I comuni vesuviani in 'zona rossa' a rischio per eventuali eruzioni del Vesuvio passano da 18 a 24, "ma dalla quantificazione dei comuni vogliamo arrivare al dettaglio delle persone".
Il capo dipartimento della Protezione Civile nazionale Franco Gabrielli, a Napoli per presentare le linee guida per la stesura dei piani comunali di protezione civile cui la Regione Campania, su proposta dell'assessore al ramo Eduardo Cosenza, ha assegnato risorse per 15 milioni, si sofferma sui rischi vulcanici e sulle criticita' dell'area a ridosso del Vesuvio. "Gli anni di studio non sono trascorsi invano - spiega Gabrielli - perche' abbiamo maggiori elementi e vogliamo arrivare a un piano di accoglienza che faccia sapere ai singoli abitanti quale sara' la loro destinazione".
Il piano di protezione civile per l'area vesuviana, cosi' come per l'area flegrea di Napoli potra' rientrare nella delibera regionale, appena pubblicata, che fissa le linee guida per la redazione dei piani stessi e finanzia il lavoro che competera' a Comuni e Province. La delibera prevede infatti risorse un minimo di 15mila euro per i piccoli comuni fino ai 200mila euro per Napoli. "La Campania - spiega il prefetto Gabrielli - e' la regione che annovera tutti i rischi possibili. E da Napoli vorrei lanciare un monito a tutto il paese, perche' anche in un momento cosi' complesso, non si rinunci alla pianificazione".
Di prevenzione la Campania non e' a digiuno. Alcuni Comuni sono gia' dotati di un piano di emergenza. "La delibera - sottolinea il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro - non penalizzera' i virtuosi, e stanziera' risorse per la divulgazione tra i cittadini". L'obiettivo e' dotarsi di un piano di protezione civile ma soprattutto farlo conoscere, e quindi le risorse potranno esere spese per cartellonistica, opuscoli etc. E' nella prevenzione e nel monitoraggio che confida il capo della Protezione Civile Franco Gabrielli.
"Abbiamo la Regione Sicilia che non si e' degnata di comunicarci neppure quanti siano i Comuni a rischio - dice - pensavamo che pubblicare sul nostro sito questo dato sarebbe servito a smuovere qualcosa. E invece neppure il pubblico ludibrio ha funzionato". In Campania c'e' invece un quadro definito dei rischi idrogeologico, sismico e vulcanico, con una descrizione degli scenari possibili e delle possibilita' di intervento. Grazie alle linee guida regionali, gli enti territoriali potranno mettere a punto piani intercomunali e interprovinciali, accedendo anche a delle premialita' previste per le programmazioni piu' omogenee.