Rimbalza da questa mattina la notizia secondo cui negli iPhone e iPad (dall'ultimo aggiornamento di sistema a iOs 4) ci sarebbe un file che traccia tutti gli spostamenti del dispositivo (e di conseguenza del suo proprietario). Secondo gli esperti questi dati sarebbero scaricati in forma di back up ogni volta che il dispositivo si collega ad un computer e sincronizza i dati. I dati non sarebbero criptati e il file (consolidate.db) sarebbe leggibile abbastanza semplicemente.
Se avete sincronizzato i dati del vostro iCoso su un computer che non è il vostro sappiate che avete lasciato al vostro ospite l'informazione di tuttii posti (seppure in generale) dove siete stati. L'informazione non è precisissima, gli spostamenti sono tracciati attraverso una triangolazione di dati tra le celle della rete mobile, ma in ogni caso appare un po' oscuro il motivo per cui la Apple abbia previsto questa raccolta di dati, non criptandola, non avvertendo gli utenti né dando indicazioni su come, eventualmente, disattivare il meccanismo.
A quanto pare la Apple non si è ancora espressa in merito.
A me torna in mente un libro letto qualche tempo fa che, all'epoca, mi aveva parecchio inquietato per la sconcertante mole di dati che quotidianamente forniamo a chiunque, senza rendercene conto e che, senza rendercene conto, creano profili che probabilmente rivelano di noi cose che meraviglierebbero anche noi.
Il libro ve lo consiglio, soprattutto se vi piace Deaver e il genere poliziesco.
La patata bollente della nostra privacy a rischio ve la butto lì... io non ho soluzioni. Voi che ne pensate?
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