Titolo: Viaggio sulla luna
Autore: Vittorio Bocchi
Editore: Antiche Porte
Anno: 2013
Non si tratta di un romanzo o racconto fantascientifico, niente alieni e astronavi. Bocchi narra di un viaggio in Messico compiuto negli anni ’90, del quale ha serbato un dolce e vivido ricordo.
Il viaggio assume tutti i connotati del tema della quête in letteratura: lo spostamento per luoghi esotici e incontaminati dal mondo moderno diventa la metafora della ricerca e della scoperta di sé, di un io nascosto dal catrame della modernità e della globalizzazione. Fatta eccezione per il primo incontro con una famiglia benestante di Città del Messico, ogni posto visitato si caratterizza per la natura inviolata e per la purezza di costumi, permeati più da residui di tradizioni pre-colombiane, che di quelle dei vicini Stati Uniti.
Un viaggio coast to coast, dal Pacifico alla penisola dello Yucatan, attraverso foreste selvagge, manifestazioni religiose a cavallo tra il cristianesimo e il paganesimo, incontri con turisti europei… Ad affiancare il narratore in questo viaggio vi è il fotografo Andrea Longhini: il breve diario è ricco di immagini, sia dei luoghi sia della popolazione. Non sono scatti impersonali e privi di utilità, ma contribuiscono concretamente alla semantica del testo: integrano quanto la parola umana non riesce a descrivere. E l’integrazione tra parola e immagine promuove anche una stretta alleanza artistica: non solo infatti il tema che sottostà alla narrazione ha una lunga tradizione ma ad essa Bocchi fa esplicitamente riferimento. Un precedente famoso è quello che in Messico trova la sua fine ed è quello di Jack Kerouac. Ma la ricerca dell’esperienza artistica supera la stessa citazione, attraverso una prosa fluida, articolata ma ben leggibile, indubbiamente piacevole, che si fregia di numerose metafore, funzionali a concedere al lettore il privilegio della partecipazione all’esperienza stessa del narratore.