Eccola (la prima e probabilmente anche l'ultima foto che metto di lei sul blog):
La manina in movimento come sempre da quando è nata. E' anche una piedona. Adesso, a due mesi di età, ha il piede lungo 9 centimetri (l'ha preso dal babbo). Il parto è andato bene (anche se le parole "parto" e "bene" sono difficili da associare... soprattutto considerando i suoi 3,72 chili alla nascita), senza complicazioni. Il terzo giorno eravamo già a casa. Un ultimo dell'anno speciale: il primo giorno di Anna a casa! Ovviamente abbiamo fatto fatica a rimanere svegli fino a mezzanotte, e non ce ne poteva fregare di meno dell'anno nuovo, ma comunque è stata una bella serata.Due parole sulla scelta del nome: per noi Anna era il nome perfetto. Eravamo d'accordo subito su questa scelta (per un maschio invece sarebbe stato un vero problema). E' il nome perfetto per tanti motivi. E' corto e semplice, è internazionale, si scrive allo stesso modo in italiano, in ungherese e in svedese, e suona benissimo col suo cognome. Poi c'è anche un motivo personale, legato alla mia famiglia. Sento dire spesso dagli svedesi: ah, avete scelto un nome svedese! Insomma, ma anche no. Quando mai Anna è un nome svedese? Va bene che è molto diffuso e popolare anche qui (non tanto tra le bimbe nate ora, piuttosto nelle generazioni precedenti), ma è un nome biblico di origine ebraica (significa 'graziosa'). E' la mamma di Maria! Nata parecchio distante dalla Svezia...
Un argomento legato alla bambina di cui però probabilmente scriverò spesso su questo blog sarà il suo sviluppo linguistico e i miei dilemmi e difficoltà al riguardo. Anche se Anna non parla ancora, io parlo con lei, quindi il problema si pone già. Ma di questo racconterò nel prossimo post...



