Come di buona nuova abitudine il mio FrenckCinema sta iniziando il suo percorso nel cinema italiano indipendente visionando materiale inviatomi per posta tramite la nuova rubrica.
Il regista che oggi voglio farvi conoscere è Stefano Simone di Manfredonia (FG), 26 anni tra poco per lui, ma già molti cortometraggi alle sue spalle tra cui Istinto omicida (2006), Infatuazione (2006), L'uomo vestito di nero (2007), Contratto per vendetta (2008), Kenneth (2008).
Una vocazione per l'horror ed il thriller noir nata sin da piccolo, il suo primo corto è datato 1999 a soli 13 anni e questo descrive un pò quanta passione mette nei suoi lavori.
Il passaggio da cortometraggi a lungometraggi arriva nel corso del 2010 quando dirige una sceneggiatura di Emanuele Mattana intitolata Un Uomo nel Mistero.
Il film è tratto dalla storia vera di un uomo che si mette nelle mani di Padre Pio per avere un miracolo per la moglie malata di un male incurabile, ben presto l'uomo si accorgerà che il miracolo è dietro l'angolo e la sua vita inizierà a cambiare grazie ai numerosi segni divini che lui stesso ha immortalato essendo un appassionato di fotografia.
Il tema in se non è horror, ma molto più portato verso una biografia religiosa, la sua prima esperienza non è priva di difetti, ma senza dubbio la mancanza di un budget adeguato fa si che le doti del regista rimangano un pò celate con un'impossilità di mostrare il suo quadro completo.
Il cast del film è pressochè sconosciuto e ahimè non atto a dare al film il tasso artistico che merita, gli effetti visivi sono abbastanza grossolani, ma molto ben gestiti nelle varie scene, il sonoro merita grazie anche ad una scelta per le musiche molto avvolgente.
La scelta del tema religioso è abbastanza insolito per lui visto il suo passato, ma ciò che colpisce di più è l'attenzione per i vari personaggi, si concentra molto sulle loro emozioni invogliando lo spettatore alla conoscenza della verità.
In sostanza una prima esperienza che non ha fatto altro che formare due spalle forti in modo da poter proseguire una carriera a mio parere di grandi potenzialità.
Al termine della visione ho avuto la possibilità di scambiare due chiacchere con Stefano ed ecco cosa ne è venuto fuori:
Frenck: "Come mai hai scelto questa storia su Padre Pio per il tuo primo lungometraggio?"
Stefano: "CONOSCEVO DA TEMPO IL SIGNOR SORMANI E LE VARIE VICENDE CHE HA PASSATO E MI SEMBRAVA UNA STORIA INTERESSANTE DA POTER RACCONTARE. INOLTRE, AVENDO FATTO FINO AD ALLORA PREVALENTEMENTE CORTI DI STAMPO THRILLER-HORROR, ERA UNA BUONA OCCASIONE PER SPERIMENTARE UNA MATERIA COMPLETAMENTE NUOVA E, SOPRATTUTTO, NARRATIVAMENTE E CINEMATOGRAFICAMENTE DIFFICILISSIMA E INSIDIOSA."
Frenck: "Come nasce la tua passione per il mistero?"
Stefano: "SIN DA BAMBINO HO SEMPRE AVUTO UNA FORTE PASSIONE PER I GENERI NOIR, THRILLER E HORROR. NON SO, CREDO SIA UNA COSA INCONSCIA. FORSE DOVRESTI FARE QUESTA DOMANDA AD UNO PSICANALISTA..."
Frenck: "Inserire una storia vera in un film paga sempre secondo te?"
Stefano: "PER QUANTO MI RIGUARDA, I FILM TRATTI DA STORIE VERE HANNO SEMPRE UN FASCINO PARTICOLARE. PENSO A CAPOLAVORI COME "IL BRACCIO VIOLENTO DELLA LEGGE", REALIZZATO DA WILLIAM FRIEDKIN, UNO DEI MIEI MASSIMI PUNTI DI RIFERIMENTO PER LA CRESCITA PROFESSIONALE. E' CHIARO POI CHE IL TUTTO DIPENDE DALLA MATERIA TRATTATA E, SOPRATTUTTO, DAL COME L'AUTORE TRATTA TALE ARGOMENTO."
Come sempre vi invito ad inviare il vostro materiale in modo che io possa farlo conoscere agli altri con le mie recensioni.
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