a cura di Iannozzi Giuseppe
Valerio Evangelisti
E’ l’Ansa (Venezia, 13 gennaio) a dare per prima la notizia: la proposta è quella di mettere al bando nelle biblioteche pubbliche i libri di intellettuali che hanno firmato petizioni per la libertà del terrorista Cesare Battisti, ora omaggiato da Lula dello status di rifugiato politico.
La proposta sarà formalizzata ai Comuni della provincia di Venezia da un comitato di esponenti del Pdl e del Coisp: “Le amministrazioni e gli assessori alla cultura della provincia di Venezia saranno sensibilizzati affinché vengano eliminate dagli scaffali delle biblioteche civiche le opere di coloro che hanno firmato per sostenere e richiedere la libertà dell’assassino Cesare Battisti”.
Proposta che farà forse discutere e che però ha il grande merito di riconoscere nei sostenitori di Cesare Battisti personaggi, se non proprio pericolosi, almeno almeno ambigui e civilmente discutibili, in quanto chiedendo la libertà del terrorista di fatto appoggiano e scusano il cancro che è la lotta armata, ed anche le sue metastasi purtroppo.
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