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Quando la nave affonda

Creato il 18 giugno 2012 da Tnepd
Quando la nave affondaA Giacobbo non piacciono i catastrofisti. A me non piacciono i militari. Ognuno ha le sue antipatie, ma la differenza è che io non vado in televisione e se il mio omonimo parla di fine del mondo e di altri esoterismi con un tono di derisione, poi quando vado ad informarmi sulla moria di roditori in provincia di Belluno, come da notizia del Gazzettino del 14 giugno scorso, mi prendono per un catastrofista e si mostrano riluttanti a rispondere.Dunque, non solo Roberto Giacobbo tende a sviare l’attenzione verso altre cause, diverse da quelle degli esperimenti militari, ma insinua nella mente delle persone che ci siano individui paranoici che danno un taglio millenaristico a fenomeni reali come la moria di topi del bellunese. Io non voglio essere annoverato nella categoria. Dei millenaristi, non dei topi.Succede un po’ come con l’ufologia: nessuno scienziato serio si cimenta nelle indagini sui dischi volanti per non essere screditato dai colleghi e magari non riuscire a trovare lavoro o finanziamenti per altre ricerche.A me non interessa trovare a tutti i costi un collegamento tra i topi morti a Longarone, a Castellavazzo e nella valle di Zoldo e le radiazioni elettromagnetiche emesse da HAARP e indirizzate sull’Italia, ma non posso escludere che succeda e tengo questa ipotesi tra quelle plausibili.Se poi si dimostrerà che i militari non c’entrano niente, che sono innocenti come le tortore morte a Ravenna e sulla costa 

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marchigiana l’anno scorso, allora sarò il primo a chiedere scusa all’esercito dei nostri benefattori americani per aver sospettato di loro.Se si dimostrerà che l’Italia non è sotto attacco mediante siccità, alluvioni, terremoti e crisi economiche, allora sarò il primo a chiedere scusa ai finanzieri e ai banchieri internazionali per aver sospettato di loro.Se si dimostrerà che le scie bianche che persistono nel cielo, rilasciate da aerei, non contengono sostanze tossiche per la salute umana e per l’ambiente, allora sarò il primo a chiedere scusa all’aviazione per aver sospettato di lei.Per il momento non posso che credere alle parole dei veterinari che di primo acchito non hanno saputo dare una spiegazione e ringraziare l’unico fra essi che sia stato così gentile da dirmi la sua opinione.Si chiama Luciano Iob e l’ho sentito per telefono stamattina.Lavora pressol’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie di Legnaro, in provincia di Padova.

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Stando all’articolo del giornalista Marco D’incà che ha scritto il pezzo, sei o sette cadaverini di roditori sono stati consegnati all’ente per le analisi. A Maniago, invece, cui fa capo la Val Cellina in cui si trovano Erto e Casso, non ne sanno nulla, mentre a Belluno il dottor Carlo Citterio, responsabile della sede distaccata dell’Istituto Zooprofilattico, non ha potuto rilasciare dichiarazioni e mi ha consigliato di parlare domani con il direttore generale, quando rientrerà in sede.Siccome non ho la garanzia che il direttore rilasci dichiarazioni e considerato che di norma ai privati non ne vengono rilasciate né punto né poco, ma solo alle istituzioni, preferisco scrivere subito questo articolo, senza aspettare domani.Che i privati non possano essere messi al corrente di ciò che succede nel territorio è già di per sé una cosa strana, a prescindere che lo si faccia di norma e non solo in questo caso. Del resto, i veterinari che si occupano del benessere del bestiame, delle zoonosi e della salubrità del cibo, sono pagati con i soldi dei contribuenti e vale per essi ciò che vale per le forze dell’ordine: sono al servizio dei cittadini.Comunque sia, c’è sempre qualche esperto gentile che si dimostra elastico e s’intrattiene con noi comuni mortali.E questo è il caso del dottor Iob, che pur dichiarandosi all’oscuro della vicenda propende per un “episodio di mortalità naturale”. I suoi colleghi tuttavia avevano fin dall’inizio scartato l’ipotesi virale e non essendoci per il momento spiegazioni ufficiali, non ci resta che contestualizzare l’evento e avanzare ipotesi.Non ho niente in contrario sulla reticenza dell’istituto, perché si tratta di professionisti che non vogliono andare incontro a figuracce, per cui trovo normale che mi abbiano passato da un ufficio all’altro, inutilmente.Mentre aspettavo di essere collegato, mi sono sentito brani della Primavera del Vivaldi per alcuni minuti, cosa che non fa mai male.Al dottor Iob ho fatto presente che HAARP potrebbe essere stato usato contro di noi e che la moria di roditori, come quella famosa di Beebe in Arkansas, avvenuta sia nel gennaio 2011 che nello stesso mese del 2012, in cui sono morti i merli dalle ali rosse, potrebbe essere una messa a punto dei sistemi di puntamento di quella che è pur sempre un’arma nelle mani dei militari.Quella alaskana non è l’unica installazione del genere, ma è la più famosa. Sulle sue funzioni non è stata detta ancora l’ultima 

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parola, anche perché i diretti responsabili non la vogliono dire. E per tale ragione, per i troppi segreti militari che ci vengono sbattuti in faccia, vado fuori dai gangheri quando qualcuno ci accusa di essere ignoranti, paranoici e ci chiede di portare le prove di quanto affermiamo. Che siamo ignoranti non c’è dubbio, ma è colpa nostra?Paranoici saranno loro e le loro rispettabilissime sorelle.Le prove le stiamo cercando e per i miracoli ci stiamo organizzando.Che HAARP sia in grado di scatenare terremoti mirati è tutto da dimostrare, ma le tortore l’anno scorso sono morte a Faenza, a Ravenna e a Modena. Guarda caso, le ultime due città sono state interessate ai terremoti di quest’anno e se escludiamo per un attimo l’ipotesi del fracking, verrebbe spontaneo pensare che le tortore morte l’anno scorso a Ravenna e a Modena siano state sacrificate in una sorta di messa a punto del bersaglio. Il vero bersaglio eravamo noi umani, ma l’anno scorso i militari non erano ancora pronti, tastavano il terreno o forse hanno voluto mandarci un avvertimento. Un po’ come il gatto che gioca col topo, tanto per restare in tema.E, se tanto mi dà tanto, la moria di topi dei giorni scorsi nel bellunese non deve essere vista come l’effetto del terremoto di Chies d’Alpagodi quattro giorni prima, bensì come un avvertimento che da qui a un anno ci sarà un terremoto catastrofico tra Belluno e Pordenone, alla faccia dei catastrofisti di Giacobbo.Anche qui, come nel caso dell’attentato all’ufologo Antonio Chiumiento, non vorrei fare l’uccello del malaugurio, ma siccome è dai due terremoti del 1976, del 6 maggio e del 15 settembre, che il Friuli non è soggetto a grandi scosse, i tempi sono maturi perché ciò avvenga. O almeno così ci faranno credere. I militari si coprono sempre le spalle, quando entrano in azione.Al dottor Iob non ho fatto presente che i recenti terremoti potrebbero essere stati implementati con mezzi artificiali per ottemperare a un preciso piano degli Illuminati, altrimenti avrei ottenuto “l’effetto Giacobbo” e il gentile veterinario mi avrebbe mandato a quel paese. Mi sono limitato a citargli HAARP e i merli ad ali rosse, di cui aveva sentito parlare. Su questo mi ha risposto che potrebbe benissimo “venire al bar con me e parlarne per tre ore”, ma ciò non toglierebbe nulla al suo giudizio in merito ai roditori bellunesi. Non essendosene occupato, non sa quanti siano stati trovati morti e neanche se il suo istituto stia facendo analisi.Era sottointeso che dovessi parlarne al direttore generale.

Quando la nave affonda

L’ho ringraziato per la disponibilità, ma ho sufficiente materiale per scrivere il pezzo e sono convinto che una chiacchierata informale in un bar sarebbe senz’altro molto più utile di uno scarno comunicato ufficiale, ammesso e non concesso che quanto verrà alla fine comunicato corrisponda alla verità dei fatti.Organizzazioni potentissime come quelle che ingannano milioni di persone nel mondo, facendo credere che le torri gemelle siano state abbattute da 19 beduini, e che rilasciano sostanze nei cieli sotto il naso d’altri milioni di cittadini, non avrebbero nessuna difficoltà a fare pressioni su un istituto zooprofilattico qualunque, ultimissima ruota del carro, affinché ci venga propinata l’ennesima menzogna.Per accettare l’idea che gli enti di ricerca dicano sempre la verità alla gente, bisognerebbe prima credere che l’uomo sia dotato di libero arbitrio e non sia soggetto a manipolazioni d’alcun genere, e successivamente credere che le istituzioni esistano per il bene dei cittadini.Ma siccome già troppe volte politici e altri amministratori della cosa pubblica hanno dimostrato inettitudine, nella migliore delle ipotesi, e malvagità, nella peggiore, preferisco restare con i sensi all’erta, come dicono a Erto e Casso, e avanzare le peggiori ipotesi che mi vengono in mente. Se poi mi sarò sbagliato, ne sarò felice.Sulla manipolazione mentale delle gente stendiamo un velo pietoso.Per ora, dal vostro corrispondente in morie misteriose, è tutto. In attesa che la dottoressa Gabriella Conedera mi fornisca ulteriori informazioni, vi saluto con un flebile augurio collettivo e reciproco di non essere noi i prossimi topi che faranno la fine del topo.Quando la nave affonda, i topi di norma si salvano, mentre a noi non resta che suonare l’ultimo concertino come sul Titanic, e fare un ultimo giro di valzer. Stavolta non è andata così. Nemmeno i topi hanno fatto in tempo a buttarsi fuori bordo.

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