Inghilterra, rorida e fresca. Profumata e tenera. Bocciolo di rosa, carnicina, verde e azzurro opaco.
Grigio in duecentocinquantasei sfumature. Dal bianco lattiginoso del cielo mattutino al cenerino smeraldato dei prati in inverno, coperti di brina ghiaccia che stride sotto i passi. Ocra grigiastro quello della pietra del Cotswold, più bluastro quella di York.
Terra di druidi, maghi, incantatori, sortilegi, grandi re e regine spietate, terra arcana, barbara, di graffiti iniziatici, di tumuli e pietre megalitiche.
Inghilterra, madre dei folletti.
Inghilterra, perfida Albione.
Inghilterra, la Tigre è ancora viva.
Inghilterra senza sole.
“Com’è stata l’estate quest’anno?” chiede un turista.
“Non saprei, quel giovedì non ero in città” risponde il londinese.
Se si è fortunati, in quei giovedì, si possono percorrere le stradette di campagna inondate dal profumo del caprifoglio, vedere lunghe siepi di rose dai colori magari un po’ fracassoni, cottage ordinati, belli in fila, ognuno con la propria cassetta della posta e la staccionata ornata da clematis.
Stai a sinistra, tieni la sinistra.
Papere bianche starnazzano nello stagno di Beatrix Potter. Si scambieranno certamente informazioni sul tempo e sulla cova delle uova, forse su un nuovo punto a maglia, forse hanno visto in faccia l’assassino uscire da un cottage di St. Mary Mead.
Siepi di prugnoli e biancospini che dividono l’ampia coperta patchwork dei campi coltivati. Pecore sparse come nel presepe. Pecore lanose, pecore intelligenti, pecore investigatrici. Glenkill, dramatis oves.
Cammina che ti cammina.
Storie di Goblin, di Pixie, di Picchiettanti, di Mab, Regina delle Fate. Affonda il tuo anello se sei un Pixie. Cerca la tua sorgente se sei un Nixie.
Dove mai può essere ambiento un racconto di magia se non in Inghilterra? Libri di fiabe, arti magiche, penne d’oca, calamai con inchiostro nero d’avorio, merletti bianchi di perla inamidati per le cuffie da notte delle bambine in epoca Vittoriana. Scatole di colori, bambole di bisquit, caleidoscopi. L’albero di Natale, con le palline e i fiocchi, gli angeli in attesa, sempre in paziente attesa, profumo di biscotti odore di felicità.
Il tè, un buon tè caldo, un vero Ceylon, uno Yunnan con veri scone preparati secondo la tradizione, non arrangiati all’italiana, resi pietosi dolcetti con fragole e panna. Chi –sano di mente e di lingua- vorrebbe uno Yunnan con panna e fragole? Crema acida e cetrioli tagliati a velo su pane tostato: questo è un vero scone.
Un tè vero, buono e giusto, servito da un Leprotto Bisestile che pone enigmi matematici e paradossi logici, su cui uno come Bertrand Russell andò a riflettere un secolo più tardi.
“Vorrai dire come fai a volerne meno, non si può averne niente meno di zero”.
Tre commensali che ruotano attorno a un tavolo in cerca di tazzine e tè e biscottini come i quaternioni di William Rowam Hamilton, ma l’ultimo ospite, il tempo, è assente, e il moto si perpetua. Il cappellaio Matto e il Leprotto Bisestile continuano a cavitare nell’atemporalità, a impannarsi nelle pieghe dell’incommutabilità, della reductio ad absurdum, del nonsense e dell’humour britannico.
Ma il sole è sempre dietro la collina, Shadowlands, questa è la terra delle ombre.
Cromwell che fa saltare sul ceppo tante teste quante Robespierre cento anni dopo con la ghigliottina, Roberto Calvi impiccato sotto il pub dei Black Friars, la guerra dell’oppio, la conquista delle Indie, un impero di “salute comune” che ha colonizzato e asservito mezzo mondo. Dietro a tutto ci sei tu, con la tua massoneria, i tuoi giochetti imperialisti, il tuo liberismo capitalista che ha rovinato questa terra.
Tinker, Taylor, Soldier, Spy. Sciarpe di lana, odore di polvere, occhiali di tartaruga, carpette di cartone chiuse con l’elastico, impermeabili sgualciti, telescriventi, mirini telescopici, silenziatori.
Wibbly wobbly timey wimey.
Kubla Khan fece in Xanadù.
Disse così Lucifero cadendo nella sua tana: meglio regnare all’Inferno che servire in Paradiso.
Archiviato in:Conoscenza, agnizione, ricerca Tagged: acquerello sintetico, Agatha Christie, Alan Lee, alice nel paese delle meraviglie, alice tea party, Arthur Rackham, barzelletta sul clima inglese, black friars, britain, cromwell, england, england countryside, fairy, fate, favola, fiaba, fog, Glenkill, guerra dell'oppio, guglielmo d'orange, illustrazione acquerello sintetico, inghilterra, john locke, Leonie Swann, leprotto bisestile, Lewis Carrol, mad hatter, maria tudor, massoneria, Miss Maple, morrigan, on fairy tales, paradosso, pecore investigatrici, pixie nixie, prosa poetica, quaternioni, queen mab, regina mab, restaurazione 1660, roberto calvi, robespierre, scone, shadowlands, St Mary mead, tè yunnan ceylon, Tinker Taylor Soldier Spy, viaggio in inghilterra, william rowan hamilton