Picture by Andrea Oiser @Flickr.com
L'altro giorno pensavo a quanto mi piace viaggiare lungo i grandi fiumi: in Europa, per esempio, c'è il Reno capace di guidarci attraverso tanti paesaggi. Non sconderò mai, inoltre, il mio incontro col Mississippi durante il mio primo viaggio negli Stati Uniti. Uno dei fiumi che più ho in mente in questo ultimo periodo è il Rodano. Nascendo in Svizzera e sfociando nel Mediterraneo, esso è la forza che ha trasformato una delle Regioni più visitate della Francia: la Provenza.Non ci sarebbe il bellissimo e magnifico paesaggio della Provenza senza quel gigante di 812 kilometri che le scorre attraverso e che modella, da millenni e millenni, il paesaggio di quella parte del Sud della Francia.
Un itinerario di viaggio che segue il corso del Rodano prenderebbe il via nella regione del Lago Lemanno, in Svizzera, che per chi non lo sapesse è il Lago di Ginevra. Il Rodano nasce dal ghiacciaio omonimo sulle Alpi Svizzere ed è sia immissario che emissario del lago.
Da Ginevra alla Francia il passo e breve e si entra nella regione di Rhône-Alps, che prende proprio nome dal fiume. All'altezza di Lyon la portata del fiume aumenta perché esso si incontra con la Saona, altro fiume francese. Pensate un po' che il Rodano è navigabile da Ginevra fino alla sua foce che si trova in Camargue.
Uno dei punti più interessanti a livello paesaggistico e geografico da vedere lungo il Rodano è la parte di Valence.
Qui la valle di questo fiume diventa luogo di nascita di uno dei venti più caratteristici della Provenza. il Mistral. Esso infatti si forma proprio in questa valle fruttando la pontenza di una depressione a est (verso l'Italia) e un anticiclone a Ovest. Pensate che sulle alture poco dopo Valence il Mistral può soffiare per giorni a oltre 100 km orari.
Facendo una piccola deviazione verso Ovest, da Valence è possibile raggiungere la zona dell'Ardèche che per molti è il paradiso del rafting.
Io ho adorato il colore verde che i boschi di questa zona hanno durante l'estate, un verde che a tratti assume connotazioni argentate, tipiche degli alberi di quello che viene definito il Midi.
Non ci sarebbe Provenza e nemmeno corso del Rodano senza quella meravigliosa città che si chiama Avignone. Io la adoro per la storia che porta con sé e per quell'alone di totale mistero che, ancora oggi, il centro storico conserva.
Uno dei pezzi di Francia che più amo lungo il corso del Rodano è Arles, con il suo aspetto forte da città fondata dai Romani. Se visitata d'estate, in un giorno di pieno sole, Arles è una città capace di accecare.
Una delle cose che amo del mio viaggiare è osservare le città e trovarne i loro colori dominanti: Arles è la regina delle tonalità sabbia: dal più tenue fino ad un quasi giallo deserto.
Arles per me è questo ed è perfetta come anticamera di quello che è l'ultimo tratto del viaggio su questo fiume così bello.
Partendo dalle Alpi Svizzera, il Rodano ci ha portato in Camargue dove conquista il territorio infilando le sue braccia d'acqua in tutta la terra possibile e visibile.
Il Rodano si sdoppia e diventa Grande da un lato e Piccolo dall'altro. E poi triplica, quadruplica, diventa palude, inventa stagni dove la Natura regna sovrana, dove i fenicotteri tingono di rosa l'orizzonte e il verde argento dei boschi dell'Ardèche è diventato il verde scuro tipico della zona mediterranea.
Il Rodano scorre, il paesaggio cambia e il Mistral non lascia soli i viaggiatori che solcano queste strade, questi sentieri e queste acque.
Ecco perché amo i grandi fiumi: il loro scorrere incessante e lento sa essere la guida ideale per un viaggio ragionato, fatto con occhi curiosi e cuore aperto.