Un lettore ci scrive:
Salve, io ho dei vicini di casa che sono ricchissimi zingari della Balduina (quartiere della Roma bene), che vanno in giro in Porche grigio metallizzato e hanno casa a Nizza (intestata a una società), dove passano l’estate e probabilmente rivendono l’oro rubato durante l’inverno nella capitale.. Anche io ho ricevuto lo scorso inverno (2 Novembre), una loro “visita” mentre non ero in casa. Hanno asportato il contento della cassaforte aprendo le serrature a doppia mappa della porta blindata della cassaforte senza compiere scasso ma con copia delle chiavi ottenuta probabilmente attraverso calchi a mezzo cera e resina… Scoperto il furto sono stato anche minacciato dalla vicina zingara con frasi del tipo: “Tanto risaliamo!!!”. Allo stupido scopo di spaventarmi (appartengo a una famiglia militare!!!). Appena entrato nel mio appartamento ho notato che diverse sirene degli allarmi dei palazzi intorno al mio hanno iniziato a suonare ripetutamente. Lasciandomi intendere che i ladri fossero ovunque… La mia domanda ora è se è tecnicamente possibile che questi zingari ricchissimi tramite un Radar Jamming abbiano potuto far suonare volontariamente gli allarmi nelle case vicine. So che i Radar Jamming sono apparecchiature molto costose ma come ripeto questa famiglia di zingari è ricchissima e possiede appartamenti nelle più prestigiose vie della Capitale oltre a proprietà sparse in tutta Italia. Grazie per la risposta. Fabrizio.
Buongiorno Fabrizio
Sarebbe pretenzioso da parte mia rispondere in modo certo alla sua domanda: da un punto di vista strettamente tecnico è teoricamente possibile causare un’interferenza radio per far scattare un (falso) allarme. Un forte disturbo radio (molto forte) sulle frequenze di trasmissione degli allarmi senza filo può – sempre in linea teorica – causare l’effetto da lei descritto. Non dimentichiamo che un forte disturbo radio può causare una valanga di altri effetti: questo è uno dei motivi per cui i prodotti elettronici sottoposti a marcatura CE vengono testati per la cosiddetta immunità alle interferenze in radiofrequenza, proprio per verificare che siano adeguatamente schermati contro i disturbi. Le potenze dei trasmettitori a norma e disponibili sul mercato sono infatti regolate in base al principio che non disturbino altri circuiti nelle vicinanze, tenuto conto del fatto che l’intensità di un campo diminuisce in maniera esponenziale all’aumentare della distanza tra la sorgente ed il ricevente. Quindi, se di trasmettitore si tratta, sicuramente è molto potente e probabilmente anche (molto) illegale… ma mi sembra di capire che per i suoi vicini questo non rappresenti un problema.
Detto questo, resto un po’ scettico sull’effettivo riscontro pratico di quanto sopra, anche se, come dicevamo non si può escludere in modo tassativo che effettivamente sia andata da come da lei descritto.