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viaggi

Creato il 11 marzo 2011 da Carosella

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nel sedile di dietro di un auto vedo meglio la strada che guidando. l’attenzione è libera di andare a dettagli, su cime sfocate dalla velocità e su covoni di fieno lontani quasi immobili. quando guardo la natura, la guardo con te, chissà perchè, mi chiedo. filari di pioppi si allungano per un istante davanti a me, finendo in un punto laggiù, come una strada sterrata a forma di triangolo che si alza sull’orizzonte. e subito dopo si riaprono campi, case grige e gialle, di cui non distinguo i contorni. ecco due cavalli, fermi a brucare, che li vedo veloci scivolare indietro, e non basta girare la testa, no, non basta, sono giù cani, e già formiche. come fermare i desideri, quando ti prendono i pensieri.
i miei occhi sono i nostri occhi. il cielo è lo stesso, mi dico sempre, è solo questione di punti di vista. il fuoco del mio sguardo si avvicina al fosso che accompagna la strada e vedo ombre di pali della luce sfrecciare e ombre di alberi seguirli. se il mondo finisse a tre metri da qui, sarebbe solo una sfilare rapidissimo di ombre verticali, come i pensieri disordinati prima di dormire.
se il mondo finisse a cento metri dalla strada, finirebbe con oggetti in movimento lento, case, cancelli, altri campi ocra, qualche incrocio di stradine, qualche bici appoggiata a un muretto, tutto lento me passarci davanti, come gli obiettivi che non vogliamo abbandonare, che vediamo davanti e che vogliamo raggiungere.
se il mondo finisse dove finisce lo sguardo, i profili all’orizzonte delle colline grigie chiare si accavallerebbero ferme, come cavalloni di un mare immobile, come le nostre fedi, ciò in cui crediamo, immense figure morbide o piane, lontanissime, appena colorate, a volte annebbiate, a tratti, nel viaggio, illuminate.

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