Le risposte diplomatiche al problema immigrazione e all’ennesima strage nel Mediterraneo non si sono fatte attendere, dopo il Consiglio straordinario europeo sull’immigrazione della settimana scorsa si è concluso anche l’incontro tra il premier italiano, Matteo Renzi, l’Alto Rappresentante per la politica estera Ue Federica Mogherini e il Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon. Il vertice si è svolto sulla nave San Giusto, nel Canale di Sicilia, dove è affondata l’ultima imbarcazione con a bordo 950 naufraghi.
La posizione del Segretario Generale è particolarmente in linea con quella del Primo ministro italiano, l’accoglienza dei rifugiati non è solamente un problema dell’Italia ma dell’Europa intera, tale da richiedere il coinvolgimento di diversi Paesi non solo nella fase di arrivo ma, sopratutto, in quella di approdo, navigazione e imbarco. “Come Onu siamo pronti a lavorare con voi. Dobbiamo fermare e prevenire i trafficanti criminali che strumentalizzano l’immigrazione, va trovata una soluzione politica”, ha concluso Ban Ki-moon.
Intanto martedì prossimo, l’Alto Rappresentante Eu dovrà presentare un dossier sulla messa in discussione del trattato di Dublino e sulle contromisure da prendere per fronteggiare la situazione ed evitare un’ennesima tragedia in mare. Lontana per il momento l’opzione militare sulle coste libiche, mentre prende piede la strategia che prevede il sequestro delle imbarcazioni. A tal proposito la Mogherini ricorda come l’imbarcazione affondata il 19 aprile fosse partita vuota dall’Egitto, e caricata di migranti una volta in Libia.
Su un punto vi è piena concordanza tra il punto di vista italiano e quello dell’Onu: l’Italia non ha né i mezzi né le capacità per fronteggiare il problema da sola. I naufragi nel Mediterraneo e i continui flussi migratori diventano pertanto, a pieno titolo, un problema europeo e internazionale. Non rimane che sperare che la diplomazia riesca a trovare una soluzione prima che si riproponga inesorabile un’ulteriore tragedia.