Inizierà Domenica 2 Ottobre, a Sardara, la 5° edizione consecutiva della rassegna "Viaggio nella Storia", curata da Pierluigi Montalbano.
Questo primo appuntamento prevede un itinerario che, partendo dalla Chiesa S.M.Acquas, si snoderà in pieno Campidano, su un antico isolotto roccioso nel quale si erge il Castello di Monreale.
Visiteremo le antiche miniere di fluoro, di ferro e di piombo. (per info: www.minieredisardegna.it - miniere - Sardegna centrale - miniere di Sardara).
Il trekking ci porterà alla scoperta di questi luoghi dimenticati (circa 5 km di percorso in due ore). Consigliamo un abbigliamento comodo e una bottiglia d’acqua.
La mattinata è organizzata dall'Associazione Sentieri Alternativi in collaborazione con Minieredisardegna.it, Proloco-Sardara e Comune di Sardara.
Ritrovo: ore 9:15, fronte Chiesa di S.M. Acquas. Partenza: ore 9:30 Accompagnatore: Ing. Massimo Scanu
Alle 13.00, presso chiesa di Santa Maria Acquas, ci sarà il pranzo con menù da 12 Euro composto da antipasto di terra, primo, secondo di carne, frutta, bibite.
Nel pomeriggio, alle 16.00, visiteremo il villaggio nuragico di Santa Anastasia con l'annesso pozzo sacro, e alle 17.00 il museo archeologico. (il biglietto cumulativo scontato per gruppi è fissato a 2.60 Euro).
Per informazioni e prenotazioni inviate una mail o telefonate ai numeri in locandina.
Il santuario, uno dei più importanti della Sardegna nuragica, ha come fulcro il tempio a pozzo realizzato con blocchi di basalto e calcare e orientato in direzione N-E/S-O. È costituito da un atrio con sedili parzialmente lastricato, da una scala di 12 gradini protetta da uno stretto corridoio, da una copertura degradante e da una camera circolare con copertura a "tholos". La vena sorgiva, convogliata in un cunicolo lungo 5-6 m, scaturiva da un'apertura munita di architrave alla base della camera del pozzo, nel lato opposto alla scala.
Il tempio, datato al tardo Bronzo (XIII-XII a.C.), è inserito in un articolato insediamento a carattere civile e religioso ancora in fase di scavo. Esso comprende, a circa m 10 a S dal primo pozzo, un secondo pozzo sacro, in opera isodoma, del quale alcuni conci - ornati con motivi incisi e a sbalzo o a bozze mammillari in rilievo, uno in forma di protome taurina - sono murati nella facciata della chiesa di Sant'Anastasia.
Gli scavi hanno inoltre messo in luce il tratto di un grande recinto ad andamento curvilineo, simile al "recinto delle feste" del santuario nuragico di Serri, fiancheggiato da un bancone di lastre di scisto, probabilmente collegabile con un porticato.
All'interno del recinto si individuano i resti di diverse capanne. Una di queste, la "capanna 5", dotata di un bancone-sedile e di due grandi nicchie rettangolari, presentava al centro una colonnina in arenaria sormontata da due dischi che fungeva da supporto di un altare a forma di torre nuragica. Presso l'ingresso, una fossa rettangolare scavata nel bancone roccioso conteneva un orcio ricolmo di manufatti in bronzo, tra cui strumenti da fonditore per attività artigianali e materiale frammentario destinato ad essere rifuso. Accanto all'orcio furono trovati tre bellissimi bacili di bronzo.
La capanna, probabilmente una "sala delle riunioni" per i capi del villaggio, fu realizzata alla fine del Bronzo finale (fine XI-X a.C.), mentre i materiali del ripostiglio vi furono nascosti tra la fine dell'VIII a.C. e l'inizio del VII a.C.
Presso la soglia della "capanna 1", anch'essa del Bronzo finale, fu invece rinvenuto uno scodellone fittile contenente lingotti del tipo "ox-hide", deposto nell'età del Ferro.
Il rinvenimento di matrici di fusione in terracotta nell'area esterna alla "capanna 4" testimonia la produzione sul posto di manufatti metallici.
All'interno della chiesa è invece presente un pozzo nuragico d'uso, inserito originariamente in una capanna del villaggio, che ha restituito materiali databili tra il Bronzo finale e il VII a.C.
L'utilizzazione dell'area per finalità religiose è dunque persistita dopo i tempi nuragici, come documentano la ceramica punica rinvenuta negli scavi e i resti dell'edificio bizantino (intitolato a Santa Anastasia) sottostante alla chiesa oggi visibile e risalente al XV secolo.
I reperti di Sant'Anastasia sono esposti preso il Museo civico di Sardara "Villa Abbas" e presso il Museo archeologico nazionale di Cagliari.
L'immagine del pozzo di Sant'Anastasia è di www.sardegnacultura.it