Magazine Diario personale

Viaggio alla scoperta delle Marche (Prefazione).

Creato il 25 aprile 2014 da Gattolona1964

Metti che avevi in programma di andare alle Canarie e sei desiderosa di esplorare un luogo mai visitato, hai voglia di sole, di caldo, di acqua salata e di abbronzare i ltuo pallido e scavato corpo. Aggiungi che il viaggio non è lunghissimo, (4 ore circa), il clima è favorevole tutto l’anno, ora a Tenerife ci sono circa trenta, valuta anche che in un Villaggio si va al desco già apparecchiati, serviti et riveriti. Metti però anche che le Canarie pur belle e caldine che siano, non sono la nostra stupenda e poco valorizzata Italia che conosco e conosciamo molto poco, condisci il tutto con un prezzo sui 3000,00 euro circa che di questi tempi non son pochi! Considera anche il fatto, non ultimo in ordine di importanza che su una settimana di vacanza perdi quasi tutto il primo e l’ultimo giorno, tra viaggio per l’aeroporto, check in, viaggio in pullman per raggiungere il villaggio, disfare e rifare le valigie, acclimatamenti vari. Alla fine, però ti si illuminano la mente ed il cuore e decidi per rivisitare in tutta tranquillità e con la maturità di oggi, un pezzo di una regione che hai visto solo attraverso una spiaggia e discoteche notturne quando avevi vent’anni. Per tradurvi in cifre, l’ho visitata di striscio trenta anni fa, eh sì amici cari ed increduli.  Correva l’agosto 1984 e con le altre quattro amiche fidate della Parrocchia di Rivalta, (paese natio..) decidemmo di andare a trascorrere le vacanze d’Agosto in quel di Numana, riviera del Conero, Regione Marche, villetta posizionate nel nuovissimo (allora!)Villaggio Taunus. Non vi dico le fatiche per convincere Donna Bianca (mia mamma ndr) a lasciarmi andare con le mie amiche, ma dopo averla minacciata che sarei partita lo stesso, dopotutto ero maggiorenne da due anni e dopo la causa perorata da mia sorella G., riuscii a partire. Eravamo cinque ragazze molto carine, ognuna con colori di capelli, pelle, ed occhi diversi dalle altre. Eravamo le classiche brave ragazze, simpatiche, spontanee, tuttofare in casa, dotate di quel pizzico di sensualità ingenua a noi sconosciuta, che non sapevamo di possedere, ma che evidentemente trapelava anche da una nostra risata! Ed i ragazzi di allora, forse più genuini ed ardimentosi  di quelli di oggi, con meno “seghe mentali” e più concretezza gentile nell’abbordarci, se ne accorgevano! Eccome se se ne accorgevano: i nostri feromon ierano sparsi per tutto il Conero e loro, come api maschie, ne erano catturati ed irretiti. Alla sera, in passeggiata, per raggiungere a piedi la mitica Piazzetta di Numana, contavamo ciascuna dai tre ai sei agganci, poi sceglievamo il cavaliere con il quale chiacchierare tutta la serata, mangiare un gelato o andare a ballare! Soprattutto avevamo una dote oramai in via d’estinzione oggigiorno: vuoi per religione cristiana cattolica, vuoi per non aver trovato il ragazzo adatto, vuoi per paure e retaggi culturali retrogradi per non dire obsoleti..eravamo tutte vergini. Vi potrei fornire i certificati ginecologici dell’epoca: intonse ed intatte come natura crea. Il viaggio fu alla Fantozzi: in tre più le valigie su una Fiat 124 azzurra dell’unica amica che poteva disporre di un’auto, auto che andava a metano, le altre due amiche sempre con valigie, viveri per un anno circa, biancheria da casa, con due amici accompagnatori fidati, adulti e conosciuti dai genitori erano accomodate sul dietro di una Panda color beige che traballava ad ogni piè sospinto. Accidenti! Ci impiegammo circa sei ore, mentre oggi con tre ore, se non ci sono intoppi e troppe pipì da fare, si arriva a Numana! Vi assicuro che rivedere quei luoghi dopo tre decenni non è stato come bere una cedrata Tassoni. E’ stato per me un viaggio interiore di riflessione che mi era necessaria, per calmarmi e riflettere sul mio domani e su ciò che dovrò fare. Attraverso i miei due viaggi, quello eseguito a suon di chilometri e quello intimo di pensiero mi sono ritrovata a rivivere i momenti bellissimi e spensierati di una ventenne con la maturità di una donna adulta. Non è stato facile paragonare le sensazioni di allora a quelle di oggi, per forza di cose sono diverse, più profonde, ho ascoltato le voci e le emozioni che un castello mi mandava, ho cercato di lasciar parlare i merletti e le gallerie sotterranee di Osimo, delle quali vi racconterò più avanti! Ho avuto anche la fortuna di ricostruire alcuni pezzi di quei venti giorni del 1984, con l’aiuto degli abitanti di Numana, Sirolo, Porto Recanati, Loreto, Recanati, Osimo, Castelfidardo, Ascoli Piceno, Offagna, Polverigi. Mi hanno aiutata a ricordare i nomi delle discoteche che frequentavamo, alcune non esistono più, le usanze che c’erano ed oggi non ho ritrovato, alcuni arredi di Casa Leopardi che non ho rivisto. Tanti scalini e muretti che non esistono più, sui quali ci sedevamo per decidere che cosa fare la sera dopo cena. Un viaggio incredibile, che mai avrei pensato di vivere così intensamente, peccato per la stagione poco clemente, ma anche questa ha contribuito a rendere tutto più magico e reale: dopotutto le Marche non solo solo mare, discoteche e happy hour, c’è molto, molto di più in fondo a quelle gallerie sotterranee costruite secoli fa con la pietra arenaria. http://www.visitancona.com/wp-content/uploads/2012/02/sirolo-panorama-2.jpg

Fotofrafia copiata dalla rete, è Sirolo, conosciuta da molti come “la perla dell’Adriatico”. E’ il Paesino dove abbiamo alloggiato per una settimana, ed  è un piccolo comune sulla Riviera del Conero a circa 20 km da Ancona, adagiato fra il verde del monte Conero ed il blu del mare Adriatico in una paesaggio di straordinaria bellezza. Sirolo è tra le principali località turistiche in Italia per l’eccellenza nella tutela dell’ambiente naturale: ne sono testimonianza i vari riconoscimenti di Lega Ambiente, Touring club, per non dimenticare l’assegnazione della Bandiera Blu d’Europa. Alla prossima puntata!


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