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Viaggio alla scoperta delle campagne romane

Creato il 29 ottobre 2012 da Yellowflate @yellowflate

Viaggio alla scoperta delle campagne romaneIl verde è ciò che più di ogni altra cosa riesce a risvegliare il buon umore, la pace interiore; le campagne laziali sono una delle zone che meglio di tutte andrebbero scoperte, visitando questi luoghi, assaporando il dolce gusto della natura ho provato un senso di tranquillità e di benessere. Il paesaggio è davvero unico, la parte urbana è in assoluta simbiosi con la natura.

Prima di entrare nella verde valle, la strada principale attraversa tutta la Città, proseguendo verso nord, ho trovato un incrocio tra via Montedoro e Via della Stazione, ovviamente ho preso la strada che porta al Monte ed è stato davvero una delle migliori scelte.
Pochi chilometri e mi ritrovo in una sterminata valle, avevo sentito parlare delle cosi dette “Marcite”, ma non mi aspettavo un panorama del genere: i monti cullano la valle sottostante e tutto appare davvero insignificante rispetto a quelle alture.
Leggere sui libri di geografia e vedere le immagini può incuriosire uno studente, un appassionato, ma togliersi le scarpe e camminare sui prati (se andate in estate come me), mi ha dato la possibilità di godere a pieno della natura; di giorno, la distesa brilla, non è solo un modo di dire o una metafora. La superficie della valle è ricoperta di un sottile strato di acqua (questo per evitare congelamenti o evaporazione eccessiva), i raggi solari vengono riflessi e appare magico, sembra di essere in una grandissima risaia o un mare sulla cui superficie crescono piante.
La distesa è ciò che rimane di un lago svuotatosi a causa di una forte calamità naturale, le scosse telluriche hanno provocato degli “squarci” a sud-ovest e l’acqua è letteralmente sprofondata nel suolo.

Subito dopo le Marcite, risalendo per il sentiero montuoso, è possibile apprezzare la sorgente del Salicone, si tratta di una vena d’acqua estremamente apprezzata e visitata per le sue proprietà “ipotensive”.
In lontananza, camminando non più di venti minuti, ci si trova ai piedi del Montedoro, 1883 metri sono davvero tanti e guardare un colosso dalla sua base ti fa sentire davvero “piccolo”, insignificante. Sembra un crocevia, ci sono sentieri (quasi) fiabeschi, si può scegliere di salire sulla vetta o di visitare le grotte, io ho proseguito e, di nuovo, due nuove distese si aprivano davanti a me: Valle Castroniana e Pian Grande.

Un’altra bellissima zona che avevo il desiderio di ammirare era Fiuggi, famosissima per l’acqua di Bonifacio VIII.
Anche in questo caso, il bello sta nell’atmosfera che si respira nel verde, o meglio nell’azzurro. Si, a dominare lo scenario paesaggistico è il lago di Canterno, all’apparenza sembra, guardandolo da lontano, una normalissima distesa d’acqua, il contatto diretto con la riva, però, mi ha fatto cambiare idea. Ai bordi è possibile praticare la pesca sportiva e, chiedendo informazioni alle persone del posto, sono venuto a conoscenza della storia di questo Lago; intorno al XIV secolo, in estate diventava una pianura coltivata, in inverno la superficie era una lunga distesa di ghiaccio.
Gli effetti di queste continue modificazioni mi sono immediatamente apparse, la vegetazione intorno ad esso è particolare, un verde intenso le caratterizza e, prendendo la terra con le mani, mi sono accorto che la sua consistenza era diversa, era morbida, era particolarmente profumata, l’acqua che era sulla sua superficie, aveva dato un impulso alla vita e quella terra mi confermava tutto.
Anche in queste zone ci sono sentieri quasi fiabeschi, il lago appare come un punto di partenza, la voglia di restare ad ammirare lo splendore dell’acqua era molto forte, ma volevo addentrami soprattutto nel sentiero che conduce alle rovine del Castello di Porciano. Alberi e vegetazione rigogliosa costeggiano il sentiero, un odore silvestre caratterizzava l’aria, ma il suono della natura squarcia il silenzio delle acque alle mie spalle. Arrivato alle rovine, poco più avanti vidi un prato scintillante, l’erba era di un verde unico e una signora del posto mi ha rivelato che in primavera tutta la distesa è un’ esplosione di colori, le orchidee prendono il sopravvento.

Per quanto riguarda Frascati, avevo sentito parlare del Convento di San Silvestro, volevo recarmi in questo luogo non soltanto per ammirare l’edificio, ma, soprattutto, avevo voglia di iniziare un percorso paesaggistico, tutto allo scoperta del verde “made in Frascati”.
In lontananza vedevo un fitto bosco, chiedendo agli altri turisti mi ha detto che quello ero il Bosco dei Ciufoli, e cosi mi sono incamminato scegliendo la strada a destra.
Qualche centinaio di metri e so arrivato in questo bosco, i raggi del sole penetravano le foglie e rendono l’atmosfera affascinante.

Le Campagne Romane sono tra le più belle d’Europa, Roma infatti è la Capitale che sul suo territorio ha una superficie “verde” più estesa, tra le più grandi ci sono quelle vicino alle Terme di Caracalla oppure il gigantesco Parco dell’Appia Antica. Sono tutte aree naturali, poco conosciute a causa del frenetico stile di vita, ma che, se scoperte, doneranno quella calma interiore che spesso soffochiamo o non consideriamo (il rumore dei clacson è troppo forte per ascoltare questa parte di noi stessi). In conclusione, vorrei darvi un consiglio. Sono giunto in aereo, ho deciso di noleggiare un’ auto presso l’aeroporto di Roma Ciampino prezzi low cost, per poter visitare in totale comodità la campagna intorno alla Capitale.


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