La natura in questa parte del mondo è rigogliosa. Mi ricorda le terre celtiche del Nord dell’Europa. Con
la differenza che la Macedonia ha piu giorni di sole e un tasso di umiditá decisamente piu basso che Scozia, Galizia, Irlanda o qualsiasi paese al di sopra del 48º parallelo nord.
Il tempo che abbiamo trovato ad Agosto era perfetto, tanto a
Ohrid come a
Skopje, la capitale.
Anzitutto, c’è da premettere che, se non lo è, facilmente si avvicina al paradiso dei motociclisti. Le strade di montagna che si diramano per tutto il Sud e l’Est della Nazione, sono un vero piacere per qualsiasi mototurista. Se invece della macchina fossimo andati con la nostra Suzuki GS ci saremmo forse divertiti anche di più… ho visto varie persone filmare con la videocamera sul casco il percorso con la moto. Quindi, potete star sicuri che non è stata un’impressione solo mia, ma che effettivamente è proprio un bel tour da fare su due ruote. Comunque sia, anche con la macchina non è stato niente male…
Per gli amanti della montagna e dell’hiking, al centro della nazione, non lontano da Skopje, c’è la catena montuosa
Jakupica, con la sua vetta più alta
, il Solunska Glava di 2.540m. Ci sono altre vette interessanti
e nel complesso è un paesaggio incredibile. Il Solunska Glava non è un’escursione difficile, ma gli ultimi 30 metri sono ad uso esclusivamente militare, quindi non vi si può accedere.
La parte dei laghi è un piccolo gioiello. In particolare
Ohrid, che ho ribattezzato come
la Capri Macedone. L’atmosfera che si respira è da
resort turistico, come nella bella isola del Golfo di
Napoli. Ristorantini sul lungofiume, terrazze con ventilatori e deumidificatori, edifici in pietra con tetti rossi spioventi, negozi aperti fino a tardi, luci, lecette e animazione…il tutto senza esagerare. Ci sono sì, i turisti… ma senza esagerare. C’è folla, sì, certo… ma sempre senza esagerare: è un posto fondamentalmente ben equilibrato. Piccolo, e ben equilibrato.
La sorpresa più grande, forse, è stata la capitale,
Skopje. Nonostante tutte
le avvertenze dei vari Lonely Planet (orrendi libri che continuano a vendersi e che sono una farsa perché non vengono aggiornati), l’ho trovata una città tranquilla, quasi borghese. Se l’aspetto dei suoi edifici e delle sue strade non smascherasse il suo passato, potrebbe passare per una qualsiasi metropoli Italiana. Magari, l’eccesso di neoclassicismo la fa più una
qualsiasi città Europea, ma vabbè… È, in sintesi, ancora in buona parte
under construction ma è una capitale che ha voglia di uscire allo scoperto. Vi convivono ancora tanti contrasti… ma questo succede in tutte le città. Da
Boston ad Hanoi.
Già entreremo più in dettaglio sulla Macedonia con i prossimi post su
Ohrid e su
Skopje. Però mi sento di raccomandarla calorosamente;
la gente del posto è estroversa e simpatica,
i prezzi sono molto convenienti giacché la moneta locale è piuttosto debole e male che vada si può pagare in Euro; però -c’è sempre un però- state attententi che
spesso adottano il doppio prezzo, ossia… se pagate in
Denari Macedoni il prezzo è leggermente più basso rispetto alla sua conversione in Euro.
Però sono onesti, vi avvisano prima.
Noi, già stiamo pensando al prossimo on the road -questa volta in moto- perché anche se l’autostrada si snoda solo nel Nord del paese e solo per un breve tramo, il resto delle strade non è in condizioni pessime, anzi. Il fondo è piuttosto buono. L’importante è avere una cartina stradale (non fidarsi del Navigatore, mai … leggere la cartina è meglio) e un minimo di inglese. E questa volta non mancherò Bitola, che mi hanno consigliato ma che per questioni di tempo abbiamo dovuto tralasciare. Una città che anticamente si chiamava Manastır e sorge sulle rive del fiume Dragor e ai piedi della montagna Baba già riunisce tutti gli elementi “letterari” che una fanatica di Tolkien come me può sperare incontrare in un luogo geografico reale.
Per ora, un saluto a tutti e ritorno a sfogliare le altre foto della bella Macedonia.
Valigia Blu