5 Maggio 2012 – Sabato – Mosca
Dopo la grande immersione nei Monasteri e nelle Cattedrali dell’Anello d’oro, per tirare il fiato ci voleva un tuffo nel presente. Ed è proprio questo che promette il nostro ritorno a Mosca. In mattinata capiremo come vive nel 2012 la popolazione russa che lavora e come si possono spendere i soldi in oggetti di lusso o in carabattole a buon mercato. La metropolitana e la via Arbat, ci permetteranno di soddisfare la nostra curiosità di turisti attenti sia al passato che all’oggi della Russia.
La metropolitana di Mosca è un ritrovo sotterraneo di dimensioni immense, efficiente, lussuoso, che vede passare ogni giorno milioni di persone che si spostano da un punto all’altro della città. Non sto ad annoiarvi con i numeri e le percentuali che rendono unica quest’opera dell’ingegno umano, dico solo che lì sotto si potrebbero passare giornate intere ad ammirare pavimenti, pareti, lampadari, mosaici, statue. Ogni stazione (ce ne sono 132) è diversa dall’altra e ognuna ha un suo particolare fascino. Noi avevamo a disposizione solo un’ora di tempo e perciò ne abbiamo esplorate tre appena, ma sono state più che sufficienti per capire la grandezza del progetto pensato e realizzato per mettere in mostra la bravura e le capacità artistico-costruttive del popolo russo e per promuovere nel mondo il realismo socialista.
Nella via Arbat, chiusa al traffico delle auto, si cammina tranquillamente buttando l’occhio alle vetrine e, in base alle proprie possibilità economiche, si può scegliere di spendere poco o tanto nell’acquisto di merce di vario genere. In più, in questa strada lunga un chilometro, ci sono edifici storici, artistiche lanterne, statue di personaggi famosi, teatri, ristoranti, eccetera.
Quando la strada finisce, sulla sinistra, imponente e severo, c’è uno dei sette edifici voluti da Stalin (le cosiddette Sette sorelle). Vedi filmato 5.1.
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Con questo termina la nostra permanenza a Mosca. Nel pomeriggio prenderemo il treno per San Pietroburgo. Nella stazione ferroviaria moscovita per la prima volta da quando siamo in territorio russo ho avuto la netta sensazione di essere “controllato” a vista. Non so se la guida Natalia scherzasse, ma ha detto che prendere un treno russo è come salire su un aereo. Ti viene assegnato un posto e guai a te se osi scambiarlo con qualcun altro: si rischia la fucilazione in loco. Da anticomunista sfegatato qual sono sempre stato mi è subito venuto in mente il KGB e la Siberia. Poi ho razionalizzato le mie antiche angosce e ho capito cos’è che tormenta la Russia di oggi. Non certo i turisti (che sono i benvenuti) ma i terroristi interni ed esterni che si mescolano fra la gente comune, pronti a fare attentati sanguinosi in luoghi molto affollati. Così per circa tre ore (tanto è durato il viaggio per San Pietroburgo) non mi sono mai mosso dal posto che mi hanno assegnato e nemmeno sono andato in bagno a fare pipì!
Vabbé, forse ho esagerato un pochino, però dentro di me qualche timore di finire nelle fredde prigioni siberiane l’ho avuto… ahahahah
6 Maggio 2012 – Domenica – San Pietroburgo
Quando scendiamo dal treno e posiamo il piede a San Pietroburgo ogni angoscia cessa. Ovviamente la nostra prima destinazione è l’albergo. Lungo il tragitto intravediamo un panorama mozzafiato difficile da raccontare, ma per fortuna c’è sempre la macchina fotografica ad aiutarci:
Fino a qualche giorno prima della partenza per la Russia, le previsioni del tempo su Internet davano temperature attorno alla zero e rischio di neve a San Pietroburgo (roba da ragionier Fantozzi in trasferta), in realtà siamo sugli otto/dieci gradi e in cielo splende un sole che – a detta della guida – qui capita abbastanza di rado e, fin dopo le ventuno, c’è luce sufficiente per una generosa anteprima dei luoghi che esploreremo l’indomani.
Alle nove del mattino seguente saliamo sul solito bus per un tour panoramico di San Pietroburgo. Percorrendo la famosissima Nevskij Prospekt la nostra prima sosta avviene all’estremità est dell’isola Vasilevskij, la cosiddetta Strelka. Qui nel Piazzale delle colonne rostrate la nostra vista può espandersi lungo il corso della Neva e si ha a portata d’occhio buona parte della città e alcuni dei suoi palazzi più importanti: il Museo Navale, l’Accademia delle Scienze, l’Università Statale, la Kunstkammer e il Museo zoologico.
Da vedere e memorizzare c’è così tanto che siamo a costretti a saltare il Campo di Marte, un luogo nato per commemorare i combattenti della rivoluzione, ma che oggi è anche una zona tranquilla di ricreazione e di passeggiate. Da lì si può fotografare le caratteristiche cupole della Chiesa del Sangue Versato visibili in lontananza:
Abbiamo solo il tempo di fare un giretto a piedi per ammirare da vicino le due colonne rostrate del vasto piazzale (vedi filmato) e poi, saliti sul bus, ci dirigiamo verso la Piazza di Sant’Isacco con l’omonima imponente Cattedrale, la statua equestre di San Nicola e l’ex ambasciata tedesca:
Scattiamo un po’ di foto e poi ci dirigiamo verso la Fortezza dei Santi Pietro e Paolo: purtroppo qui il sole di mezzogiorno rende quasi impossibile fare delle riprese decenti. Entriamo nel grande piazzale e Natalia ci spiega che la fortezza era stata voluta in legno da Pietro il Grande, ma che nel tempo fu modificata per renderla più sicura. Nella Cattedrale che porta lo stesso nome è possibile vedere le tombe dei Romanov e di altri famosi personaggi storici. Uscendo dalla fortezza attraverso la Porta sulla Neva si può intravvedere la spiaggia dove i più coraggiosi fanno il bagno in qualsiasi stagione dell’anno:
Nel primo dei due filmati si vedono uomini e donne che stanno prendendo il sole, mezzi nudi, addossati come lucertole alle mura della fortezza mentre noi siamo vestiti ancora con abiti invernali.
La tappa successiva è la splendida Piazza Dvortsovaja con al centro la Colonna di Alessandro, a destra il Palazzo d’Inverno e alla sinistra il Palazzo dello Stato Maggiore. L’atmosfera festosa che troviamo oggi dipende in gran parte dal fatto che i turisti sono tanti e sono in fila, come noi, per entrare nel Palazzo d’Inverno a visitare l’Ermitage e anche perché la piazza si sta preparando per festeggiare (il 9 Maggio) l’anniversario della vittoria sui tedeschi. Attorno a noi ci sono carrozze per fare tour speciali in città e coppiette che schettinano mano nella mano e , anche se ci sono parecchi poliziotti in giro non c’è affatto quella sensazione sgradevole di controllo provata nella stazione di Mosca.
L’Ermitage è un museo così bello e interessante che tutti almeno una volta nella vita dovrebbero visitarlo. Come esempi delle migliaia di quadri e statue in esposizione scelgo due immagini di un bravo fotografo di cui non conosco il nome:
Il liutaio di Caravaggio
Gli Atlanti
E per finire:
un gatto di San Pietroburgo, un po’ arrabbiato perché noi turisti stiamo disturbando il suo sonnellino pomeridiano.
Con la visita all’Ermitage termina la nostra prima giornata a San Pietroburgo. Se vi rimane tempo e voglia, potete guardare i miei due brevi filmati: aggiungerete ulteriori informazioni e immagini a quanto ho appena descritto nel post.
Alla prossima puntata!
Nicola