Magazine Cultura
Un gruppo di giovani sbandati passa il suo tempo facendo irruzione, durante la notte, in case abbandonate, devastandole vandalicamente. Una sera il gruppo entra in una casa, e dovrà confrontarsi con un cadavere seduto su una poltrona, davanti a cui sono accese immumerevoli televisioni. I ragazzi troveranno una serie infinita di videocassette, contenenti filmati amatoriali, uno più agghiacciante dell'altro...
Di fronte ad un film co-diretto da Ti West non ci si può certo tirare indietro, anche se quel film appartiene all'ormai nefasto sottogenere del mockumentary. "V/H/S" è infatti una sorta di mockumentary assoluto, totale, quindi chi vi si accosta è avvertito. Fatta questa doverosa premessa, il punto essenziale è che questa avventura portata avanti da un collettivo di registi con a capo Ti West (The Collective) e prodotto insieme a Bloody Disgusting, è veramente interessante, molto inquietante e decisamente, incredibilmente creativa. Ciò che voglio dire è che questa specie di armata Brancaleone di giovani registi/sceneggiatori/produttori riuniti, è capace di organizzare una sceneggiatura a scatole cinesi molto efficace, lavorando su una narrazione a episodi, che di solito stanca molto presto lo spettatore perché frammenta la percezione del prodotto artistico e di conseguenza, alla lunga, annoia. Non è il caso di "V/H/S", che inietta fin da subito dosi massicce di adrenalina pura nelle pupille dello spettatore, complici un realismo che definirei forse unico nel sottogenere mocku, e un casting meravigliosamente condotto. I filmati che i balordi trovano nella casa disabitata sono "amatoriali", nel senso che producono un'identificazione immediata in chi guarda perché sembrano davvero il filmino, chessò, del viaggio di nozze di vostra cugina, e le attrici sulla scena sembrano davvero vostra cugina, il che è terribile da digerire, nel senso che il tutto è molto "reale". O almeno così sembra, anche quando il gruppo di registi vira nel puro sovrannaturale, come nel primo episodio, ottimo, geniale, nonché sottilmente infiltrativo di angosce che ti sbatte in viso gradualmente ma inesorabilmente. Inoltre il primo filmato spazza via come un uragano Katrina tutte le penose mistiche mitopietiche dei vari "Twilight", costruendo l'idea di una "donna-vampiro" assolutamente inquietante e di rara bellezza perturbante. Il secondo episodio, che ci mostra una coppietta nel suo viaggio "on the road" sulla mitica "Route 66", nella sua asciutta semplicità, e per il suo finale spiazzante, è un'esempio mirabile di sviluppo drammaturgico horror che andrebbe studiato nei corsi di cinematografia, all'università. Il terzo, riflessione modernissima sul genere teen-slasher, è un capolavoro di creatività perturbante, con quel gruppetto di ragazzotti qualsiasi, persi nel bosco e fatti fuori da un bizzarrissimo, quanto rapidissimo villain. Il quarto filmato VHS che emerge dal tristo archivio della casa nella quale si aggirano ormai straniti i nostri vandali balordi, fa un baffo a tutti i vari "Paranormal Activity" che abbiamo visto fin qui, con quel suo utilizzo "in presa diretta" della modalità Skype di comunicazione che fa davvero venire i brividi. Ma, ripeto, è il casting a risplendere di luce divina in questo film (come anche nei più noti film del grande TI West, obviously). La quinta tape ripropone con modalità innovative il mito statunitense di Halloween, con un gusto dell'allestimento scenico, un utilizzo dei costumi, e un uso degli spazi che io credo sarebbe piaciuto a Stanley Kubrick. Il sesto pezzo è naturalmente la storia documentata dalla telecamera dei ragazzi che trovano le videocassette nella casa maledetta, e che contiene narrativamente gli altri cinque filmati. Se vogliamo proprio trovare un difetto in quest'opera a più mani, è naturalmente il movimento di macchina tipico del mockumentary, movimento che mette a dura prova l'apparato visivo dello spettatore, ma che, in questo caso, è un prezzo che si paga volentieri, considerato il risultato complessivo molto intenso e suggestivo sul piano dell'effetto perturbante. Si potrebbe dire che il collettivo di registi statunitensi qui all'opera, addirittura abbia nobilitato il genere mocku, e comunque la soave mano ispiratrice di West si sente eccome, ed è una mano che riesce a farci digerire i sobbalzi della camera amatoriale perché molto capace di spostare la nostra attenzione sui vari plot su cui l'intero film è costruito. Non è un pregio da poco per un film composto da storie così diverse, e per giunta legate da una sovra-narrazione (quella dei balordi razziatori di case disabitate) cui tendenzialmente uno non darebbe una lira. Invece tutto funziona e muove emozioni profonde, inquietudini sottili, sudori freddi impensati. Un applauso sentito, dunque, a questi registi uniti da una seria, vera, profonda passione per il Perturbante. E un bravo al coach, Ti West, che sta tuttavia dietro le quinte, e si muove con passo felpato, senza invadenza, quasi (sembrerebbe) a supervedere ad una giusta distanza variabile, un processo creativo di gruppo davvero ben riuscito ed equilibrato. "V/H/S": da vedere senza ombra di dubbio.
Regia: Ti West, Adam Wingard, David Bruckner, Joe Swanberg, Glenn McQuaid, Radio Silence Soggetto e Sceneggiatura: Ti West, Adam Wingard, Simon Barrett, David Bruckner, Joe Swanberg, Matt Bettinelli-Olpin, Glenn McQuaidRadio Silence. Fotografia: Andrew Droz Palermo, Victoria K. Warren, Michael J. Wilson, Montaggio: Joe Gressis Cast: Jason Yachanin, Adam Wingard, Lane Hughes, Joe Swanberg, Chad Vilella, Calvin Reeder, Hannah Fierman, Mike Donlan, Joe Sykes, Drew Sawyer, Jas Sams, Sophia Takal, Kate Lyn Sheil, Drew Moerlein Nazione: USA Produzione: The Collective, Bloody Disgusting Durata: 116 min.
Potrebbero interessarti anche :
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Il tunnel dell’orrore di Hooper e l’esordio horror di Coppola in blu-ray
Già diverso tempo fa, sempre all’interno di questa rubrica, abbiamo avuto modo di parlare di The funhouse: Il tunnel dell’orrore (1981) di Tobe Hooper, in quant... Leggere il seguito
Da Taxi Drivers
CINEMA, CULTURA -
Nastri d’Argento 2015: tre per tre
Responso certo particolare, oltre che inatteso, quello risultante dalla premiazione della 69ma edizione dei Nastri d’Argento, in base al voto espresso dai... Leggere il seguito
Da Af68
CINEMA, CULTURA -
Tutti i premiati dei Nastri 2015
NASTRO DELL’ANNO Il giovane favoloso Mario Martone, Elio Germano, Ippolita Di Majo, Carlo Degli EspostiREGISTA DEL MIGLIOR FILM Paolo Sorrentino Youth – La... Leggere il seguito
Da Taxi Drivers
CINEMA, CULTURA -
Il Cinema Ritrovato all’insegna di Bergman, Keaton e Welles
L’avrete sentito molte volte: “È un festival da non perdere”, tanto che questa frase potrebbe risultare insignificante alla maggior parte delle persone. Leggere il seguito
Da Mattiabertaina
CINEMA, CULTURA -
Sangue sul colorado
(di Claudio Nizzi e Ivo Milazzo, 1998)Dopo la parentesi del Texone di Boselli, alla sceneggiatura del Tex formato gigante torna il gigante della sceneggiatura... Leggere il seguito
Da Lafirmacangiante
CULTURA, LIBRI -
Recensione: Con un poco di zucchero e un thè in compagnia di Chiara Parenti
Trama:A volte per aggiustare le cose basta davvero un po’ di zucchero.A trent’anni suonati Matteo Gallo, aspirante scrittore senza soldi e senza speranze, è... Leggere il seguito
Da Sherzade90
CULTURA, LIBRI