1 Agosto 1779
Mio caro amico,
Non ho ancora ricevuto nessuna notizia da Voi e inizio a preoccuparmi seriamente. Cosa mai vi sarà accaduto? Non voglio neppure pensarci. Ieri pomeriggio mi sono lasciata convincere da Charlot, il fratello minore di mio marito, ad assistere alle corse dei cavalli. Siamo fuggiti in pieno giorno, evitando di voltarci per rispondere agli urli ammonitrici di Madame Campan. Sono sicura che la mia cara prima cameriera non farà parola dell’accaduto a corte, ma Luigi lo scoprirà comunque. All’ippodromo ogni sguardo era rivolto a noi due e , nonostante la mia innata passione per i cavalli, non sono riuscita a divertirmi come in passato. Voi avete stregato la mia anima e non riesco a pensare ad altro! Qui in Francia il caldo è quasi insopportabile e i nobili continuano a reclamare le mie attenzioni. Non riesco a sottrarmi da questi incontri noiosi e ripetitivi; Luigi mi ripete che è mio dovere dare loro udienza, ma anche lui non mi sembra molto felice di farlo. Stare in compagnia di Charlot, invece, è sempre uno spasso e non mi curo affatto delle malelingue che vedono nella nostra amicizia qualcosa di più. Mi fa ridere di gusto anche quando barcolla perché ubriaco di vino e di donne! Almeno è un nobile che sa godersi la vita senza badare alla sciocca etichetta che imprigiona Versailles e chi ci abita. Come vorrei avervi al nostro fianco…..
Vi supplico scrivetemi.
Vostra
Maria Antonietta
(Lettera immaginata da me)