perdurino, trasformandosi e auto referenziandosi.
Ma esso non è né il solo, né il più grave: ciò che intravvedo come principalmente dannoso, in trasmissioni come Voyager, è quello di avallare o peggio insegnare un metodo di ragionamento totalmente errato, lasciando allo scettico l'obbligo della confutazione, mentre il visionario può bearsi delle sue idiozie senza dover fornire alcuna prova di ciò che egli sostiene. Non ce ne fosse abbastanza, ahimè, aggiungiamo che nel nostro Paese, la TV funziona troppo spesso innescando meccanismi degenerativi, per cui, per fare audience, i vari editori giocano al ribasso, passando così da documentari su futuri probabili (teorie) a quelli sui viaggiatori del tempo (panzane), per passare da teorie sulle piramidi (fantascienza), ai teschi di cristallo (bufale), sino a mentecatti che spergiurano di essere stati rapiti e fecondati da alieni e di aver generato...conigli (idiozie).
Motivi, questi, che spiegano perché non basta ravvedersi, come ha fatto Giacobbo, il quale, dopo aver speculato sulla faciloneria altrui (sperando che egli non fosse in buona fede: sarebbe persino più grave!) per diverse puntate (e libri), finisce sempre per dover ammettere che le prove di quel fatto o i ragionamenti seguiti sono deboli o insensati e che, neanche sicuramente, ma soltanto "forse", il tutto è frutto di pura invenzione.
In altre parole, non può bastare ammettere, alla fine, qualcosa, se per tutto il tempo si è cercato di confondere anziché spiegare e chiarire.
Ecco perché, seppur mi urta l'idea di oppormi al diritto di parola altrui, in fondo, mi auguro che la mesa in onda di Voyager venga terminata.
O che almeno gli venga tolto quel vergognoso patrocinio ministeriale.