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Viaggi nella Storia: Eleonora d’Aquitania, la donna due volte Regina

Creato il 04 agosto 2012 da Candidonews @Candidonews

Viaggi nella Storia: Eleonora d’Aquitania, la donna due volte Regina

Viaggi nella Storia: Eleonora d’Aquitania, la donna due volte Regina

Oggi vi parlo di una delle donne piu importanti della Storia, Eleonora d’Aquitania. La duchessa, sovrana del Regno francese di Aquitania, fu dapprima moglie di Luigi VII Re di Francia, poi si separò e sposò il futuro Re d’Inghilterra, Enrico II. Madre di Riccardo Cuor di Leone e di Giovanni Senza Terra, Eleonora ha rappresentato un simbolo della potenza femminile in un periodo, il Medioevo, in cui alle donne era concesso ben poco spazio.

Veniamo alla sua Storia. Nata nel Regno di Aquitania, divenne reggente alla morte del padre Guglielmo X. Ben presto però fu ‘costretta’ a sposarsi con Luigi VII, ciò consentì di ‘allargare’ il Regno di Francia anche alla Aquitania. All’epoca l’odierno territorio francese era diviso in svariati regni e ducati:

Il matrimonio tra Eleonora e Luigi di Francia fu celebrato, il 25 luglio 1137, a Bordeaux. Secondo l’usanza dell’epoca le feste durarono alcuni giorni e si svolsero nei dintorni di Bordeaux, al palazzo di Ombrière; le feste accompagnarono gli sposi anche durante il viaggio verso Parigi. La prima notte di nozze fu nel castello di Taillebourg.
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Di spirito libero e vivace, non è ben accettata alla corte di Francia, fredda e riservata; ella è criticata per la sua condotta ritenuta indecente (così come era già avvenuto per un’altra regina del sud della Francia, Costanza d’Arles, moglie di Roberto II di Francia, circa un secolo prima): i suoi lussi, dai gioielli alle tappezzerie, sorpresero i cortigiani e poi i trovatori che lei faceva venire alla corte non erano graditi: il Marcabru, addirittura, fu cacciato dal re in persona per le canzoni, un poco spinte, composte per la sua amata, che forse era la regina; il trovatore in seguito dovette recarsi presso le corti spagnole per poter continuare a vivere della sua arte.

Eleonora era soprattutto criticata per l’influenza che esercitava sul re.
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La crociata francese, essendovi al seguito la regina e parecchie dame dei crociati, cariche di bagagli, si trovò un convoglio sovraccarico che la rallentava, partì nel giugno del 1147, mentre la crociata tedesca, partita a maggio, arrivò prima in terra Santa. Con la crociata cominciarono i dissapori tra i coniugi.
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Il rapporto tra i due coniugi fu complesso, si trattò di un matrimonio d’amore, almeno per quanto riguardava Luigi:

Luigi è un ragazzo pacato e un po’ grigio, cresciuto in un ambiente dove il peso della religione è grande: la corte è piena di chierici e di monaci, è tutta un sussurro da sacrestia interrotto, di tanto in tanto, dai cori per le funzioni, e il maestro dei canti è nientepopodimeno che Bernardo di Chiaravalle, monaco e teologo, dotato di uno di quei caratteri bruttissimi che aiutano a passare per santi già da vivi.

Eleonora, invece, lo travolge e lo affascina, il suo giovane re: Eleonora che non accetta imposizioni, Eleonora che fa di testa sua, Eleonora che pretende di essere trattata non come una moglie, ma come una regina. Si porta i suoi poeti, e le sue dame; organizza i suoi divertimenti, e se ne strafrega delle chiacchiere alle spalle; tratta con gli uomini alla pari, con la differenza che è donna, e gli uomini, a trovarsela di fronte, non possono che rimanere imbambolati.

Oscura il re, anche se non fa nulla, perché il sole, senza far nulla, è più brillante della luna; a corte si sospettano dovute al suo influsso persino le decisioni che lui, magari, prende da solo, perché pare impossibile che Luigi riesca a decidere qualcosa, mentre lei sembra in grado di decidere tutto. Le chiacchiere la perseguitano, come l’invidia meschina

Il matrimonio va presto a rotoli: Luigi si sente un re dimezzato e Eleonora una regina in catene; poi non ci sono figli maschi. Grazie agli appoggi ecclesiastici, il re riesce a far dichiarare lo sposalizio nullo, con la scusa che lui ed Eleonora sono lontani cugini

Dopo l’annullamento del matrimonio, Eleonora ‘tornò’ nel suo Regno di Aquitania ma ben presto sposò Enrico d’Inghilterra:

Appena giunta a Poitiers, inviò un messaggio al duca di Normandia, Enrico, affinché la raggiungesse e la sposasse. Sei settimane dopo l’annullamento del precedente matrimonio, il 18 maggio 1152, nel giorno di Pentecoste, Eleonora ed Enrico si sposarono, sembra, senza sfarzo. Lei era più anziana di 11 anni
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Dopo il matrimonio, per un periodo Eleonora fu fedele consigliera del Re d’Inghilterra ma alla fine entrò in contrasto con lui per difendere i propri figli (Riccardo in primis):

Il periodo di regno di Enrico II, tra l’incoronazione e la nascita dell’ultimo figlio, Giovanni (1167), fu piuttosto turbolento, anche se Eleonora ne fu coinvolta marginalmente:

l’Aquitania rifiutò, come di norma, l’autorità di Enrico, quale marito di Eleonora
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Nel 1170 Eleonora riuscì a far assegnare al figlio quartogenito Riccardo i possedimenti di Guascogna, Aquitania e Poitou.
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Il figlio secondogenito, erede al trono Enrico il Giovane, debole di carattere e circondato da consiglieri nemici del padre iniziò una ribellione, nel 1173. Si recò a Parigi, da dove, su consiglio del re Luigi VII, lanciava accuse e calunnie contro il proprio padre il re Enrico; quindi si recò segretamente in Aquitania, dove i fratelli Riccardo e Goffredo vivevano alla corte di Poitiers, presso la madre; Enrico il Giovane incitò i fratelli, sembra col consenso della madre, ad unirsi a lui nella ribellione. Eleonora spinse i giovani figli a raggiungere Parigi per unirsi al fratello maggiore contro il loro padre, il re Enrico; poi spinse i suoi vassalli Aquitani e Guasconi ad unirsi ai suoi figli. Quindi Eleonora, ad aprile, lasciata Poitiers si mise sulla via di Parigi per raggiungere i tre figli, ma fu intercettata, arrestata ed inviata al re Enrico in Rouen. Fu segretamente imprigionata a Chinon e per circa un anno il segreto fu mantenuto. L’8 luglio 1174, il re si imbarcò per l’Inghilterra a Barfleur, portando Eleonora con sé ed appena furono sbarcati a Southampton, fu imprigionata nel castello di Winchester e poi anche in quello di Sarum. I tre figli dopo poco fecero atto di sottomissione al padre e la ribellione finì.

Rimase in prigione per 16 anni:

Durante la prigionia fu tenuta separata dai figli, specialmente da Riccardo, che era sempre stato il suo favorito; non ebbe modo di incontrarli spesso, anche se in speciali occasioni come il Natale, le fosse permesso di uscire liberamente.

Fu semi-libera dopo lo scontro tra suo figlio Enrico il Giovane e suo marito Enrico II, tornò in piena libertà solo quando il regno divenne del figlio Riccardo Cuor di Leone:

Nel 1183 Enrico il Giovane, non accontentato alla sua richiesta del ducato di Normandia (di cui era nominalmente duca), si ribellò nuovamente e con l’aiuto delle truppe del fratello Goffredo e quelle del re di Francia, Filippo Augusto (1165-1223), tese un’imboscata al padre a Limoges. Il padre assediò la città costringendo Enrico il Giovane a fuggire e girovagare per l’Aquitania, finché si ammalò di dissenteria. L’11 giugno 1183, sentendosi vicino alla morte ed essendo preso da rimorso chiese perdono al padre e chiese altresì che fosse perdonata la madre e tutti i suoi compagni di ventura e tutti fossero lasciati liberi. Eleonora ricevette la notizia della morte del figlio nel castello di Sarum (lei stessa disse poi al Papa Celestino III, nel 1193, che in sogno aveva previsto quella morte, che la faceva ancora soffrire molto).

Alla morte di Enrico il Giovane, Filippo Augusto reclamò, per conto della sorella Margherita, detta la Giovane regina (moglie di Enrico il Giovane) alcune proprietà in Normandia; ma il re Enrico non le consegnò in quanto ritenne che alla morte del figlio dovessero ritornare in possesso di Eleonora, che per questo fu convocata in Normandia, alla fine dell’estate del 1183 e vi risedette per sei mesi. Iniziò per lei un periodo di semilibertà, tornò in Inghilterra all’inizio del 1184; negli anni seguenti Eleonora fu spesso in compagnia del marito, anche in atti governativi, adoperandosi per garantire a Riccardo la successione al trono, ma non fu mai realmente libera, perché sempre sorvegliata.

Il 6 luglio 1189 il re Enrico morì e Riccardo, essendogli subentrato nel titolo di re d’Inghilterra, inviò immediatamente Guglielmo il Maresciallo (1145-1219) a liberare la madre, che però era già stata liberata e cavalcando verso Westminster ricevette l’omaggio di nobili e prelati. Eleonora governò l’Inghilterra in nome del figlio, che rientrò dalla Francia il 13 agosto, accolto con molto entusiasmo; continuò a governare, in nome del figlio, anche quando Riccardo partì per la Terza crociata.

Eleonora riuscì anche a sedare la rivalità e le lotte di potere tra i suoi due figli Riccardo e Giovanni senza terra:

Quando rientrò in Inghilterra appoggiò il figlio Giovanni Senza Terra nella sua disputa contro il cancelliere. Quando, sulla via del ritorno dalla Terra Santa, Riccardo fu catturato in Austria, Eleonora riuscì prima, nel 1193, a sventare la cospirazione tentata dal figlio Giovanni contro Riccardo e poi a mettere insieme l’ingente somma del riscatto, che portò personalmente a Magonza all’imperatore[senza fonte] Enrico VI figlio di Federico Barbarossa e infine, l’anno seguente (1194) favorì la riconciliazione tra i due fratelli, Riccardo e Giovanni.

Eleonora, nel 1202 rientrò all’abbazia di Fontevrault, dove prese il velo, e nel 1204 morì, dopo aver sepolto otto dei suoi dieci figli; le sopravvissero Giovanni ed Eleonora.

Diventa reggente, in nome di quel Riccardo che è suo, suo, suo: lo ha creato e costruito per essere non solo re, ma eroe. Da eroe si comporta: parte infatti per la crociata e abbandona il regno, nelle mani di un fratello di cui non ci si doveva fidare. Eleonora non riesce a controllarlo del tutto, quel figlio minore che forse ha sempre sofferto di essere il secondo, e non solo per una questione di età. Quando Riccardo è catturato da un Asburgo, è Eleonora a muoversi per trovare il riscatto, e a portarlo di persona all’imperatore. Nelle leggende a conservare il regno a Riccardo è Robin hood, ma nella realtà a salvargli il collo ed il trono fu mamma. Quando anche Riccardo muore, appoggia Giovanni, perché è pur sempre suo figlio. Ma lei è pur sempre una sovrana, e difende, con le unghie e con i denti, le terre che sono sue, anche dalle pretese di figlioli e nipoti. A ottant’anni è ancora capace di dichiarar guerra ad un nipotino che la vorrebbe esautorare, e tenergli testa dall’alto delle mura, come una leonessa, anzi, come una regina. Persino la morte pare coglierla quando lo decide lei: entra in convento, prende il velo e spira: è lei che vuole abbandonare il mondo, non il mondo che la mette in un cantone e la abbandona.

Una vita avventurosa, ricca di eventi, di potere e di disgrazie. Eleonora d’Aquitania, una delle grandi donne della Storia.

Fonti:
http://it.wikipedia.org/wiki/Eleonora_d%27Aquitania
http://ilnuovomondodigalatea.wordpress.com/2008/11/18/grandi-donne-della-storia-eleonora-daquitania-la-donna-che-volle-farsi-due-volte-regina/


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