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Vertigine: frammenti di una tarologia

Da Tarocchipensiero @MichelPelucchi

Per penetrare di nuovo la realtà devi tornare ad avere uno sguardo indistinto; devi essere vago, pronto a entrare in qualcosa che non può essere concettualizzato, che non è logico, ma è stupefacente e reale, stupefacente e vivo.” (Osho)VERTIGINE: FRAMMENTI DI UNA TAROLOGIATi dico spalancando il labbro: non esiste •il senso che si possa spiegare. Annulla il suono, la parola ingombra il ciottolato d'ombre. O luci falbe.Invece, tra-verso strette strade è tocco (come “toccato”) il Suono del Silenzio... non si spiega. È sussurro, bruirsi in loco o-sceno.

Perché stupido, matto oppure toccato? Il Pensiero che è compito, ascolto senza udire pervade tutto : non ha parola.La domanda è silenzio ed una eco profonda ti fa ascoltare questa frase:aggrappatevi alle mie braccia che io posso raggiungervi.” (Mario Liti)
Ciascuno già sa che braccia son braccia! Il senso è già lì dentro. Il padre, la madre l'amico ti abbraccia! Se ti raggiunge è l'abisso in forme a Dirti sveglia! Ascolta! La vita quotidiana così com'è, ahinoi, dorme! Ma se invece ti raggiunge!? L'abbraccio è uno schiaffo, è una veglia,Perché una visione che fa dolcemente rabbrividire. Salve oscurità, mia vecchia amica...” (Mario Liti)

COME GOCCE DI PIOGGIA

La Poesia è atto, voluttà, oblio di sé: il pensiero nell'abbandono del Pensiero; ma anche ad un tempo: la giusta scelta e occorrenza del Piacere. Vale a dire la Beatitudine, Estasi del Silenzio che vive, agisce e patisce in questo mondo. L'abisso fetale evèrso spinge Là, ove niuna cosa vanì... sce «Gioia». Vertigine: una visione... Caddero come gocce di pioggia... le mie parole.” (Mario Liti)

IO, POETA CADO...

Io, Poeta, cado nell'Oblio di me condizionato, son la pioggia istessa che si schianta!... Beato. Da che la pioggia è impassibile, continua, nel suo cascare. E così il Poeta sfracella impersonale e assieme tutte le false persone. Lo devi sentire questo Silenzio! Della vita, della foglia che sbatte... di nuovoAscoltate! / Ognuno, / chi è inutile persino, / deve vivere.” (Majakovsky)Piange... (il Poeta) ascolta il ritmo... Batte cieca Beata la fogliasui nastri di pietra azzurra.E dal vento che già contieneLe amanti nostre vite... e i colori? Come fare a dirtelo? Lo scopro in codesti miracoli mattutini, quotidiani.Azzurro : trasparenza del cieloAssurdo:ampio e manifesto... non costretto dai limiti del raziocinio immane, imbecille. Occorre parlar savio, per udire queste scritture, per agire saggiamente? Occorre parlare o piuttosto occorre trovare il senso?1Non fa male l'uomo a misurarsi / Con la divinità. Dio è sconosciuto? / È egli manifesto e aperto come il cielo? Questo / Piuttosto io credo. Questa è la misura dell'uomo. […] C'è sulla terra una misura? No. / Non ce n'è alcuna.” (Hölderlin)Al Poeta Il Silenzio, il divino oscuro amico2sottrae le parole, cioè le nughe! Per questo: frasi d'altri... apparenze biave trasparenzeI sapienti: sono opachi. Diceva Platone che:Polimathia (il sapere molte cose) non insegna ad avere intelligenza.Non lo si insegna quell'intelletto che i Greci chiamarono nous: il Puro Vedere, l'Estasi della Ragione, il Potere d'intuire dell'Anima. Il Terzo Occhio ciclopico che non è affatto raziocinio.Quel Terzo, falòtico che sono le parole dei profeti / scritte sui muri delle metropolitane e sui muri delle case popolari.” (Mario Liti)Il faut de chercher Allora Occorre cercare.

ED IO TI TROVO

Ed io ti trovo, delirante assurda Ragione, ti trovo nei sonni agitati, per non morire come un cane che sbava, come un essere senza l'avvenire.Se un osso è morto, l'Uomo ancora vive. Io camminavo solo.Libero!sarò tra quelli che immutati rimarrannoSospesiVERTIGINE: FRAMMENTI DI UNA TAROLOGIANel Sacro che mi vincenon sarò vincitore … Io sarò!E Tu sarai con Me?...Stupido” io dissi, “tu non sai”che il Silenzio cresce come un cancroascolta le mie parole “Che io possa insegnarti”,aggrappati alle mie braccia “Che io possa raggiungerti” /[...]Ma le mie parole caddero come gocce di pioggia, / e riecheggiarono nei pozzi del silenzio." (Mario Liti)Uno schiaffo ed un eterno abbraccio. Vertigine.

RIMA CONCLUSIVA

È più dolce mito È più fiera preghieraQuando il Poeta s'accendaIn un sempiterno quadernoL'alma sua fecondaStorta riga e folle nugaStanno silenti in quel ramingoOperar lacèrti: niente o poco piùChe ingozzi. Niente!Che stia a mezza viaTra la vita e la sua indicibilePoesia 1La cultura, tuttavia, comincia proprio dal punto in cui si sa trattare ciò che è vivo come qualcosa di vivo, e il compito di colui che si avvia alla cultura ha inizio con il reprimere “l'interesse storico”, ovunque incalzante, quando occorra prima di tutto agire rettamente, e non già conoscere (Friedrich Nietzsche). 2Perché all'inizio trovi soltanto oscurità e come una nube di non conoscenza, e non sai cosa sia, ma soltanto senti nella tua volontà una nuda tensione verso Dio. Questa oscurità e questa nube, qualunque cosa tu faccia, rimangono fra te e il tuo Dio e non ti permettono di vederlo chiaramente alla luce dell'intelletto razionale né di provarne l'amorosa dolcezza nei tuoi affetti. Perciò disponiti ad attendere in questa oscurità per quanto ti è possibile, sempre invocando colui che ami […] (Anonimo)


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