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Viaggio in Russia – Ultima Puntata

Creato il 19 novembre 2012 da Nictrecinque42 @LositoNicola

8 Maggio 2012 – Martedì

Dopo la visita di ieri alla residenza estiva di Caterina la Grande a Tsarskoe Selo e la gita in battello alla scoperta di San Pietroburgo, oggi il programma prevede una nuova escursione in bus fuori città (trenta chilometri appena) alla scoperta di Peterhof una località che viene citata dalle guide, turisticamente parlando, come la Versailles Russa.

Solita sveglia di buon ora e dopo l’immancabile e sostanziosa colazione in albergo, siamo tutti sul bus pronti ad affrontare l’ultima importante visita del tour in Russia: un’altra straordinaria residenza estiva degli zar a Peterhof (o Petrodvoretz).

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Gran Palazzo di Peterhof

Il panorama che ci accoglie, galeotti una bella giornata di sole e una temperatura da primavera italiana, consiste di una lunghissima costruzione barocca, il Gran Palazzo e di due estesi giardini (Superiore e Inferiore) che lo impreziosiscono oltre ogni aspettativa.

Siamo arrivati presto e perciò nelle fontane non scorre ancora l’acqua, ciò non toglie che la vista anche così è da mozzafiato. Per vederle in funzione occorrerà aspettare la tarda mattinata, giusto il tempo che ci occorre per visitare gli interni del Gran Palazzo. Qui l’effetto scenografico della scalinata d’ingresso all’imponente costruzione, ideata dall’onnipresente Rastrelli, e delle sue numerose e splendide sale viene in parte diminuito da due fattori: è assolutamente proibito fotografare e filmare e i gruppi in visita prima e dopo di noi sono così numerosi che si deve procedere con tempi di permanenza scanditi militarmente da guardiani inflessibili (in genere donne imponenti dallo sguardo truce) e guai a chi, affascinato da ciò che sta vedendo, abbandona il gruppo. Si rischia di perdersi o di finire intrappolati in un gruppo di giapponesi o di indiani dove la lingua parlata dalla guida non è proprio alla portata di tutti.

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Scalone d’ingresso al Gran Palazzo di Peterhof

Dell’interno del Grande Palazzo non ho che ricordi mentali e per documentare nel mio filmato le varie sale e tutto ciò che abbiamo ammirato ho dovuto fare lunghe e noiose ricerche su Internet e rapinare immagini (ovviamente a bassa risoluzione) scattate da enti del turismo o da autorità governative russe.

Peccato.

Per brevità salto i cenni storici perché li potrete trovare facilmente sia sul web sia sulle guide di San Pietroburgo.

Cosa ben diversa è la permanenza nei giardini Inferiori, i soli che abbiamo avuto il tempo di visitare, lì c’è completa libertà di fotografare e filmare e, oltretutto, mentre esploravamo il palazzo è stata data l’acqua a tutte le fontane. Acqua che scende incanalata dall’alto delle colline e che, per sola caduta, realizza egregiamente il compito che le è stato assegnato: infatti non ci sono pompe che aiutino a far funzionare le decine e decine di fontane di cui si fregiano i due grandi giardini.

C’è da rimanere a bocca aperta girovagando in questi due parchi: ogni punto meriterebbe una foto anche se a Peterhof la primavera è un po’ in ritardo e gli alberi sono ancora spogli e i prati non hanno ancora i tanti fiori di cui possono vantarsi. Credo che per godere appieno la natura e la bellezza di questi parchi la stagione migliore sia l’inizio dell’estate. Ecco come sarebbe stato il Monplaisir se avessimo azzeccato il momento della fioritura:

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Monplaisir

Comunque, anche senza fiori, ci si può accontentare, come vedrete nel filmato numero sette.

Dopo un ottimo pranzo al ristorante Demidov si torna a San Pietroburgo dove ci viene lasciata una mezza giornata libera per girovagare in città e per fare acquisti di souvenir da regalare agli amici in Italia.

A sera ci aspetta l’avvenimento clou di tutti i viaggi organizzati: la cena in un ristorante di buona qualità ma che offre, fra una portata e l’altra, le caratteristiche danze e i canti popolari della nazione che si sta visitando. Il cibo è passabile, lo spettacolo è adeguato e io mi sono divertito a filmare le bellissime danzatrici russe nei lori preziosi abiti di scena.

È mezzanotte quando si rientra in albergo. Siamo tutti stanchi per la lunga giornata iniziata alle nove della mattina e andiamo a dormire con un pizzico di malinconia, consapevoli che l’indomani è il giorno del rientro in patria.

L’aereo che ci porterà in Italia parte nel pomeriggio quindi abbiamo ancora mezza giornata libera per goderci San Pietroburgo live. È Il 9 maggio, ricorrenza della vittoria della Russia sui tedeschi, la città è in festa e si può passeggiare in mezzo alla Nevskij Prospekt senza rischiare di essere travolti da auto o autobus. Da buon maschietto (con moglie a fianco) butto di nascosto l’occhio dietro a bellissime ragazze dai tacchi altissimi e minigonne inguinali che girano per la strade allegre e sorridenti, coscienti della loro bellezza… E penso tra me e me: chissà se una di queste vorrà venire in Italia a farmi da badante?

Ok, basta con le battute.

Volete un giudizio complessivo su questi nove giorni passati in Russia?

Chi ha seguito le precedenti puntate ha già la risposta in tasca, quindi non mi rimane che dire ancora due parole per chi legge o leggerà solo questo post.

Il viaggio in Russia vale la pena di farlo almeno una volta nella vita, anzi credo che ormai sia una tappa irrinunciabile per chi ama (o ha denaro sufficiente per) viaggiare in giro per il mondo. L’unico dubbio che mi rimane è se il tour che abbiamo fatto noi sotto l’amorevole assistenza dell’agenzia di viaggi LaMirage, sia possibile realizzarlo da turisti singoli o in coppia (marito e moglie o due amici affiatati): in Russia c’è la difficoltà della lingua, (questo è un vero handicap, le scritte sono quasi sempre in cirillico e pochi parlano l’inglese o altre lingue) e inoltre non so quanta libertà di movimento possano godere i viaggiatori fai da te.

Può darsi che mi sbagli al riguardo, non avendo dati aggiornati per suffragare questo pensiero: di sicuro era difficile visitare la Russia durante gli anni della guerra fredda.

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Il compagno Don Camillo

La Russia è un paese immenso e oggi ci tiene a fare bella figura: basta vedere come ha ricostruito puntigliosamente quasi tutto, chiese, palazzi, monasteri, del suo passato. È un paese in cui alla modernità e frenesia delle grandi città si accompagna la piacevole tranquillità dei piccoli paesi dove il progresso sembra che non abbia ancora fatto grossi danni.

Termino qui consigliandovi di trovare dieci minuti per godervi quest’ultimo filmato: anche se l’ho girato io con modesti mezzi, non è malaccio.

Arrivederci al prossimo viaggio!

Nicola

P.S.  Il filmato è originale, mentre alcune immagini sono state tratte da Internet.


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