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Viaggiare in autobus

Creato il 10 agosto 2012 da Insolitameta @insolitameta

In questo momento sto viaggiando sull’autobus Roma – Cariati, partenza ore 18 arrivo non si sa con precisione.
Viaggiare in pullman fa schifo.
I posti sono scomodissimi: se tiri giù il sedile ti viene da vomitare, se lo lasci su ti viene mal di schiena. Ovviamente, quello seduto davanti a te lo tira giù, così quel poco di spazio che avevi scompare per sempre. Io, per evitare tutto ciò, ho scelto il posto in prima fila, ma vi garantisco che vedere l’autista che ogni tre per due paciocca sullo smartphone non aiuta a viaggiare sereni.
Di aria non ce n’è, a parte quella freddissima che esce dal bocchettone che punta dritto sulla tempia destra. Provi a chiuderlo ma l’unica cosa che riesci a fare è indirizzarlo sulla tempia sinistra.
C’è puzza. All’inizio ti salgono le paranoie, hai paura che la puzza sia la tua. Dopo un po’ ti rendi conto che non è la tua, perché la tua è tua e la riconosci. Puzza sì, ma è tua e la metabolizzi. A questo punto, però, ti sale un’altra paranoia: che gli altri pensino che sia tu l’artefice del fetore. Ti guardi intorno e vedi tutti tranquilli, allora sospetti che tu sia l’unico profumato, altrimenti vedresti tante facce imbarazzate intente a scrutare gli altri proprio come stai facendo te.
Il pullman fa spesso ritardo, soprattutto ad agosto le code sono inevitabili, e sulla Salerno – Reggio Calabria sono certe.
Sull’autobus mettono sempre film orrendi e musica orrenda. Cerco rifugio nell’iphone, ma mi rendo conto che la batteria si scarica rapidamente, e il telefono mi serve per ogni evenienza.
Ringrazio Trenitalia per aver eliminato i collegamenti diretti nord – sud, permettendomi di assaporare l’ebrezza della terza classe.


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