Quando si parla di Terra dei Fuochi, si pensa inevitabilmente ed istintivamente alla Campania, regione martoriata dai roghi tossici che, purtroppo, nonostante le numerose e fervide mobilitazioni e segnalazioni da parte di migliaia di cittadini (che non si sono fermati nemmeno davanti alla negligenza delle Istituzioni) non riesce a trovare uno spiraglio di luce. Tutto tace e la situazione si fa più complicata.
In realtà c’è un’altra zona d’Italia che vive una situazione analoga a quella della Campania, anche se troppo spesso non si dice: si tratta di una parte della regione Lombardia, che si estende maggiormente a Brescia, alle porte di Milano e nell’entroterra bergamasco, includendo anche piccoli fiumi che confluiscono nel lago d’Iseo ed in zone che si estendono a loro volta anche in Emilia Romagna.
Questa situazione è ancora quasi sconosciuta ma man mano qualcosa sta venendo fuori: varie inchieste sono state aperte, a partire dalla zona di Montichieri fino ad altre zone più sconosciute. Altre sono ancora in corso ed in fase di accertamenti. Per ora è emerso che sono rifiuti provenienti dall’est, dai distretti industriali lombardi più famosi e persino dall’Australia. Pier Luigi Maria Dell’Osso, attuale procuratore generale della Corte d’Appello di Brescia e fino all’anno scorso procuratore nazionale antimafia aggiunto, ha incaricato un gruppo di magistrati per smascherare i reati dell’illegale smaltimento dei rifiuti, ottenendo tra l’altro anche una sezione della Dia a Brescia.
Che dire? La notizia non è sicuramente allettante, considerando che il problema qui al Sud è già di per sé difficile da risolvere. Ci saranno quindi due ardue battaglie da portare a termine. Si attendono risvolti, positivi o negativi che siano.