Non penso mai di essere arrivato,anche se
sono
alla fine del viaggio. Ho preso una strada
lontana
dalle vette ma fatta di domande e che mi
porta giù
verso una casa, a quell’altra terra. So che la
mia carne
intaccata dai morsi è scampata alla frenesia
dei pesci dentro la ruggine delle chiglie…
Ma me li sono lasciati dietro nel mio cammino
e così è andata col vino e col pane.
Non li ho mai divisi con la sconfitta né con la
fame
Me li sono lasciati dietro nel mio cammino.
Non penso mai d’essere arrivato anche se un
segno
d’amore e di benvenuto mi attraggono verso casa
Gli usurpatori brindano nella mia coppa
Ogni banchetto un’ultima cena...
Wole Soyinka (traduzione di Luigi Sampietro)
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)