Qualcuno potrebbe dire: “Ma ha solamente manifestato la sua opinione. opinione. Non si può arrestare una persona per questo.” Be’, dipende dai punti di vista. Provatevi a manifestare un’opinione nazista in Europa e con ogni probabilità finirete come Victoire in Rwanda. Perché, vedete, in Rwanda fare razzismo e divisionismo è come in Europa fare l’apologia del nazismo: sappiamo che entrambe le cose possono portare a un genocidio, quindi vanno stroncate sul nascere. Per chi non lo sapesse, Victoire fa parte di un partito che festeggia come una grande giornata l’anniversario dell’elezione di Grégoire Kaybanda, il primo presidente del Rwanda indipendente. Kaybanda, purissimo prodotto della Chiesa cattolica, ex seminarista e allievo prediletto di monseigneur Perraudin, il capo della Chiesa rwandese e teorico dell’Hutu Power, si è rivelato uno dei dittatori più feroci della storia. Ha riassunto gli insegnamenti del suo maestro con queste memorabili parole: “Gli Hutu e i Tutsi sono due nazioni in un solo Stato. Due nazioni fra le quali non ci sono rapporti né simpatia, che ignorano i reciproci pensieri, tradizioni e sentimenti come se abitassero in pianeti diversi.” In breve, l’idolo del partito di Victoire è stato un architetto dell’ideologia dell’odio. Grazie a quattro decenni di indottrinamento sistematico con questa ideologia, sulle colline rwandesi in meno di 100 giorni si è massacrato un milione di persone. Oggi la propaganda razzista si è rifatta il lifting e continua sotto una nuova etichetta: democrazia. Ecco perché una parte della stampa africana ed europea ha cercato di presentare Victoire Ingabire come la Aung San Suun Kyi africana.
In ogni caso il capo principale di accusa non sono le evidenti simpatie di Victoire per l’Hutu Power, bensì il suo finanziamento del MDLR (Movimento Democratico per la Liberazione del Rwanda), un’organizzazione classificata dall’ONU come terrorista. I membri di MDLR, per la maggiore parte ex miliziani Interahamwe e membri delle antiche FAR, le Forze Armate Rwandesi, sono quei tizi che terrorizzano la regione del Kivu con massacri, stupri e saccheggi, costituendo un problema denunciato più volte dall’ONU. La Corte ha saputo che la perquisizione della casa di Victoire a Zevenzhuizen (Olanda) da parte della magistratura olandese su richiesta della Pubblica Accusa rwandese ha portato alla scoperta di una lettera di Speciose Mujawayezu, una collaboratrice di Victoire, nella quale la donna confessa di avere mandato su richiesta di Vctoire Ingabire dei soldi a Vital Uwumuremyi, un capo delle FDLR. Inoltre sono stati trovati i verbali di una riunione tenuta a Bruxelles il 34 febbraio 2010 nella quale Victoire si accorda con le FDLR per formare un’organizzazione militare allo scopo di rovesciare l’attuale governo del Rwanda.
Purtroppo c’è un problema: la Pubblica Accusa non è riuscita a farsi spedire questi documenti per mostrarli durante l’udienza. Infatti il 31 maggio 2011 un tribunale olandese ha sentenziato che, sui richiesta della famiglia, i documenti incriminanti devono restare in Olanda. La Pubblica Accusa ha interposto appello e si aspetta la risposta del tribunale olandese. In attesa della risposta il Pubblico Ministero Bonavenure Ruberwa avrebbe voluto sospendere il processo, ma il giudice ha detto che poteva continuare. A questo punto il traduttore, un inglese di nome Edward Lain (su richiesta della difesa tutti gli atti devono essere tradotti dal kinyarwanda in inglese per essere spediti in Olanda), dopo essersi fatto ripetere 10 volte una dichiarazione ha detto: “Ma io non capisco niente”. “E allora perché ti sei offerto di fare il traduttore?”, ha chiesto il giudice. “So tradurre dallo scritto ma non dall’orale”, ha risposto il buon Edward. Così il processo è stato aggiornato in attesa che si trovi un traduttore capace di tradurre dall’orale.
Dragor