"Batta, non li vojo più"
"Cosa non vuoi più nano?"
"I miei ciucci"
"^^"..."Ah no? E dove li mettiamo?"
"Li dò al lupo bono"
"Il lupo buono? E qual'è il lupo buono'
"Quello osa"
"Il lupo buono è rosa?"
"Sì".
E così dopo mille spauracchi da parte di tutti, dopo un uso scriteriato e smodato del ciuccio, il piccolo gnomo ha abbandonato in completa autonomia quello che oramai era diventato un compagno inseparabile.
Nessuna scena apocalittica, nessun ripensamento, nessun piagnisteo. Questo a conferma del fatto che nonostante i nostri sforzi tesi a rovinarli i nostri figli sono meglio di quanto ci meritiamo.
Anzi il nano, oramai libero dal vizio, si aggira per casa esclamando: "sensa ciuccio sono tupendo!"
D'accordo, questa fliel'ho suggerita io, mica è un genio, è un fantastico gnomo normodotato del quale vado fierissima.
So che per la legge del contrappasso il micrognomo abbandonerà il ciuccio in prima liceo con i denti da tricheco ed un conto dal dentista da mandarci sul lastrico, ma per il momento mi crogiolo nel mio successo del tutto immeritato!
Magazine Per Lei
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