"Viaggio all'alba del millennio" è una raccolta di racconti di Massimo Maugeri, edita da Perdisa Pop.
Il libro contiene una girandola di racconti e personaggi che riflettono il nostro tempo, ansie e inquietitudini che rivelano le nostre piccole nevrosi quotidiane.
Abbiamo intervistato l'autore che ci racconta come ogni racconto può essere letto singolarmente, come un capitolo di un libro ogni volta diverso, ma c'è un filo rosso che lega tutti i personaggi.
Dagli incontri virtuali nelle chat erotiche a una lettera folle che un'assassina scrive al commissario che l'ha arrestata. E ancora: una comica conversazione telefonica tra una nonna e un nipote, un giovane in coma, un ridicolo dialogo sull'immigrazione clandestina e uno scambio di battute che ha come oggetto la schizofrenia, per finire con un racconto dai tratti grotteschi, che ha per protagonisti un gruppo di giovani e una Catania trasfigurata, e ricollega tutti i racconti precedenti per agganciarsi infine al primo, in una struttura circolare.
Intervista a Massimo Maugeri, scrittore e noto blogger di letteratura.
Il suo blog èLetteratitudine
Il libro è una raccolta di racconti collegati l'uno all'altro. C'era alla base un progetto e un percorso preciso, o si tratta semplicemente di ispirazione?
Quando ho iniziato a scrivere non pensavo, in verità, a un progetto o a un percorso narrativo ben preciso. Scrissi i primi due racconti ("Muccapazza" e "Viaggio all'alba del millennio"), che furono poi pubblicati in una rivista letteraria. Solo dopo aver scritto altri due/tre racconti mi accorsi che erano legati ai precedenti da una sorta di filo rosso... e che, per un motivo o per l'altro, riguardavano la nostra contemporaneità... le ansie e le inquietudini di questo nostro scorcio di inizio millennio. A mano a mano che scrivevo, e che spuntavano sulla pagina nuovi personaggi, continuavo a pensare a quelli dei racconti precedenti. Era come se, in un modo o nell'altro, volessero rientrare nelle storie che stavo scrivendo. Be', diciamo che li ho accontentati.
Il risultato è che questi racconti, così come è stato scritto da alcuni critici, possono anche essere letti come capitoli di un romanzo.
Il tuo libro viene presentato come "miscellanea di generi, di toni e registri stilistici". Anche questa è un scelta ben precisa?
La miscellanea di generi, toni e registri stilistici deriva dalla seguente scelta: ascoltare le voci dei personaggi e cercare di riprodurle sulla pagina. È come se ogni personaggio avesse "dettato" la scrittura consona alla sua voce e alla storia che stava "vivendo". Ecco, ho cercato di rimanere fedele a questa scelta che poteva anche rivelarsi come rischiosa... nel senso che poteva non essere ben compresa dai lettori.
Invece i riscontri sono stati più che positivi. E di questo, ovviamente, ne sono lieto.
In uno dei racconti parli d'incomunicabilità soprattutto in famiglia, in un'altro di chat erotiche.
E' diventato così difficile comunicare?
In effetti uno dei temi ricorrenti di questi racconti è legato alla (presunta) difficoltà a comunicare. Può sembrare paradossale, e per certi versi lo è. Viviamo in un'epoca in cui non è mai stato così facile comunicare (grazie allo sviluppo della telefonia mobile, di Internet e dei social network, ecc.). Ma fino a che punto riusciamo a "comunicare" noi stessi? Che tipo di profondità raggiunge la nostra comunicazione? Riusciamo davvero a raccontarci? Lo sviluppo delle tecnologie applicate alla comunicazione, quanto ha favorito la possibilità di sdoppiare e moltiplicare il nostro io, la nostra identità?
Le storie raccontate in "Viaggio all'alba del millennio" pongono anche i suddetti interrogativi.
A ciascun lettore il compito di trovare, dentro di sé, le risposte.