Buon giorno ragazze!!
oggi ho deciso di parlarvi di un personaggio un pò controverso: uno stilista che ha nuovamente portato in vetta Moschino creando tantissimo scalpore alla sua prima sfilata per la maison in cui ci ha presentato la linea Mc’Moschino…ed ora tutta la sua collezione verte attorno alla Barbie.
Avevo deciso di documentarmi un pò di più e durante le ricerche mi sono imbattuta in questa intervista pubblicata su elle.it…
Mi è sembrata perfetta e proprio per questa motivazione ho deciso di riportarne il testo integrale :
Buona lettura
ps ricordate bene che nulla è farina del mio sacco!
La junk couture? C’est “trash” chic. Questo lo stile full of humour di Jeremy Scott, nuovo direttore creativo della Maison Moschino. Erede perfetto della visione dissacrante del brand, il designer di Kansas City ha mescolato linee classiche a stampe mass market. Elle l’ha incontrato
per uno shooting in esclusiva e un’intervista funny & fulminea.
JEREMY SCOTT loud & proud
Jeremy dal sense of humour. Fin dai tardi anni ‘90, quando ha iniziato a sfilare con la sua linea eponima, è stato subito chiaro che
il comune denominatore della moda di Jeremy Scott – americano di Kansas City, Missouri – era l’ironia. Espressa soprattutto con parodie provocatorie e divertenti di loghi, slogan, simboli dell’american way of life. Un’ironia che si sposa benissimo con l’anima di Moschino, griffe per la quale Scott debutta come direttore creativo da questo autunno-inverno. E la fa con tutti i crismi grazie a una collezione brillante e pop ispirata a Mc Donald’s, al mass market e al cartoon di culto SpongeBob. Elle l’ha incontrato per un veloce botta e risposta.Cosa ti piace di più di Moschino? «È una griffe con una storia molto ricca, ed è il motivo per cui è amata tanto in tutto il mondo». La conoscevi prima di diventarne direttore creativo? «Certo, Franco Moschino è stato un grande». Conti di rifarti agli archivi storici o pensi a qualcosa di completamente diverso? «Per la mia prima collezione Moschino ho dato solo una veloce occhiata al passato. Sapevo già molto bene qual era il dna del marchio, e l’idea era di rivisitarne alcuni elementi secondo me importanti. Come i completi da giorno, lo street style che è stato così popolare nella scena hip hop anni ‘90 e gli abiti da sera eccentrici e spiritosi». Pensi che l’ironia sia importante in quello che fai? Moschino ne ha avuta molta nella sua storia… «Assolutamente, è un ingrediente fondamentale. Anche perché è molto più facile far arrivare un messaggio attraverso lo humour…». E nella vita di tutti i giorni? «Anche. Meglio farsi una risata che piangere».
A parte Moschino, chi è il tuo designer preferito?
«Ettore Sottsass».
Se potessi essere una modella, chi saresti?
«Linda Evangelista».
Qual è il tuo colore preferito?
«Beige fluorescente».
Il profumo?
«Il nuovo profumo di Moschino a cui sto lavorando».
Il junk food?
«Popcorn ricoperti di cioccolato».
Il cibo più odiato?
«La carne: sono vegetariano».
La cosa di te che ami di più?
«La mia pelle».
Chi sono i tuoi ospiti ideali a cena?
«Barbie, Marilyn Monroe, Dolly Parton e Andy Warhol».
Il tuo posto preferito per un drink?
«Ovunque a patto che ci sia un amico».
Non puoi viaggiare senza…
«La mia coperta hawaiana e un cuscino del mio letto».
Ultimo libro letto?
«I diari di Andy Warhol».
Animali domestici?
«Sono troppo occupato per averne uno».
All’età di sette anni volevi essere…
«Famoso».
La cosa che perdoni più facilmente?
«Essere in ritardo a un appuntamento».
Quella che non perdoni?
«Le bugie».
Sei superstizioso?
«Credo che tutto accada per una ragione».
Qual è la tua più grande autoindulgenza?
«Vedere due film di seguito al cinema».
Posto preferito per fare acquisti?
«Il mercato delle pulci di Rose Bowl, a Pasadena».
Ti piacerebbe leggere il diario di…
«Madonna».
Auto preferita?
«La Smart alata che ho progettato».
Quando sei più felice?
«A Los Angeles con i miei amici».
Il tuo migliore amico?
«Il designer Pablo Olea».
Un’opera d’arte da avere?
«Il mondo di Cristina di Andrew Wyeth».
Luogo di vacanza preferito?
«Maui, alle Hawaii».
Personaggio?
«Mickey Mouse».
Il bene più prezioso che hai?
«Un autografo di Steven Meisel».
Il musicista?
«Troppi per nominarne uno solo».
Se non fossi un designer saresti…
«Un fotografo».
Un rimpianto?
«Non riuscire a fare di più».
Trend favorito?
«Logomania».
Sempre…
«Ridere».
Mai…
«Mentire».
Ha collaborato Giovanni Dario Laudicina. Pettinature Federico Ghezzi@Clm Using Unite. Trucco Mel Arter@Clm using Mac Pro. Modelle Leomie Anderson e Nichole Martinez/Premiere, Lucy G/Next, Idina Moncreiffe/Viva e Marcele Dal Cortivo/Union.
Love A.