Il Duomo di Berlino con sullo sfondo la torre della televisione
Il cielo sopra Berlino è grigio quando atterriamo alle 10,30 all'aeroporto di Schoenefeld. Grazie all'EasyJet, la capitale tedesca è ora raggiungibile da Roma a buon mercato. Per le storiche vicende del XX secolo, Berlino ancora oggi non ha un aeroporto degno di una grande capitale europea, ma nel 2012 verrà inaugurato il nuovo Berlin Brandenburg International che ne rimpiazzerà tre. In realtà questa nuova struttra sostituirà completamente lo Schoenefeld, il vecchio scalo della Berlino est; mentre l'aereo rolla in pista, dal finestrino è possibile vedere il cantiere del nuovo aeroporto.Usciti dall'aeroporto ci dirigiamo a sinistra, e attraverso un percorso coperto da una tettoia arriviamo alla stazione dove prendiamo il treno per Alexandeplatz.
Il nostro albergo si trova in Mollstrasse, a due passi dell'Alexanderplatz, la scelta si rivela ottima in quanto questa famosa piazza è il vero cuore di Berlino. L'albergo è l'Etap Hotel Alexanderplatz. L'Etap è una catena di alberghi "senza fronzoli" e a basso costo appartenente al gruppo francese Accor (la stessa degli Ibis e dei Novotel). Per una doppia abbiamo speso Eur 181,00 per tre giorni, senza colazione. La struttura è modernissima, è stato inaugurato nel 2010, e se non fosse per due "mancanze" sarebbe stata una scelta perfetta, ma nel complesso ci siamo trovati bene. Le stanze hanno un arredamento spartano, essenziale ma confortevole, però non c'erano né shampoo né asciugacapelli! C'era solo una micro saponettina (quelle tipiche degli alberghi) che non ci hanno cambiato per tre giorni. Lo shampoo lo abbiamo acquistato in un supermercato e glielo abbiamo anche lasciato visto che viaggiando col solo bagaglio a mano non ce lo potevamo portare in aereo. Trovo assurda la mancanza dell'asciugacapelli in quanto l'ho trovato in strutture ben peggiori, perfino negli ostelli.
Dopo aver sistemato le valigie ed esserci rinfrescati, usciamo alla conquista di Berlino, dalla Alexanderplatz passiamo sotto la Ferneshturm, la torre della TV, il secondo edificio più alto d'Europa, costruito ai tempi della DDR per far vedere agli occidentali quanto fossero tecnologicamente avanzati i comunisti. Oggi, insieme alla porta di Brendeburgo è il simbolo della Berlino riunificata e un ottimo punto di riferimento in quanto ben visibile da tutta la città.
Dopo una rapida visita alla Marienkirche (Chiesa di Santa Maria), visto che aveva cominciato a piovere entriamo in una galleria nei pressi dell'Aquadom, sulla Karl-Liebknecht strasse. E' piena di ristorantini e visto che abbiamo un po' di fame ci sediamo per gustare la specialità culinaria berlinese: il currywurst che poi non è altro che un wurstelone condito al curry.
Passato l'imponente duomo e l'isola dei musei arriviamo alla porta di Brandeburgo. C'è molta polizia e non si può andare al centro della carreggiata perché da quello che riusciamo a capire c'è in visita quelche delegazione straniera. Aspettiamo un po' e poi passiamo sotto la porta. Subito a destra c'è il famoso Reichstag con la cupola di vetro di Norman Foster, ma a noi quello che colpiscono sono le croci a memoria di quanti sono caduti nel tentativo di attraversare il muro...
Poi ci dirigiamo verso la Postdmerplatz. Questa, prima della seconda guerra mondiale era una delle più belle piazze d'Europa, poi venne rasa al suolo durante i bombardamenti del 1945 e fino alla caduta del muro è stato un campaccio sterrato. Con l'unificazione hanno voluto ricreare questa piazza ma secondo me si è sprecata un'occasione. Hanno chiamato i migliori architetti del mondo che hanno realizzato edifici ultramoderni, ma la piazza non ha un'anima, nonostante alcuni pezzi di muro che sono stati installati per far fare le foto ai turisti... Una cosa interessante che notiamo è che sul pavimento della piazza, e credo per tutta Berlino, ma non ne sono sicuro, c'è una striscia marcata che indica dove sorgeva il muro.
Molto interessante è il Memoriale delle vittime dell'olocausto, una specie di grande labirinto che sorge nei pressi di dov'era il bunker di Hitler.
Il giorno dopo prendiamo un autobus a caso e dopo un lungo tragitto scendiamo a Rathaus Steglitz, dove c'è un mercatino rionale e un grande centro commerciale. Dopo averli visitati entrambi prendiamo la metro e scendiamo al Zoologischer Garten. Qui noleggiamo un paio di bici e ce ne andiamo in giro per quella che era la ex Berlino ovest, visitiamo il Grosser Stern, poi il parco Tiergarten. Poi pedalando pedalando siamo finiti in un quartiere che non ci piaceva per niente, così dopo uno sguardo alla cantina ci siamo diretti verso Charlottensbourg.
Una cosa che ci è apparsa subito evidente è che la parte più bella e interessante di Berlino, ossia il quartiere Mitte, che va appunto dalla porta di Bandeburgo all'Alexanderplatz, era nella ex Berlino est.
La sera andiamo a cena a Prenzlauer Berg, una volta un quartiere popolare della Berlino est, oggi una zona ricca di fermenti culturali e localini.
Per il nostro ultimo giorno non ci muoviamo dal Mitte. Passiamo diverse ore alla Alte nationalgalerie, dove ammiriamo quadri di Caspar David Friederich, Adolph Menzel, Max Liebermann e molti altri, la sera andiamo a vedere un concerto in una sala del Franzöische Dom (duomo francese), un bel programma di musica da camera con musiche di Bach e Biber con Yorck Kronenberg al piano e Olga Pak al violino.
In definitiva una visita a Berlino è senz'altro da consigliare, forse non è la più bella città che abbia visitato, ma ha un fascino tutto suo forse per via della sua storia recente. Molte volte infatti ci capita di visitare luoghi ricchi di storia, ma una storia lontana nel tempo, a Berlino invece la storia si respira ancora, le ferite, nonstante tutto, sono ancora aperte.