Viaggio o vacanza: l’eterno dualismo

Creato il 11 agosto 2012 da Lundici @lundici_it

Viaggio e vacanza sono i due sostantivi che da sempre condizionano il nostro partire, siano esse gite di pochi giorni o spostamenti a lungo termine. L’eterno dualismo tra queste parole acquista connotazioni particolari in base a come le si utilizzano e, in particolare, a quello che si vuole esprimere.

Leggendo le definizioni sul vocabolario, ci accorgiamo che il viaggio è: “ L’andare da un luogo ad altro luogo, per lo più distante, per diporto o per necessità, con un mezzo di trasporto privato o pubblico (o anche, ma oggi raramente, a piedi)” mentre una vacanza è “L’intervallo di riposo, di uno o più giorni, che nella ricorrenza di una festività o per altra circostanza viene concesso agli studenti e agli impiegati, mentre le scuole e gli uffici rimangono chiusi. Riposo più o meno lungo dalle proprie ordinarie occupazioni che una persona si concede (se svolge attività autonoma), o si fa concedere (se è in posizione subordinata)”.

Seguendo le due definizioni comprendiamo come per vacanza si intenda la classica settimana di ferie, il potersi rilassare in panciolle fuori dalla routine quotidiana, in posti caldi, magari in un villaggio turistico. Spesso la vacanza può essere il recarsi in un posto asettico e senza alcun interesse all’infuori di quello del relax e dell’ozio.

Il viaggio è invece qualcosa di diverso, è un lasciarsi andare alla ricerca di risposte, obiettivi o sogni, non importa di che tipo o genere, spesso è proprio il cercare che rende interessante e unico il viaggio.

L’evoluzione e l’avvento del computer e di internet hanno rivoluzionato il concetto di viaggio che è totalmente cambiato rispetto a quello inteso dai più famosi viaggiatori di un tempo.

Personaggi come Theroux, Terzani e Kerouak, sempre impegnati in prima linea in un ignoto andare, hanno lasciato il posto ai viaggiatori 2.0, quelli della rete, del web, quelle persone che hanno, già prima di partire, tutte le informazioni ben chiare e definite. A portata di mano.

Per come si è evoluto il mondo, grazie ai dispositivi mobili e al real-time non esistono più i connotati classici di viaggio e vacanza. Tutto è omologato, sia il viaggio che la vacanza sono diventati, in un certo qual modo, dei pacchetti preconfezionati, già pronti da scartare e aprire.

Chi parte per una vacanza molto spesso non vede l’ora di tornare a casa per postare il suo album fotografico su facebook o, meglio ancora, di farlo direttamente in tempo reale fotografando con il suo i-phone la superficie azzurra del mare che si staglia sopra ai piedi accavallati del vacanziero.

Anche i viaggiatori sono cambiati, non esiste più chi parte alla ricerca di posti inesplorati, piuttosto ci sono persone che si organizzano il viaggio per quello che li rispecchia di più. Tutto è una ricerca smodata di recensioni su internet di altri viaggiatori, una continua emulazione di esperienze già vissute. Il fatto che molte persone usino solo la guida Lonely Planet evidenzia come sia facile standardizzare le esperienze e i luoghi da visitare per milioni di persone.

Tutto è mutato.

Anche la differenza tra viaggio e vacanza si è ormai assottigliata. Spesso si addita il vacanziero come lo sfigato di turno, come quella persona che non è in grado di trovare un suo spazio nel mondo, mentre il viaggiatore è il figo. Questa distinzione non è più così ovvia. Tanti sono i viaggiatori che non sono mai usciti di casa, al giorno d’oggi il viaggio lo si può fare anche tra le mura domestiche.

Abbiamo il mondo in pugno, ogni giorno tramite internet possiamo collegarci in diretta con posti che non vedremo mai; le immagini, i video, tutto quello che divoriamo continuamente con i nostri occhi ci porta a vedere il mondo in un’altra maniera e, quando ci troviamo fisicamente in un luogo, abbiamo quasi la sensazione di esserci già stati e non riusciamo a trovare nelle situazioni nulla di nuovo.

Tutto è già presente nei nostri database, tutto quello che facciamo ogni giorno è un susseguirsi di avventure già sperimentate e conosciute in passato.

Il consiglio quindi è di non fidarsi di chi millanta di essere un viaggiatore vero né snobbare chi, per necessità, si può concedere una sola settimana di ferie all’anno. L’importante è sempre seguire la propria strada, cercando di godersi ogni momento della vita, senza pensare al passato o al futuro.


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