Anno: 2012
Distribuzione: Warner Bros
Durata: 94′
Genere: Azione/Avventura
Nazionalità: USA
Regia: Brad Peyton
Forse ricorderete che, un anno prima del successo planetario di Avatar (2009), un altro film aveva pensato a come trasportare la visione in tre dimensioni nella tecnologia moderna che ormai tutti conosciamo: Viaggio al centro della terra di Eric Brevig, trasposizione molto moderna (e libera) della famosa opera di Jules Verne, con protagonista il Brendan Fraser della serie La mummia.
A distanza di quattro anni, irrompe nelle sale questo suo diretto sequel, Viaggio nell’isola misteriosa, con cast tutto nuovo (quindi via Fraser), ad eccezione di Josh Hutcherson (Innamorarsi a Manhattan), ancora una volta nei panni del protagonista Sean.
La trama prende il via da un messaggio criptato che quest’ultimo riceve da una terra sconosciuta: una serie di codici che suo nonno Alexander, con il volto del veterano Michael Caine, gli sta inviando da un luogo misterioso.
Zaino in spalla, Sean si lancia nella nuova avventura accompagnato da Hank alias Dwayne Johnson, compagno della madre, il quale approfitta dell’occasione per approfondire il non proprio roseo rapporto con il ragazzo; senza calcolare, però, che il posto in cui stanno andando non è una località come tante, ma l’isola misteriosa di Jules Verne.
Mentre si prevede già l’arrivo di altri sequel, Viaggio nell’isola misteriosa si presenta nelle vesti di concentrato di scene spettacolari e ricche di effetti speciali: una sagra del prevedibile, almeno sul piano della scrittura, un po’ come accadde nel capostipite.
Il regista Brad Peyton (Cani & gatti-La vendetta di Kitty), un esperto del cinema 3D, non si sforza più di tanto e sforna minuto per minuto tutto quello che c’è da aspettarsi da un film del genere: animali-mostri giganti e minuscoli, personaggi stereotipati (il buon caratterista Luis Guzman), storiella sentimentale tra Sean e la giovane Vanessa Hudgens (Sucker punch), Dwayne Johnson che ironizza sulla sua imponente fisicità e un attore del calibro di Michael Caine a fare da spalla di classe. Il tutto, con contorno di già citati effetti speciali da cartone animato, ma che, in contesti di questo tipo, fanno sempre la loro figura.
Certo, non è Indiana Jones e neanche il secondo capitolo di Spy kids (che con questo film ha molti punti in comune), ma Viaggio nell’isola misteriosa si lascia vedere, scorrendo piacevolmente per la sua ora e mezza circa di durata.
Mirko Lomuscio