Magazine Diario personale

Via come vento dal mio cuore.

Creato il 09 marzo 2016 da Steve1810

E’ da un pò che non riesco a scrivere, è successo qualcosa… Sarà il dolore, sarà che rivivere quel cazzo di momento anche solo scrivendo fa tremendamente male, ma scrivere mi ha sempre aiutato. Quindi cosa faccio? Scrivo. Come un pazzo, a raffica, come sempre.

Mi ritrovo qui dovrei iniziare così questo articolo, ma suona noioso…

Ok lo inizio a modo mio…

Cazzo! Mi fa male il cuore, malissimo… Mi manca quasi il respiro, ma ormai son 5 mesi o poco più dovrei star meglio…

Quell’inizio non doveva esistere, e lui non doveva entrare nella mia vita.
Quasi un anno fa mi scrisse un ragazzo, dalla Spagna. Cominciammo a messaggiare, come due pazzi scatenati, mi piaceva da morire ed io piacevo a lui. Per la distanza decidemmo di restare solo e solamente amici, ma un bel giorno mi buttai e gli chiesi se voleva che fossimo altro, se voleva sconfiggere con me quella distanza che ci faceva tanto male, cercando di vederci.. In quello stesso instante lui mi chiese la stessa cosa, e nel mio cammino si accese quella luce bellissima di speranza che era lui.
Per me era un periodo nero, stavo da poco vivendo un lutto molto importante, ma anche durante la sofferenza ero continuo a ripetermi: ” Il sole esce per tutti” e quel sole stava uscendo quel meraviglioso sole era lui.
Cominciammo a parlare di quando vederci di come comportarci, ed io non smettevo mai di sorridere.

Nel frattempo tra mille messaggi, ore di chiamate e videochiamate le nostre vite seppur a distanza si stavano unendo, come due calamite perfette.

Decidemmo di vederci il prima possibile in un paese che non era ne la Spagna ne l’italia.

Proposi un paese europeo che a tutti e due piaceva. Li avevo un amica e nel caso lui non si fosse presentato potevo soggiornare nel mio hotel da solo, ma almeno non sarei rimasto solo in una città straniera.

A distanza di mesi presi quell’aereo, ricordo ogni minima ansia e gioia finalmente l’avrei visto, finalmente gli avrei dato quell’abbraccio che tanto volevo dargli e poi chi lo mollava più.

Arrivai, mi venne a prendere la mia amica in aereoporto, il cuore mi batteva, non potevo crederci tra meno di 3 ore lui sarebbe arrivato, FINALMENTE INSIEME.

Arrivò, urlai il suo nome lui corse da me mi abbracciò…

Che magia!

Insieme alla mia amica andammo nel nostro hotel, non potevamo staccarci gli occhi di dosso, era tutto così boh non so nemmeno come spiegarlo.

Entrammo in stanza e ci baciammo il bacio tanto aspettato, la ricompensa della lunga attesa.

Mi innamorai subito di lui, forse già lo amavo ancor prima di vederlo di persona, è possibile mi domandavo ? come potevo innamorarmi se ancora non l’avevo visto? Mi innamorai di lui per com’era dentro, del suo carattere messaggio dopo messaggio videochiamata dopo videochiamata. Sembrerà impossibile ma era così.
Ricordo che gli dissi; ” Ma se io ti avrei dato buca, tu restavi solo in questo paese che non conosci.. ”

E nel frattempo volevo piangere, perchè al sol pensiero di saperlo in difficoltà mi faceva star male.

Non gli avrei mai fatto una cosa del genere, mai!

Ancor prima di vederci ero continuo a ripetergli, dobbiamo essere felici ma tu voglio che lo sia di più. Io fa niente se soffro l’importante e che non soffri tu.

Non lo dicevo per dire, lo pensavo davvero…

Continuò la nostra favola, in quel paese per una settimana io e lui.

Uscimmo subito da soli la mattina dopo, stavo scoprendo un nuovo paese, era la mia prima volta all’estero inesperto emozionato. Vidi di quelle cose meravigliose in un giorno sono arrivato a fare 4000 foto.

La sera uscivamo con la mia amica, il giorno era tutto per noi.

Continuarono così le nostre giornate, l’amore stava crescendo mi sento così smielato a dirlo, ma era così…

Il giorno prima di partire tra mille effusioni baci e altro, io ero diventato troppo troppo smielato stavo cambiando, gli dissi cose che non credevo potessero uscire dalla mia bocca, lui ribatteva dicendo cose ancora più belle, solo che tutto ad un tratto mi guardò e disse…

Ascolta non so cosa mi prende ma pensavo di vivere cose più belle con te, pensavo di vivere altro e questo altro non accade, non so cosa sente il mio cuore.

Lo guardai negli occhi presi la giacca e gli dissi, vado a fare due passi…

Il mio cuore era sottoterra, spezzato, quel grande amore che pensavo non esisteva più tutto un’illusione.

Rientrai in casa mi lavai lo guardai negli occhi e con un’aria fredda gli dissi: ” Hai ragione tu, sai? Forse ho confuso tutto anche io se tornassi indietro probabilmente mi analizzerei meglio prima di venire qua a conoscerti, perchè davvero io non ti conosco. Ti credevo diverso un altro, forse ho sognato troppo ma tranquillo, son sogni e basta, ora mi sveglio. Non provo nulla per te sono qua solo per la mia amica ( volevo farlo soffrire dicendo questo facendogli provare ciò che stavo provando io, solo se avesse avuto una mala reazione innanzi a tutto questo avrei potuto capire che in realtà lui qualcosa per me la provava, nel caso avesse reagito bene a quel ‘non provo nulla per te ‘ mi sarei davvero solo illuso.) Terminai la frase e lui scoppiò a piangere, ebbe un attacco d’ansia, lo abbracciai gli dissi ‘Oi… dai, non è vero…’ lui urlò piangendo LASCIAMI IN PACE, NON MI AMI, NON PROVI NULLA. Gli presi la faccia tra le mani e gli dissi, cretino si che provo qualcosa per te, volevo solo farti capire cosa provavo in quel momento difronte a ciò che di brutto per me avevi detto, e se hai reagito così significa che non ti sono così indifferente, lui mi gridò in faccia “Dimmi che stavi mentendo prima dimmelo, per favore.. ” Ed io si! te lo giuro! TI AMO.

Lui è sempre stata una persona ansiosa mi diceva già da tempo…

Uscimmo fuori io ero arrabbiato avevo paura di quelle parole che mi aveva detto anche se mi aveva giurato e giustificato tutto…

Mi guardava e diceva ” Ehi.. mi mancherai” ” Cosi ti voglio grintoso ”

Lui mi aveva conosciuto così, come uno stronzo grintoso e quel mio lato dolce si vede che non gli piaceva così tanto… A parer mio…

La mattina dopo andammo in Aeroporto, ci salutammo tra lacrime e baci… Con la promessa di rivederci appena possibile.

Aspettai il mio aereo piangendo come un dannato, però in silenzio…

Una volta tornato in Italia mi arrivò un suo messaggio su whatsapp, ascolta mia mamma ha scoperto di noi… Vuole conoscerti quando vieni?

Non ci credevo! Che bello! Giorni dopo mi scrisse subito la madre dicendo che aveva una gran voglia di conoscermi.

Convinsi i miei genitori e un mese dopo più o meno partii per la Spagna!

Che sogno non mi volevo più svegliare.

3 settimane tutte per noi! Mi vennero a prendere in aeroporto, lui li che mi aspettava io che appena lo vidi gli dissi “ascolta devo correre in bagno, non mi sembra vero di essere qui con te, ma mi scappa da morire la pipì è da quando sono in Italia che la trattengo” Lui rise. E mi abbracciò “nemmeno io ci credo che sei qui”

Conobbi i suoi amici, e mi fecero anche una festa a sorpresa, strinsi amicizia con tutti, persino coi genitori dei suoi amici. Ero orgoglioso del mio ragazzo, era tutto per me.

Mi fiondai in quella vita che mi piaceva un sacco, lui sembrava felicissimo, avremmo visto un sacco di film insieme. Abbracciati in quel divano! La domenica andavamo dai suoi nonni a mangiare!

Qualche giorno prima di tornare in Italia lo beccai piangere mentre era abbracciato a me gli domandai il motivo ma non volle dirmelo solo dopo varie richieste del perchè stesse piangendo mi disse che stava piagendo per me perchè io a giorni sarei andato via.
Cominciai a consolarso farfgugliando parole con un nodo fortissimo in gola, avrei voluto piangere anche io ma non potevo, non dovevo farlo! Dovevo dargli forza, presi l’unica pezzo di “forza” che avevo e glielo regalai tutto. Io non ti lascio lo sai? E lui… Smettila nemmeno io!! MAI!
Mi addormentai pensado a noi, e con il cuore che batteva mi asciugavo le lacrime non volevo si svegliasse e accorgesse che in realtà ero crollato…
La mattina dopo era positivo, eravamo positivi, cercavamo di non pensare più a quella partenza, a quella lontananza che faceva male! Ma c’era paura tanta paura…
Il mio penultimo giorno lo trascorsi a vedere la città, a vedere zone che ancora non avevo visto.
Tra me e me pensavo ” domani a quest’ora sarò in Italia” Volevo strappare quel biglietto che ci avrebbe tenuti distanti… Ma non potevo…
Passammo la serata a ridere fortissimo come se nulla avresse potuto rovinare il nostro legame…
Dormiamo…
Ehi, sono le 7… dobbiamo andare, ci preparammo di fretta e furia via in aereoporto…
Prenditi cura di te mi disse con aria triste e con una ruga a forma di sorriso, lo abbracciai e volai via…
Mi girai per guadalo ancora una volta mentre andavo verso il mio aereo..

Lo so sembra tutto così tremendamente triste, vi giuro lo è. Non posso dire altrimenti…

Quando arrivai a casa mia in Italia, mi chiusi in bagno a piangere… Ma sorridendo dicevo lui c’è, lontano ma c’è.

La sera stessa facemmo subito la videochiamata, non aspettavamo altro.. Prese in mano una cosa che avevo dimenticato li, e disse ” Guada cosa cos’ho? mi manchi già”
Bambino mio gridai, anzi lo gridai in spagnolo, mi Niño! perchè fa più figo! aahha MI MANCHI DA MORIRE ANCHE TU!
Presto ci rivedremo, molto presto di nuovo IO E TE.

Bastava leggermi negli occhi la paura e l’emozione.

I giorni passarno velocemente lui mi disse che doveva fare un colloquio di lavoro, ero contentissimo so quanto si sentiva inutile e so quanto desiderava aver qualcosa da fare! So quanto sognava quella sua indipendenza.
Mi scrive.. ” Sai mi hanno preso!”
E proprio come se fosse capitato a me, ero felicissimo.
Volevo vederlo felice, a qualsiasi costo.

Dopo qualche giorno lo vedi distaccato, per il lavoro non poteva giustamente stare più cosi tanto in chat e al telefono con me. Avevo una caga che nemmeno immaginate di un suo addio. Non me lo diede, era la mia testa malata che aveva solo paura di perderlo!
Un giorno uscii fuori litigai con un ragazzo per strada, aveva detto qualcosa di scomodo su di una persona a me cara, gli diedi un pugno e lui a me, un passante ci divise e ci portò in ospedale. Ai miei non ho mai detto nulla, non volevo far preoccupare nessuno, ma a lui dovevo dirlo, con qualcuno dovevo sfogarmi quindi appena mi chiese dove sei? In ospedale risposi.. Poi il telefono si spense, era scarico lui scrisse alla mia amica tutto preccupato.

Arrivai a casa e lo videochiamai mi sentivo una merda, mi mancava ero stressato, e vederlo freddo nei giorni scorsi non mi faceva bene.
Come stai?
Bene tranquillo.
No tranquillo nulla dimmi che ti ha fatto quel figlio di puttana.
Nulla. Tranquillo è lui che non sta benissimo.
Non me ne frega un cazzo di lui, tu dimmi che stai bene ti prego.
Sto bene, ti vedo freddo cos’hai?
Non ho nulla mi rispose, sono stanco lavoro ecc..
Parlammo un pò.
Ci sentiamo dopo che devo andare a mangiare dissi, a dopo ripose!
Dopo cena gli scrissi un messaggio spiegandogli che lo vedevo freddo, gli chiesi di parlarmi dei suoi silenzi dei suoi sospiri… cosi profondi e pieni di paura! A me non impotava sentirlo sempre, ma che mi ripetesse solamente, “Ti penso sai? ”
Gli dissi in oltre nonostante questa tua fredezza a me vai bene così, basta che io sappia che tu a me tieni davvero!

Mi vestii, e uscii con i miei amici, mentre ero in treno mi rispose, dopo un ora di distanza dal mio messaggio, scrisse qualcosa di lungo ma brevemente diceva:
Hai ragione sono freddo, non riesco a smettere di pensare a tutto, siamo giovani, troppo giovani! Abbiamo vissuto nell’illusione credo! Non mi pento di aver vissuto tutto ciò che abbiamo vissuto insieme, e magari chissà in un futuro staremo insieme. Restiamo amici. Quando vuoi puoi venire qua come ospite ecc…

Il mondo mi crollò addosso, scoppiai a piangere se così si può dire gettai due lacrime, non riesco a piangere in pubblico, ma in quelle due lacrime e sulla mia faccia si leggeva la disperazione, tutto l’amore che avevo era andato in fumo, urlai con voce tremolante “non ci posso credere”, mi stavano togliendo l’ossigeno, mi aveva tolto l’unica cosa bella per la quale avrei lottato il suo amore!

Gli rispondi: Freddamente, dicendo che probabilmente ciò che provavo per lui era un grande e grosso affetto, nulla di più, non volevo avesse la soddisfazione che in realtà stavo morendo, lo amavo. Rispose dicendomi: “Smettila di dire così, provi qualcosa di più forte, smettila!”
in quell’instante avrei voluto dirgli ” ma a te che cazzo te ne frega? Vuoi rimanermi solo mio amico? Cosa te ne frega di sapere se in realtà ti amo o no.” Probabilemente perchè lui forse qualcosa la provava, qualunque persona avrebbe detto ” Ah, ok meno male che non provi quei sentimenti per me, almeno non ti ho ferito”.
Non gli risposi più…
1 giorno dopo gli scrissi dicendogli che forse era meglio rimanere amici, ma che non volevo appunto perderlo, lui diceva di continuo bene, non mi perderai non mi perderai.

Ci sentivamo ma non come sempre, dopo la rottura chattammo solamente per 3 giorni di fila ma a ore di distanza io gli scrivevo alle 10.00 lui rispondeva alle 13,00 e così via… Ricordo che gli scrissi, ti ricordi tutti i bei momenti insieme? Lui si, ma è meglio così. Mi ammise che ogni tanto ci pensava, ma non voleva illudermi.
E freddo come il marmo tirò avanti la sua decisione….

Non riuscivo più a mangiare, forse un gesto troppo esagerato per i tanti problemi che nel mondo ci sono… Ma quel mio stomaco era chiuso a chiave, il cibo entrava e dopo qualche ora il cesso lo accoglieva nel suo grande vaso di ceramica, cosa mi stava succedendo? Vomitavo anche se non mangiavo, stavo dimagrendo a vista d’occhio, gli occhi erano rossi, ma non appena uscivo da quella porta per andare incontro ai miei amici, magicamente un sorriso si credeva nel mio viso, non volevo far preoccupare nessuno…
Ma i miei fantastici amici, non erano scemi e molte volte quel mio sorriso durante le uscite veniva sostituito da uno sguardo vuoto e perso nel nulla, ammiravo il cielo e cercavo di star bene. I miei genitori si preoccuparano e mi diedero tanto sostegno, dicendo ” Tranquillo, l’amore è cosi molte volte, tutto passa… Tu sei forte, se vuoi parlare sono qua ripeteva spesso papà” Fantastici, mia mamma pur non essendo così favorevole a queste “unioni gay” mi confortava a suo modo.

Dopo pochi giorni, dissi tra me e me BASTA! Riprendi in mano questa vita, basta ora si va avanti, ricominciai a mangiare senza più vomitare, se non di meno, però il pensiero c’era di continuo, una continua tortura, non lo sentivo più, non avevo sue notizie, vedevo solo qualche foto dai social network e quel nodo alla gola si formava automaticamente.

Un giorno decisi di scrivergli: ” Non ti odio, vorrei avere con te un bel rapporto, un amicizia vera, un legame…” Ma mi aveva bloccato su whatsapp, scrissi alla madre dicendogli se poteva recapitargli il messaggio, e lei educamente lo riferii dicendomi in oltre che lui non mi aveva bloccato. Niente di più falso, ma feci finta di crederci, qualche giorno dopo vidi che su whstapp riuscivo a vedere ancora quella sua foto di merda, che tanto mi faceva star male, ma che come un coglione controllavo, mesi dopo gli scrissi ancora, lui disse va bene perfetto possiamo essere veramente amici, ma sappi che non ti ho mai bloccato, se l’avessi fatto non ti avrei più sbloccato. Che falsità ripetevo dentro me, tu stronzo mi avevi bloccato, e poi dopo 4 giorni sbloccato chissà per quale cazzo di motivo, forse mi pensavi, forse speravi in un mio messaggio, o forse semplicemente sei così cinico da volere che qualcuno ti rincoresse solo per il semplice gusto di vederlo correre!
Acconsentii dicendo va bene, allora amici?
Perfetto replicò… da quel giorno non lo sentii più, una volta ricordo che se ne era uscito fuori con un “mi piace” ad una foto, ma i mi piace non significano nulla…
Ero in piedi, ma il cuore era esausto, non esagero se dico che era frantumato a pezzi, sotto terra! Piagevo di nascosto, lo pensavo in continuzione, ma cancellai il suo numero, tutte le cose che mi ricoravano lui come foto video ecc le cancellai lo stesso giorno che ci siamo lasciati.
Gettai in un tombino le collane coi nostri nomi, e l’anello che mi aveva regalato.
Quando una persona non puoi eliminarla dalla mente, e dal cuore elimini ogni traccia visiva che te la ricorda…

Se dovessi scrivergli una lettera adesso gli scriverai:

Ciao, avrei voluto far tante cose con te, avrei voluto guardarti ancora un pò negli occhi, e addormentarmi col tuo respiro sul mio petto, ma purtroppo è andata male!
Avrei tantissime cose da dirti, ma adesso ne vale davvero la pena?
La nostra distanza l’avrei superata a piedi, passo dopo passo, ma probabilemente tu no!
Probabilmente eri stanco, spavenato e non me l’hai nemmeno detto, mi hai detto d’aver vissuto una grande illusione, parole che mi hanno fatto a pezzi, ma adesso non voglio esagerare.
Sono stato di merda, per qualcuno che probabilemente meritava, sennò non sarei stato così male, probabilmente tutto il mio cuore lo avevi occupato tu, con quei sorrisi e quei buongiorno scritti a 1,330 km di distanza.
Credevo in noi, e del mondo non mi importava se potesse andarci contro, se potevano pensare ” che schifo due gay” io a te ti avrei protetto, da ogni scatto di omofobia, da ogni paura circostante e persino da te stesso… Ma purtroppo ho fallito, non ti ho protetto abbastanza, non ti ho protetto dalla paura che avevi, o forse ti sei protetto da solo chiudendo tutto, bene… Potevi almeno dirmelo senza giri di parole, ma in modo centrato e preciso, forse l’avrei presa peggio ma diciamocela peggio di così non poteva andare.
Lo sbaglio è stato mio, dopo la morta di mia nonna ti ho trovato e mi sono aggrappato a te, e tutte le paure erano volatilizzate via, tutti i timori non esistevano più, avevo solo sicurezza e tanto, tanto amore.
Ma ho capito che l’amore in primis bisogna avercelo per se stessi, perchè la fuori nessuno merita di essere amato più di quanto ti ami, se non alcune persone rare, e tu non sei uno di quelli, tu non meritavi quel tipo di amore.
Ricordi che dicevo sempre: ” Dobbiamo essere felici, ma io voglio che tu lo sia di più”?
E tu rispondevi ” No, dobbiamo esserlo tutti e due, ne più ne meno”
Era la che forse dovevo capirlo, tu avevi già messo in atto quel che io ho appena detto ” in primis l’amore per se stessi” Ma sai caro mio, quando veramente ami qualcuno lo ami così fortemente, che a questa cosa non ci pensi nemmeno.
Peccherò di presunzione forse dicendoti che io quell’amore in più lo meritavo, perchè a te non ti avrei fatto rimanere senza stavo già ricambiando il favore amandoti più di ogni altra cosa.
Comunque dato che tu sei per la parità delle cose,
spero tanto tu stia male quanto sono stato male io.
E non per cattiveria ma semplicemnte per coerenza, cosicchè quella tua frase ” ne più ne meno, dobbiamo vivere le emozioni in egual modo” si avveri.
Ora le lacrime sono poche, ma intense ora solo alcune volte mi piombi sotto forma d’acqua salata e scendi dai miei occhi, ma con un fazzoletto ti tiro via subito.
Ti penso ovvio, ma quel pensiero sta svanendo, piano piano, giorno dopo giorno, mi piacerebbe a volte levarmi tutti quei dubbi e lanciarteli in testa, ma ripeto CHE SENSO HA?
Sto ricostruendo la mia vita, sospiro dopo sospiro, probabilmente non ti dimenticherò mai del tutto. Ma i sospiri che getto adesso sono meno pieni di paure, meno pieni di tutto ciò che eri e sei stato. Londra la ricorderò per sempre pensando a noi, e so che quando vedremo una sua foto ci penseremo a vicenda, so che non appena sentirai “italia” probabilmente penserai a me, probabilmente, forse chissà… Ma non importa, ho vissuto esperienze fantastiche, amato, odiato, e tanto altro. Sono leggermente amareggiato, ma ripeto ancora ” IL SOLE ESCE PER TUTTI” se mi guardassi ancora vedresti che sto proseguendo dritto, per il mio cammino, così come tu hai sempre detto, bisogna amarsi, ed io mi amerò tantissimo fino all’ultimo respirò ci vorrà del tempo ma sarà così.
Ora vado, ti lascio, questa volta lo faccio io.
Ti ho amato troppo, e di tutto quel troppo tu non ne hai bisogno.

Serenamente e in pace, buona continuazione.



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