Giornate limbo, a volte esistono anche loro. Sono quelle giornate, per intenderci, in cui sembra di essere in uno stato indefinito in cui non si procede, in cui si percepisce che qualcosa non va e non si sa bene cosa fare. Queste giornate capitano a tutti. Se sono isolate si gestiscono velocemente e con piccoli accorgimenti. Se invece si prolungano trasformandosi in settimane o mesi allora il lavoro è più lungo e occorre maggiore costanza e dedizione. Proviamo ad affrontare la giornata singola.
Ci si sveglia già con una lentezza interiore. A volte magari con qualche aspettativa di troppo – e su quanto faccia male abbiamo già detto - che viene prontamente delusa sin dalle prime ore del mattino. A questo punto serve procedere nella nostra quotidianità. Ma le giornate limbo, badate bene, non sono giornate negative. Non sono quelle in cui tutto va storto. Sono, piuttosto, quelle che non si comprendono. Quelle che insinuano il dubbio e che non ci fanno sentire a nostro agio nel mondo.
Sono le giornate in cui fatichiamo a comprendere parole e gesti delle persone che ci stanno accanto. Non ci deludono totalmente, non ci fanno innervosire, non ci fanno tantomeno gioire. Semplicemente non le capiamo. Ma sono anche quelle in cui accadono cose che ci fanno dire :”che senso ha?” per poi comprendere qualche giorno dopo che un senso c’era eccome. Ecco: sono le giornate con un punto di domanda fisso. Quelle in cui spesso è il sesto senso che parla.
Che fare? Il primo tentativo è certamente quello di puntare sul sorriso. Cambiamo il tono della giornata: sorridiamo, cerchiamo il contatto con persone che di sicuro ci fanno stare bene, leggiamo notizie positive, buttiamoci a capofitto in un’attività piacevole. Se siamo al lavoro concentriamoci con tutta la nostra energia in quello che stiamo facendo in quel momento. Evitiamo i colleghi con forte propensione alla negatività. Se fuori è una bella giornata usciamo per un pò di shopping o una passeggiata magari con la musica nelle orecchie. Meditiamo dieci minuti.
L’obiettivo di queste giornate, ve lo dico in sincerità, è di farle passare velocemente. Perchè i casi sono tre: diventa un paradiso e allora tutto si trasforma e i dubbi spariscono, diventa un inferno e quindi le fiamme ci avvolgono trasformando i dubbi peggiori in certezze oppure restano un limbo. Il nostro compito è lavorare affinchè avvenga la trasformazione in Paradiso. Se ci accorgiamo di non essere sintonizzati a sufficienza o di fare troppa fatica allora lasciamo che resti un limbo e che passi. L’inferno, in questi casi, è troppo vicino per rischiare. Il sesto senso potrebbe avere ragione se ben sviluppato ma potrebbe anche essere offuscato dalla paura. Quindi, meglio stare fermi.
Ricordate che domani è un altro giorno, e non potrà essere uguale a questo.