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Viaggiare a piedi: la semplicità del camminare

Creato il 14 agosto 2013 da Postpopuli @PostPopuli
 

di Raffaele Basile

Nell’occidente economicamente evoluto, l’atto del camminare è progressivamente diventato qualcosa al limite con il “rivoluzionario”. Ammettere viaggiare a piedi per più di un paio di chilometri, in luoghi dove ci sono autobus, metro e taxi a disposizione, può apparire ai più come una scelta incosciente da valutare con estremo sospetto. Eppure, se si usasse di più camminare, i benefici per la natura, l’economia e in generale il ben-essere della società, sarebbero ben evidenti.

viaggiare a piedi 640x290 375x170 VIAGGIARE A PIEDI: LA SEMPLICITÀ RIVOLUZIONARIA DEL CAMMINARE

foto socialtrekking.it

La visione del camminare come scelta residuale e possibilmente da evitare, non può certamente considerarsi un’evoluzione sensata della nostra società, tenuto conto che per secoli l’uomo ha macinato con disinvoltura chilometri su chilometri con il solo ausilio dei propri piedi. Camminare è, infatti, un’esperienza estremamente naturale e alla portata praticamente di chiunque. Come poche altre attività umane, camminare riesce a essere un eccezionale strumento di contatto con la propria interiorità ma anche uno straordinario mezzo per interagire con la realtà esterna. Se ci si muove camminando, è più facile sintonizzarsi con “l’altro” da sé. Un altro da sé che può assumere le forme di un insetto, un albero, un sentiero, o meglio ancora di un nostro simile.

Henry David Thoreau, scrittore americano, già due secoli fa dava un’idea di come il cammino fatto con un certo spirito riuscisse a essere più gratificante di tanti sport creati artificialmente dall’uomo. Certo, camminare per un’escursione di una mezza giornata può essere di certo gradevole, ma farlo per una settimana intera diventa qualcosa di completamente diverso. Più faticoso, certo, ma anche più appagante sotto più di un aspetto se fatto con criterio e saggezza in adeguate dosi. Se si cammina con la giusta “filosofia”, si può anche riuscire a guardarsi intorno senza concentrarsi solo sulle performance dei propri passi. Quando si cammina a lungo in compagnia, poi, la socializzazione ha tempi, modi e dinamiche ben diversi rispetto alla vita di tutti i giorni.

Facendo leva su questi semplici ma trascurati concetti, alcuni dei camminatori – “capeggiati” dalla guida ambientale “ di lungo corso” Alessandro Vergari – hanno dato vita a un movimento di pensiero e azione che ha preso il nome di socialtrekking. Quest’ultimo, in un paio di anni di vita, ha sviluppato numerose iniziative e un blog che porta proprio il nome del movimento. Il socialtrekking si propone proprio come occasione privilegiata per armonizzarsi con il circostante e goderselo attraverso l’uso ottimale di estremità e materia grigia.

Per saperne di più consulta l'articolo originale su:

http://www.postpopuli.it/29166-viaggiare-a-piedi-la-semplicita-rivoluzionaria-del-camminare/


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