Ying Gao, fashion designer e docente universitaria, ha confezionato degli abiti “viventi”. Chiamati (No)where (Now)here: Two Gaze-activated Dresses il progetto sarà esibito al Shanghai Museum of Contemporary Art il prossimo novembre e al Textile Museum of Canada la prossima primavera.
La stilista, nata in Cina, cresciuta in Svizzera, formatasi in Canada (Montreal) e approdata a Parigi, ha trovato ispirazione dall’opera di Paul Virilio (1979) “Esthétique de la disparition”, in cui viene affrontato il tema della crisi del progresso a causa dell’eccesso di tecnologia nella società odierna. Ying Gao, per la creazione dei suoi abiti, ha integrato nei tessuti (seta, cotone, nylon, organza) degli “elementi elettronici” come fotocellule, fibre ottiche, microcamere, pigmenti fotoluminescenti, rilevatori di movimento e addirittura camere d’aria ultraleggere.
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