(id.)
di Emma Dante (Italia, 2013)
con Elena Cotta, Emma Dante, Alba Rohrwacher, Dario Casarolo, Renato Malfatti
durata: 90 min.
★★★☆☆
Un duello rusticano sotto il sole di Palermo, in un pomeriggio di una domenica qualsiasi: due giovanotte sboccate e fidanzate tra loro vagano sperdute per le vie tortuose del capoluogo siculo. Finiscono in Via Castellana Bandiera, una stradina stretta a doppio senso dove due macchine non possono proprio scambiarsi se non cedendo il passo a chi viene nella direzione opposta. Ma l'anziana Samira proprio non ci pensa a lasciar passare le due sgualdrinelle... e così una banale precedenza diventa il pretesto per una sfida all'ultimo sangue tra donne cocciute (in senso tutt'altro che figurato)
Emma Dante ha abitato per anni in Via Castellana Bandiera, ed era quasi naturale che per il suo debutto sul grande schermo scegliesse una location a lei familiare: il film, iconico e grottesco, volutamente sopra le righe, è una palese metafora sull'incomunicabilità e gli istinti peggiori dell'animo umano, le cui tensioni nervose sono ben rese dai primi piani fatti con la camera a spalla (per una volta funzionali al disegno) e dal sonoro tipicamente locale, rumoroso, esagitato, follemente amplificato, perfetto nel mettere a disagio lo spettatore. La strada diventa così un simbolo del nostro tempo, di un presente dove troppe volte le questioni rimangono irrisolte o degenerano in tragedia solo per ostinazione e sciocco orgoglio personale.
Per essere un'opera prima, Via Castellana Bandiera è un buon esordio, oltretutto impreziosito da un cast assolutamente all'altezza e in parte (Elena Cotta si è perfino aggiudicata la Coppi Volpi a Venezia - premio forse un po' esagerato ma non scandaloso - mentre Alba Rohrwacher e la stessa Emma Dante formano una coppia davvero ben assortita). Gli unici dubbi (che riguardano unicamente il sottoscritto, ci tengo a dirlo) vengono proprio dall'impostazione eccessivamente 'teatrale' dell'opera che rubano significato al cinema stesso: questa storia poteva benissimo essere rappresentata su un palcoscenico esattamente con la stessa sceneggiatura e le stesse inquadrature... ergo: che cosa c'è di davvero 'cinematografico' in questa pellicola? Che differenza c'è tra cinema e teatro filmato? Domande forse capziose ma che per chi scrive hanno la loro importanza ai fini del giudizio. Se non ve ne importa nulla (come è giusto e probabile) andate a vederlo al cinema e scommettete pure su quale delle protagoniste cederà per prima.
Ma attenzione, il finale è decisamente imprevedibile...
Magazine Cinema
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