È uno dei sogni dell’Umanità: viaggiare nel tempo. In avanti, per sapere in anticipo cosa ci riserva il futuro, o indietro, per scoprire cosa è davvero accaduto nel nostro passato. Un tema che il cinema ha spesso affrontato e che sembra relegato alla fiction. Ma ora un libro sostiene che, per quanto complesso, muoversi attraverso il tempo non è affatto impossibile.
PER VIAGGIARE NEL PASSATO, BISOGNEREBBE CREARE UN TUNNEL SPAZIO-TEMPO
“The Big Questions of the Science ” (I grandi interrogativi della scienza), scritto da tre divulgatori scientifici del mondo anglosassone, tra i vari argomenti affronta anche questo, solitamente ritenuto impossibile. Ma non sta volta. “In teoria, è possibile viaggiare a ritroso nel tempo, arrivare tre mesi prima di quando si è partiti e lasciare a se stessi un regalo da aprire a Natale”, scherza infatti uno degli autori, Colin Stuart.
Ma l’impresa non è semplice e soprattutto prevede una grande limitazione: non si può tornare nel passato più indietro rispetto al momento nel quale la macchina del tempo è stata inventata. Poniamo il caso che un geniale scienziato la costruisca oggi. Lui, in sostanza, non potrebbe quasi usarla. Ma se funziona, lo faranno le generazioni future, in grado di viaggiare dal loro presente fino a giorno fatidico dell’invenzione- fino al 2013, dunque, e non prima.
Molto più semplice- sempre, ovviamente, sul piano teorico- muoversi in avanti: fisici e matematici concordano che basterebbe ( si fa per dire…) accelerare la velocità di un’astronave fino a sfiorare quella della luce. A questo punto, il tempo sulla Terra continuerebbe a scorrere regolare, ma non per l’astronauta all’interno della navicella che- una volta atterrato- risulterebbe più giovane del gemello rimasto sul nostro pianeta. Così, almeno, recita la Teoria della Relatività di Einstein.
Prolungando il tragitto nell’astronave alla velocità della luce, ci si potrebbe spostare di centinaia o di migliaia di anni nel futuro. Ma per tornare indietro come si fa? Dice Stuart: “Servirebbe creare un tunnel spazio-tempo. E per farlo, avremmo bisogno di un oggetto mostruosamente pesante, in grado di piegare lo spazio, o mostruosamente ricco di energia. “
Il suo pensiero va al Large Hadron Collider, l’acceleratore del CERN di Ginevra e alle sue particelle che entrano in collisione scatenando energie mai raggiunte prima in laboratorio. “Per viaggiare nel passato, bisognerebbe creare un tunnel spazio-tempo permanente, collegare la fine di questo tunnel ad una astronave, girarci attorno per un po’ alla velocità della luce e poi saltarci dentro. Se la navicella volerà per cinque anni, in realtà nel tunnel saranno trascorsi solo 6 mesi. Allora se raggiungi attraverso il tunnel un’altra stella e poi torni indietro sulla Terra, potrai arrivare tre mesi prima di quando sei partito.”
PER GLI UTENTI DEL WEB, IL GIOVANOTTO CON GLI OCCHIALI SCURI SAREBBE UN TIME TRAVELER...
Peccato, però, ammette Stuart, che al momento non abbiamo questa tecnologia. E forse, ci vorranno centinaia, migliaia di anni prima di possederla. Ecco perchè i viaggi nel tempo ad oggi sono solo un sogno. Eppure, c’è chi li ritiene già una realtà e sul web si moltiplicano foto e filmati che testimonierebbero presunti “Time Traveler” sorpresi con strumenti o abbigliamenti del tutto fuori luogo.
Come il giovanotto con occhiali scuri, cardigan e folta zazzera fotografato negli Stati Uniti tra la folla nel 1941. Stona, rispetto agli altri uomini in giacca, cravatta e cappello- secondo l’uso dell’epoca. Lui in mano ha una macchina fotografica che appare moderna ed indossa una maglietta con un logo stampato, proprio come quelle in voga a partire dagli anni ’70. È solo un giovane capace di anticipare le mode o un viaggiatore del tempo?
E ancora: cosa si porta all’orecchio la matrona ripresa alla prima del film di Chaplin “The Circus”, nel 1928? Cosa fa la ragazza immortalata nella stessa posizione in mezzo ad un gruppo di donne- dagli abiti, forse dell’Est europeo- nel 1937? Con chi parla la coetanea americana che ride tenendo accostato al volto un oggetto scuro, in un video del 1938? Stessa scena che si ripete in una foto scattata in Florida, nel 1941: questa volta, protagonista è un marinaio.
Per gli utenti del web, nessun dubbio: tutti stanno usando un cellulare. Inventato e commercializzato, però, vari decenni dopo. E che dire di un filmino Super8, sempre realizzato negli Stati Uniti negli anni ’40? Una coppia sembra scattare delle foto con un aggeggio che per forma e dimensioni assomiglia molto ad uno smartphone. Portato direttamente dal futuro?
LA MISTERIOSA DONNA CHE COMPARE NEL FILMATO DI DALLAS