Di recente si è festeggiato il 20° compleanno del telescopio spaziale Hubble, un incredibile strumento astronomico che ha rivoluzionato il nostro modo di vedere il cosmo.
E' indubbiamente uno strumento potente, ma non come il Very Long Baseline Array, un array di 10 telescopi che si estende dai Caraibi alle Hawaii posizionati in località lontane dall'inquinamento delle grandi città, ed in grado di ottenere immagini centinaia di volte più dettagliate di quanto possa fare Hubble.
Questo strumento ha un potere risolutivo ed una potenza tale da poter rilevare dettagli equivalenti a leggere un quotidiano piazzato a Los Angeles dalla lontana New York. Ha contribuito a scoprire il buco nero al centro della Via Lattea, e ad avvicinarci ai primi istanti dell'universo, mostrandoci stelle e galassie estremamente lontane da noi.
Perchè allora non lo si utilizza e non ha ottenuto la visibilità del suo cugino in orbita attorno alla Terra? Mancata attenzione da parte del pubblico. Il complesso di radiotelescopi non scatta di certo le immagini sensazionali e colorate che Hubble è in grado di scattare: il VLBA è infatti un radiotelescopio gigante, in grado di ottenere immagini delle galassie lontane, ma non con la spettacolarità del famoso telescopio orbitale.
Bisogna però sottolineare che la potenza dell'impianto permette di andare ben oltre le possibilità di un telescopio ottico: si possono superare nubi di gas interstellare e vedere cosa c'è dietro, studiare emissioni elettromagnetiche invisibili all'occhio umano, scandagliare l'universo secondo differenti lunghezze d'onda, cercando di captare anche segnali di natura ipoteticamente artificiale.
Se poi si sposta la questione sul lato economico, ci si accorge che una strumentazione così potente è decisamente meno costosa di quanto lo sia Hubble, pur avendo potenzialità ben superiori al nostro telescopio orbitale.
Se Hubble ha finora avuto un costo totale di quasi 10 miliardi di dollari, la costruzione delle 10 antenne del VLBA, l'ultima completata nel 1993, è stato intorno agli 85 milioni di dollari, con un costo annuale totale di mantenimento pari a circa 10 milioni di dollari.
Questo esempio di tecnologia non sfruttata spiega quanto sia importante per la ricerca scientifica catturare l'attenzione del grande pubblico. Non basta avere uno strumento favoloso in grado di mostrarci i segreti dell'universo: occorre catalizzate l'attenzione della popolazione per giustificarne i costi.
E' il grande merito di Hubble: con le sue fotografie che mozzano il fiato garantisce che la missione sia costantemente rifornita di moneta sonante.
A scapito però di altri strumenti qualitativamente superiori, e che potrebbero davvero fare la differenza nello studio del cosmo.
Infatti, quanti di voi hanno mai sentito parlare del Very Long Baseline Array prima d'ora? Quanto invece conoscono Arecibo, Hubble o il Very Large Telescope?
Il Very Long Baseline Array è composto da un totale di 10 antenne paraboliche del diametro di 25 metri e dal peso di 218 tonnellate ciascuna, ed una cabina di controllo vicino all'antenna, che registra le osservazioni radio captate dallo spazio.
L'array di telescopi si estende per oltre 8.600 km, e per almeno 100 ore ogni trimestre vede aggiungersi altri 4 telescopi, tra i quali il famoso e gigantesco radiotelescopio di Arecibo a Porto Rico, ed il radiotelescopio di Efelsberg, Germania, formando la configurazione nota come "High-Sensitivity Array".
Magazine Curiosità
Very Long Baseline Array, il radiotelescopio più sottovalutato del mondo
Creato il 05 maggio 2010 da ZonwuPossono interessarti anche questi articoli :
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