Magazine Società

"...Vi era bene qualcosa che, attraverso i secoli, ci aveva insegnato a considerare sacra l’esistenza dei bambini..."

Creato il 01 marzo 2011 da Asinistra
… Non sopporto la spettacolarizzazione dei drammi  di cronaca, che investono affetti famigliari, singoli, soprattutto minori o bambini.Non mi addentrerò, quindi, in analisi da bancherella come pseudo-giornalisti (giornalai in quanto venditori di notizie) si affannano a proporci ad ogni ora del giorno e della notte.Dopo il ritrovamento del corpo di Yara Gambirasio, però, una riflessione un po ampia che investe il tema della cultura ritengo sia necessaria.Altre volte ho citato il primo articolo sul “Politecnico” (1945) di Elio Vittorini , e in queste righe vi è descritta la “sacralità” della figura dei bambini nel percorso della storia e all’interno delle società.“…Vi era bene qualcosa che, attraverso i secoli, ci aveva insegnato a considerare sacra l’esistenza dei bambini. Anche di ogni conquista civile dell’uomo ci aveva insegnato ch’era sacra; lo stesso del pane; lo stesso del lavoro. E se ora milioni di bambini sono stati uccisi, se tanto che era sacro è stato lo stesso colpito e distrutto, la sconfitta è anzitutto di questa «cosa» che c’insegnava la inviolabilità loro. Non è anzi­tutto di questa «cosa» che c’insegnava l’inviolabilità loro? Questa «cosa », voglio subito dirlo, non è altro che la cultura; lei che è stata pensiero greco, ellenismo, romanesimo, cristianesimo…” In questi ultimi anni l’opinione pubblica italiana è come se reagisse schizofrenicamente ad ogni avvenimento che riguarda bambini, o più genericamente minori. Schizofrenia in quanto fin troppo spesso rispetto a fatti o avvenimenti le azioni risultano contrarie al pensiero che era consolidato in quel momento.Abbiamo vissuto negli anni drammi che vanno da Vermicino ad Avetrana, da Tommaso Onofri  ai fratelli di Gravina di Puglia, da Cogne a Brembate, e purtroppo molti altri ancora. Non c’è stato un caso di questi dove non siano state consumate ore di dirette e discussioni televisive, nonché migliaia e migliaia di fogli di carta stampata.Tutti mezzi che dovrebbero concorrere all’informazione, alla conoscenza, alla cultura. Tutti mezzi che dovrebbero concorrere alla salvaguardia della sacralità della figura dei minori. Tutti mezzi che dovrebbero concorrere attraverso la memoria e la condanna alla loro inviolabilità.Improvvisamente poi cambiando semplicemente canale ci ritroviamo a riempire i nostri vuoti culturali con “la pupa e il secchione” o con “Amici” o con i modelli culturali proposti dal “grande fratello” o con qualche sculettante velina a “striscia la notizia” o pettorute “letterine”.Se presi poi da un appetito da informazione commutiamo su qualche telegiornale, non possiamo non soffermarci su un generoso presidente del consiglio che “aiuta” bisognose ragazze, alcune minorenni, accumunate da misure  mozzafiato e atteggiamenti fortemente disinibiti. E scopriamo che è solo un problema di prezzo.Scopriamo che i modelli culturali dominanti premiano i Corona, le Ruby, le Noemi.A questo punto non mi stupisco più se l’inviolabilità dei bambini, dei minori, è semplicemente una enunciazione a cui far seguire una pratica educativa nella comunicazione del tutto diversa, perché il valore che è saltato è quello della cultura.Se nonostante le fonti della cultura a cui faceva riferimento Vittorini, si sono potuti generare i mostri delle camere a gas collettive,  la cultura sessocratica dell’affermazione e dell’apparire sicuramente non pone argini all’ignominia della profanazione fisica e morale delle giovani generazioni. Comprendiamo quindi il livore nei confronti della scuola pubblica, in quanto fucina di cultura condivisa e non espressamente legata al potere. Comprendiamo che solo la nullità di un ministro come la Gelmini poteva essere destinata alla pubblica istruzione nel tentativo di indebolire sempre più la scuola pubblica.E non si affannino gli eterni difensori dell’immune di Arcore, se anche dovesse scampare il giudizio dei tribunali, il giudizio della storia, dell’etica e della morale è gia scritto. Non ci sarà lacchè, maggiordomo o semplice scendiletto che potrà mutarlo.Loris
Ho esitato molto nella scelta del video, poi ho deciso che come nelle culture dei nativi americani, tutti i bambini sono nostri figli, nipoti, fratelli più piccoli.Nel mondo molti di questi bambini subiscono l'infamia degli adulti che li privano dell'infanzia e della adolescenza. Emergency tenta di ridare speranza a questi nostri figli, nipoti, e fratelli minori.EMERGENCY E' BUONA CULTURA
testo completo "Una nuova cultura" di Elio Vittorini (1945)

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazine