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Forse nessuno può esprimere con parole migliori dei versi sussurrati al buio, in un processo di analisi del tempo e dei sentimenti che ti si ripercuote addosso, il rimpianto per non aver ricevuto dalla vita qualcosa di sempre più grande di noi, con una punta di poetico rammarico per un sogno di giorno infranto, con la sensibilità narrativa che contraddistingue un’anima di carta, per dire che non c’è che un modo per non disperdere ciò che potremmo amare: lasciare alla rappresentazione dei sogni la possibilità di entrare nella nostra vita. E così, tra i fiori, domattina, trasfigurare il rimpianto in un ritratto delicato e vivido sulle ore possibili, su cosa si provi a voler coltivare la bellezza nella fiducia, quando forse le parole pronunciate da chi sente il bisogno di non far ruotare la propria vita solo attorno a sé sono tra le più efficaci nel nutrire e scaldare il cuore.
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