Qualche mese fa avevo intervistato Arianna Luciani che si era trasferita dall’Italia ai Paesi Bassi e ci aveva raccontato un po’ la sua esperienza di celiaca in quel paese. Oggi invece è la volta di Giorgia Leone che ho conosciuto tramite Facebook e che si è trasferita dall’Italia nel Regno Unito a agosto del 2013.
Giorgia vive a Leeds, una cittadina di circa 750.000 abitanti nella contea dello Yorkshire nel cuore del Regno Unito. Ogni anno nei dintorni di questa cittadina, verso la fine di agosto, si svolge il Leeds Festival, uno dei maggiori eventi di carattere musicale del Regno Unito. In questa cittadina ha di recente aperto il primo ristorante 100% senza glutine, si chiama 2 Oxford Place e si trova nelle vicinanze del municipio, è gestito da una giovane e intraprendente celiaca che ha lasciato il suo lavoro di insegnante per dedicarsi a questa nuova esperienza.
Il Municipio di Leeds [foto tratta da Wikipedia]
Cominciamo con le domande.Quando hai preso la decisione di trasferirti nel Regno Unito hai avuto qualche timore per il fatto di essere celiaca?
La celiachia non ha mai condizionato la mia vita, sono sempre andata ovunque senza che “essere celiaca” fosse un peso, basta organizzarsi.
Per questo motivo il trasferimento nel Regno Unito è avvenuto molto serenamente dal punto di vista medico. Mi sono informata su internet , ho letto diversi posts su Facebook e ho contattato Coeliac UK (l’equivalente della nostra associazione celiachia). Ho capito che, pur essendo un problema meno presente che in Italia, il Regno unito era comunque abbastanza organizzato e sono quindi partita tranquilla.
Come è stato l’inizio della tua avventura nel Regno Unito? Sei partita dall’Italia con una valigia carica di prodotti senza glutine o li hai reperiti facilmente arrivata a destinazione?
Essendomi informata su internet, avevo visto che molte catene di supermercati (es. Sainsbury’s, Waitrose, Tesco, Asda, Morrison e Marks & Spencer, per citarne alcuni) avevano una linea di prodotti “free from” e, sinceramente, sono partita abbastanza leggera. L’unica scorta che avevo portato era per mio figlio che è abbastanza abitudinario a colazione e non volevo che patisse troppo la nuova situazione ma, in generale, mi piace provare il cibo tipico dei luoghi che visito. Nel Regno Unito è stato facile, i supernmercati hanno un’isola con i prodotti senza glutine dove trovi di tutto, anche il pane fresco a prezzi accessibili.
Il reparto senza glutine in un supermercato a Leeds [foto di Giorgia Leone]
Adesso, dopo alcuni mesi di permanenza nel Regno Unito, come giudichi l’essere celiaci in questa nazione? Che suggerimenti daresti a un viaggiatore che voglia intraprendere un viaggio in queste zone?Essere celiaci nel Regno Unito non è affatto un problema: i supermercati sono riforniti e con prezzi non elevati, anche molte catene di ristoranti sono accreditate presso l’Associazione Celiachia Inglese (= Coeliac UK) per fornire pasti gluten free.
Il mangiare fuori casa può costituire un problema per un celiaco o, per lo meno, una limitazione oppure c’è una certa tranquillità?
Puoi tranquillamente gustare un caffè da Starbucks con un ottime brownie senza glutine oppura la piadina da Costa caffè ma anche mangiare la pizza da Domino, Pizza Hut o Pizza Express. Altre catene, sparse su tutto il territorio inglese, che offrono menù senza glutine sono: Nando’s, La tasca, Bell’Italia. Ci sono anche tanti “fish & chips” che sono attrezzati per noi celiaci. Non si muore di fame, un viaggiatore celiaco può tranquillamente venire nel Regno Unito senza portarsi appresso una valigia piena di cibo, ovvaiemnete il discorso vale per le grandi città, per i piccoli centri un bel sandwich con pane fresco risolve il problema! L’Associazione Celiachia Inglese o Coeliac UK offre ai turisti una password temporanea per entrare nel loro prontuario e nella guida online dei ristoranti informati e accreditati.
La celiachia secondo Giorgia: è uno stile di vita oppure una malattia a tutti gli effetti?
La celiachia è un’occasione in più per stare attenta alla mia alimentazione, so che è una malattia ma io non mi sento ammalata; le malattie vere sono altre, non la celiachia che si risolve con una semplice dieta. Vado sempre ovunque e mi informo prima sui locali e se per caso qualche posto non è preparato sulla cucina senza glutine, partecipo a cene e feste solo per la compagnia.
Esiste anche nel Regno Unito un sistema per cui lo stato da ai celiaci un bonus mensile per l’acquisto di prodotti senza glutine?
Nel Regno Unito esiste un sistema che ti consente di avere prodotti senza glutine gratuitamente ma è molto diverso da quello italiano. Non è il buono mensile di tot € che si riceve in Italia e che puoi spendere come vuoi, qui è costituito da un certo numero di prodotti (nel mio caso 18 unità) che puoi acquistare nell’arco di un mese. La lista dei prodotti acquistabili è però limitata ai soli prodotti strettamente necessari: pane, farine, pasta, basi per pizza e cereali. Si deve andare dal proprio medico per avere la prescrizione, i prodotti si ordinano in farmacia, non esistono negozi convenzionati che accettano la prescrzione (o per lo meno io non ne conosco).
Uno dei tuoi figli è celiaco, come hai affrontato la sua diagnosi? Il suo percorso diagnostico è stato effettuato in Italia o nel Regno Unito?
Uno dei miei figli è celiaco dal 2009 e è stato diagnosticato in Italia poichè allora abitavamo ancora là. la sua diagnosi non è stat un problema reale, certo sono rimasta dispiaciuta ma non l’ho mai vista come una mia colpa, a mio figlio ho sempre insegnato che la celiachia non deve mai limitarlo e che, a volte, nella vita si deve andare oltre l’aspetto alimentare. Gli ho insegnato che sono altre le cose gravi e che una dieta non è poi la fine del mondo.
Ringrazio di cuore Giorgia per aver condiviso la sua esperienza con noi e i nostri lettori. Spero che questa intervista possa esservi stata di aiuto, sia che decidiate di fare un giro da quelle parti per lavoro o per il puro piacere di viaggiare. Come mi ha detto Giorgia, spesso quando si pensa all’Inghilterra si ha in mente solo Londra ma questa città non è l’Inghilterra, c’è molto altro da scoprire.
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