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Via camion-bar e commercio ambulante dalle aree monumentali grazie al Ministro Franceschini? I rischi e le opportunità

Creato il 02 giugno 2014 da Romafaschifo
Via camion-bar e commercio ambulante dalle aree monumentali grazie al Ministro Franceschini? I rischi e le opportunitàGrande dibattito quest'oggi, anche sui quotidiani, riguardo al decreto Art Bonus del ben intonato ministro Franceschini che sulla wave renziana sta cercando di imprimere decisionismo e soprattutto velocità al corpaccione del Ministero dei Beni Culturali. Le nuove norme, in combinato disposto con la recente Legge Ranucci, permettono ormai a tutte le amministrazioni locali (i Comuni, in sostanza) di spostare a piacimento le autorizzazioni di commercio ambulante. O di farle cessare e indennizzarle. 
L'obbiettivo del Ministero dei Beni Culturali, con particolare riferimento a Roma dove la situazione è assolutamente fuori controllo, è liberare le aree monumentali dall'assalto delle autorizzazioni di commercio ambulante (tutte interpretate in maniera qualitativamente inaccettabile dai titolari, che mai hanno puntato su una offerta qualificante e di qualità) che rendono infotografabile qualsiasi monumento. Ora, insomma, il Comune, se lo vorrà (lo vorrà?) ha il coltello dalla parte del manico - Magistratura e Tar permettendo, e non è una cosa da poco - per spostare banchetti, camion-bar e altre porcherie simili che in queste modalità e in questa proporzione non esistono in nessun'altra città occidentale.

Tutto bene? Vedremo. "Non libereremo solo il Colosseo, ma anche Piazza di Spagna, Trinità de Monti e Fontana di Trevi" ha subito detto Marta Leonori, assessore al commercio. Bene, benissimo. Ma se la scelta sarà di spostare le autorizzazioni e non di farle cessare quello che potrà succedere sarà terribile. Si libereranno 5 luoghi simbolo e si peggiorerà la situazione di altri 5 o di altri 10. Un camion-bar in meno a Trinità de Monti e uno in più che spunta di fronte a San Giovanni in Laterano, di fronte a Santa Maria Maggiore o in faccia all'ingresso monumentale di Villa Celimontana come peraltro è già successo nei giorni scorsi (vedi la foto). Che vantaggio ne avrebbe la città? Che vantaggio ne avrebbero i turisti che invece dobbiamo impegnarci a indirizzare non solo verso i quattro ipersfruttati monumenti famosi nel mondo? Che vantaggio ne avrebbe la lotta contro i racket familistici paramafiosi che stanno dietro all'ambulantato romano? Nessuno. 

Certo ora la legge dell'equipollenza di valore che ha cristallizzato questo mercato per anni non c'è più, ma quale amministrazione si prenderà la bega di spostare il camion-bar che ingombra il marciapiede di fronte alla fermata Colosseo della Metro B (incassa 3mila euro al giorno) e mandarlo fuori a qualche fermata della Metro C a Tor Bella Monaca e dintorni? Ci piacerebbe vedere questo coraggio, ma sarà dura. Più probabile che si concedano location comunque prestigiose liberando monumenti famosi e imbrattando di commercio ambulante da strapazzo monumenti meno famosi ma non per questo meno importanti, meno significativi, meno belli, meno doverosi di massimo rispetto.

Cosa fare dunque? Semplice: le licenze vanno fatte cessare indennizzando i titolari. Occorre trovare le risorse per farlo: il guadagno sarebbe comunque elevato. Pulire la città significa una città più ricettiva per un turismo di qualità, una città dove ritornano visitatori di livello, ad alta capacità di spesa, visitatori che oggi girano alla larga. E poi le cifre non dovrebbero essere troppo elevate: quanto vogliamo indennizzare questi camion-bar? Tre annualità? Cinque annualità? Si va a vedere quanto hanno scontrinato nel 2013, quanto hanno scontrinato nel 2012, quanto nel 2011 e si paga una buona uscita di 5 anni. Nessuno potrebbe protestare e la somma potrebbe essere più bassa di quanto previsto...

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